Francesco Panetta, atleta: biografia e curiosità

Francesco Panetta è un simbolo del mezzofondo italiano. Campione mondiale ed europeo: la carriera e la vita privata

Pubblicato: 15 Gennaio 2017 20:39Aggiornato: 29 ottobre 2024 08:00

Stefania Bernardini

Giornalista

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv prevalentemente di cronaca, politica, economia e spettacolo

Francesco Panatta è un atleta italiano che ha dato lustro alla nazionale azzurra di atletica. Campione mondiale dei 3.000 metri siepi a Roma 1987, detiene ancora oggi il primato italiano con 8’08”57. È stato anche un grande specialista delle corse campestri. “Correre è uno stato di grazia. Io sono stato esattamente questo. Uno stato di grazia! Io sono stato la corsa!”, ha scritto nella sua autobiografia pubblicata nel 2017. È in effetti Frank Panatta è uno dei più grandi campioni dell’atletica italiana.

Chi è Francesco Panatta

Francesco Panatta nasce a Siderno, in Calabria, il 10 gennaio 1963. Come scrive lui stesso nel suo libro, durante l’infanzia la corsa è stata una rivisitazione di “guardie e ladri” dove le guardie erano ragazzini un po’ più grandi e quindi a lui toccava fare la parte del ladro e fuggire il più rapidamente possibile.

Così inizia a formarsi il grande fondista destinato a entrare nella storia di questo sport. Le prime corse non competitive mettono immediatamente in risalto le doti indiscusse fino a quando nel 1981 fa il suo esordio in azzurro agli Europei juniores di Francoforte dove corre la gara dei 3000 m siepi sotto una pioggia battente. Nel 1986, agli Europei di Stoccarda, vince la medaglia d’argento sempre nei 3000 m siepi, affermandosi come il miglior interprete italiano sulla distanza.

Il record e la carriera del campione

L’anno successivo, il 1987, è quello della consacrazione: con il tempo di 8’08″57 vince la medaglia d’oro dei 3000 m siepi ai Mondiali di Roma, siglando anche la miglior prestazione dell’anno sulla distanza e il record italiano (tuttora imbattuto). Sempre a Roma ottiene anche un argento nei 10.000 m piani, dove è sconfitto dal keniota Paul Kipkoech.

Ai Giochi olimpici di Seoul 1988 è tra i favoriti e infatti riesce senza problemi a raggiungere la finale. La sua tattica è chiara: stare davanti e fare la gara sul ritmo, per sfiancare gli avversari. Dopo 2000 metri però, al primo allungo dei rivali, non riesce a tenere il ritmo e finisce nelle retrovie. Niente podio per il campione ma solo un nono posto.

Panetta non si dà per vinto e tenta il riscatto agli Europei di Spalato 1990. Qui riesce a ottenere la medaglia d’oro davanti al britannico Mark Rowland e al connazionale Alessandro Lambruschini, che in seguito erediterà da Panetta il ruolo di miglior italiano sulla distanza.

Un’altra impresa è quella realizzata nel 1994 agli Europei di Helsinki. Il fondista calabrese è ormai a fine carriera e ha un ruolo quasi da comprimario rispetto agli altri azzurri Lambruschini e Carosi, su cui tutti puntavano per la vittoria. Tutti e tre gli atleti italiani arrivano in finale, ma il favorito Lambruschini dopo pochi giri di gara cade su un ostacolo.

Panetta interviene subito, lo aiuta a rialzarsi e a riportarsi nel gruppo dei migliori. Il siepista di Fucecchio vince la gara e l’oro europeo, Panetta finisce fuori dal podio, ma nessuno dimenticherà più il suo gesto d’altruismo.

Campione indiscusso che incarna a pieno lo spirito sportivo, oltre ai successi internazionali Panetta ha conquistato anche dieci titoli italiani: uno nei 5.000 m piani (1988), uno nei 10.000 m piani (1986), due nei 3.000 m siepi (1985 e 1988) e sei nella corsa campestre (dal 1987 al 1992). Ha inoltre vinto per cinque volte il Campaccio.

Vita privata e curiosità su Francesco Panetta

Della vita privata di Francesco Panetta non si sa molto. Ha un figlio nato nel 2007, Tommaso, che si sta facendo strada nel mondo del calcio lombardo. Non si sa se abbia anche una compagna e altri figli. Attualmente l’ex fondista vive a Monza e continua a praticare lo sport: in particolare si dedica all’arrampicata sportiva.

Una figura importante nella sua carriera sportiva è stata quella dell’allenatore Giorgio Rondelli che ha incontrato quando, giovanissimo, dalla Calabria si è trasferito al Nord per gareggiare con la famosa società Pro Patria Milano.

Tra le curiosità, Panetta durante un evento ha raccontato un aneddoto sugli europei di Stoccarda 1986. “Il mio obiettivo erano i 10.000 metri, la specialità che preferivo – ha detto – e nella quale mi sentivo più forte. Ma quell’anno, nelle selezioni fui superato appunto da Mei, Cova ed Antibo. C’erano solo tre posti, quindi rimasi escluso, come quarto atleta, ed ero deciso a non andare neppure a Stoccarda”. Venne poi convinto a presentarsi nella gara dei 3000 siepi dove, anche senza una preparazione mirata, ha ottenuto l’inatteso secondo posto che poi ha dato il via ai suoi successivi traguardi.

Nel 2019 Panetta ha ricevuto il collare d’oro al merito sportivo, l’atleta risulta tra i membri nella Hall of Fame della Fidal, federazione italiana di atletica leggera, un elenco che include gli atleti italiani che abbiano ottenuto risultati ai massimi livelli internazionali.

Nel suo libro autobiografico ha scritto: “La bravura non conta in tutto ciò, il talento nemmeno. Fareste i complimenti agli uccelli perché sanno volare? Ai pesci perché nuotano o ai fiori perché sbocciano?”. Come a dire che le sue capacità fossero innate ed “è questo che mi ha reso, che mi rende, diverso soprattutto agli occhi di chi non è come me”.

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