Kabir Bedi, vita e curiosità sull’attore di Sandokan

Kabir Bedi è un interprete indiano naturalizzato italiano con una lunga carriera al cinema e in Tv: cosa fa oggi l’attore

Pubblicato: 3 Gennaio 2017 17:40Aggiornato: 23 aprile 2024 09:18

Stefania Bernardini

Giornalista

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv prevalentemente di cronaca, politica, economia e spettacolo

Kabir Bedi è l’affascinante attore diventato noto in Italia per aver interpretato il ruolo di Sandokan negli sceneggiati di Sergio Sollima. Dai fotoromanzi al cinema e alla Tv, l’interprete ha una lunga carriera alle spalle fatta di numerosi riconoscimenti per film e pubblicità. Oltre al Bel Paese, ha lavorato anche a Hollywood e Bollywood ricoprendo ruoli di svariato successo. Nel cuore resta però sempre il personaggio ideato da Emilio Salgari. “Mi chiamano sempre Sandokan, ma è un complimento, ogni attore vuole un ruolo indimenticabile. Il miracolo di Sandokan è l’affetto che continua”, ha detto in un’intervista. Talentuoso e dalla vita privata movimentata: cosa sapere su Kabir Bedi.

Le origini di Kabir Bedi

Kabir Bedi nasce il 16 gennaio del 1946 a Lahore, nel Punjab pakistano, allora ancora sotto la sovranità dell’impero britannico. Suo padre Baba Bedi, è un filosofo discendente dal primo guru dei sikh, sua madre Freda, nata in Inghilterra, è un’attivista molto nota che si fa monaca buddhista tibetana. Kabir è il secondo di tre figli. La famiglia Bedi è tollerante in fatto di religione e moralità. Come sua madre, all’età di dieci anni Kabir viene ordinato monaco per tre mesi in Birmania. Poi frequenta lo Sherwood College di Nainital e il St. Stephen’s College di Delhi. Fin da giovanissimo mostra una grandissima passione per il cinema e il mondo dello spettacolo che lo porta a tentare la carriera a Bollywood dove è protagonista di alcuni film degli anni ’60.

Il ruolo di Sandokan

La svolta arriva nel 1976 quando il regista italiano Sergio Sollima lo sceglie per interpretare Sandokan, il pirata malese creato dallo scrittore veronese Emilio Salgari, che, non avendo mai viaggiato, aveva immaginato e descritto una Malesia ben diversa da quella reale. Sollima cerca le località nel sud-est asiatico per la prima produzione e utilizza altre regioni, tra cui lo Sri Lanka. Kabir viene chiamato per fare il provino in Italia ma dovendosi pagare il viaggio da solo. L’attore intuisce l’opportunità e parte per conquistare il ruolo che rimarrà il più grande successo di Bedi per il quale è conosciuto a livello internazionale. L’apprezzamento del pubblico derivato dallo sceneggiato porta Bedi a lavorare ancora con Sollima su altri due adattamenti del materiale di Salgari: sempre nel 1976, ne “Il Corsaro Nero” interpreta l’omonimo protagonista e, l’anno seguente, torna a incarnare la Tigre di Mompracem in “La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa!”, che cementano ulteriormente la sua iconica figura quale incarnazione più famosa dei personaggi creati da Salgari. A tal proposito Kabir Bedi racconterà poi in un’intervista che in Italia dopo il successo degli sceneggiati di Sollima “non ricevevo offerte. Ero stupito, un regista mi spiegò: facciamo commedie, drammi sociali, tu sei Sandokan…”. L’interprete indiano cerca allora fortuna negli Usa e torna a vestire i panni del pirata malese solo negli anni ’90 per la miniserie “Il ritorno di Sandokan” stavolta diretta da Enzo G. Castellari, che non ha lo stesso successo dei precedenti.

La carriera a Hollywood e a Bollywood

Nel 1983 ricopre il ruolo del perfido Gobinda nel film “Octopussy – Operazione piovra” della saga di James Bond che lo fa conoscere al pubblico statunitense. Essendosi trasferito per un periodo a Los Angeles, prende parte anche a vari telefilm e serie come “General Hospital in cui è Lord Rama, nell’episodio Miraggio di “Riptide” di Farouk Ahmed, in Dynasty e in “Magnum P.I.”. Dal 1994 al 1995 è poi il bellissimo principe Omar di “Beautiful, ruolo in cui riappare come guest star nel 2005). Kabir Bedi è anche protagonista di Taj Mahal: An Eternal Love Story, una grande produzione di Bollywood del regista Akbar Khan dove veste i panni dell’imperatore Shan Jahan.

Il ritorno in Italia e i reality

Nel corso della carriera Kabir Bedi mantiene costante anche il legame con l’Italia e prende parte ad alcune fiction e reality show. Nel 2004 interpreta un piccolo ma importante ruolo nel film per la Tv “A/R Andata + Ritorno”. Lo stesso anno partecipa alla seconda edizione de “L’isola dei famosi” a Samanà arrivando secondo col 25% dei voti. Compare, nel 2006, nel documentario “Adolfo Celi, un uomo per due culture” diretto da Leonardo Celi, nel ruolo di se stesso per ricordare la saga di Sandokan che ha visto Bedi e Celi protagonisti nemici. Nel 2022, a reality già iniziato, entra anche nella Casa del Grande Fratello Vip nella sesta edizione condotta da Alfonso Signorini, venendo eliminato poi al televoto contro Nathaly Caldonazzo, Alessandro Basciano e Barú Della Gherardesca.

Curiosità e vita privata di Kabir Bedi

Kabir Bedi è stato sposato quattro volte e ha avuto tre figli. La prima moglie è stata la modella e ballerina indiana Protima Gupta, dal cui amore sono nati: Pooja e Siddhart. Il matrimonio è terminato nel 1973. Successivamente, nel 1979 l’attore si è sposato per la seconda volta con Susan Humphreys, una stilista britannica. I due hanno un figlio, Adam, nato nel 1981, modello e attore di fama internazionale che ha esordito a Hollywood nel thriller “Hello? Kaun Hai!”. Dopo il divorzio da Susan, l’attore ha avuto una relazione con l’attrice indiana Parveen Babi, morta nel 2005. In terze nozze ha sposato Nikki Vijaykar, dalla quale ha in seguito divorziato. Nel 2006 ha iniziato una relazione con la produttrice Parveen Dusanj che ha poi sposato nel 2016 e alla quale sarebbe ancora legato. La coppia vivrebbe a Mumbai. Bedi si dedica attivamente, quale ambasciatore della Onlus Care & Share Italia, a opere di beneficenza per i bambini poveri del suo paese. Nel 1997 la vita dell’attore è stata sconvolta da un evento tragico, il secondo figlio Siddarth, affetto da schizofrenia, si è tolto la vita a soli 25 anni. Il giovane era laureato in Informatica e Kabir Bedi a “Vieni da me” ha detto che “non c’è dolore più grande per un genitore che perdere un figlio. Il momento più bello che ricordo è quando si è laureato… dopo qualche mese è cambiato. Prima abbiamo pensato alla depressione, poi ci siamo resi conto che era schizofrenia. Durante quegli episodi non era mio figlio, era un’altra persona”. Nel 2010 l’attore indiano ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica italiana. La madre Freda ha raggiunto nel 1972 il massimo grado dell’ordine delle monache buddiste tibetane, quello di Gelongma. Anche la nonna materna, negli ultimi quindici anni della sua vita, si fece monaca, col nome di Gelongma Karma Kechog Palmo, lavorando a stretto contatto con Gandhi. Tra le curiosità, l’attore è alto 188 cm e ha gli occhi color nocciola. Nel 2007 è stato protagonista dell’originale radiofonico Chat, in onda su Rai Radio 2, scritto da Roberto Cavosi in collaborazione con Edoardo Rossi: Kabir Bedi è Sandokan, Daniela Giordano è Verde Luna.

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