L’insegnante è, prima di tutto, un educatore. Egli, infatti, ha il compito di formare i bambini di oggi per farli diventare gli adulti di domani.
Grazie alle competenze acquisite nel corso della sua vita accademica, può offrire gli strumenti ed i valori da trasmettere alle future generazioni i capisaldi della società e del vivere civico. Scegliere di svolgere questo lavoro è una grande responsabilità, e nessun testo scolastico ha mai indicato quale possa essere il metodo giusto per raggiungere l’obiettivo, lasciando qualcosa di positivo negli studenti.
Un insegnante dovrebbe essere, prima di tutto, mosso da una grande passione e forza di volontà, in modo da entrare in sintonia con loro per indirizzarli nella maniera più consona verso le nozioni fondamentali per un corretto apprendimento scolastico.
Purtroppo, spesso, capita che la scelta di diventare docente sia un ripiego dovuto alla necessità di dover raggiungere una stabilità economica. Ecco, quindi, che le aule degli istituti italiani si tramutano in delle vere e proprie giungle dove la lotta quotidiana avviene sia con il compagno bullo, sia con l’operatore scolastico inadeguato.
Quali sono, dunque, gli atteggiamenti che rendono un professore pessimo?
- Non perde l’occasione per denigrare i propri allievi
Spesso e volentieri, questa categoria di persone devono il loro modo di essere ad aspettative frantumate dalla realtà ad un iniquo ed improduttivo confronto con una figura genitoriale o, semplicemente, è stato egli stesso, a sua volta, una vittima. Resta il fatto che non esistano scuse per un insegnante che si beffa delle mancanze di un ragazzo.
Quando questo avviene, infatti, si va a ledere l’autostima delle giovani risorse, minandone la stabilità emotiva e la serenità. Il rischio è che questo modo di fare si trasformi in un vero e proprio trauma tale da incidere sulle prospettive future dello studente.
- Non si informa prima di trattare un argomento
Molti insegnanti, spesso e volentieri, quando spiegano una lezione si ritrovano a dover ripetere sino all’esasperazione il programma scolastico. Alcuni, però, hanno il brutto vizio di prendere il proprio lavoro sottogamba, sino a rendere le lezioni delle vere e proprie pantomime inconcludenti.
L’educatore dovrebbe essere, prima di tutto, uno studente a sua volta per rendere al meglio sul posto di lavoro.
- Ha le manie di onnipotenza
Stare dietro la cattedra, in alcuni casi, provoca delle vere e proprie crisi d’identità, che sfociano in sentimenti di onnipotenza. Il docente, infatti, tende a voler avere l’ultima parola su tutto senza possibilità di appello, ritiene di essere culturalmente più elevato della media e crede di poter decidere della vita dei propri studenti per puro vezzo.
- Non riconosce i meriti
Uno dei grandi insegnamenti che si ottengono dall’esperienza della docenza è quello che non si finisce mai di imparare, e ogni studente, a modo suo, è un piccolo bagaglio culturale da coltivare. I pessimi docenti, però, non solo non riconoscono questa ricchezza, ma tendono a svalutare ogni azione positiva compiuta, denigrandola e svilendola.
Fortunatamente, mescolare tutti questi difetti in un unico individuo sarebbe quasi impossibile. Esistono casi estremi, ma nella maggior parte dei casi, i docenti si rivelano sagge guide che riescono ad affrontare con grande spirito uno dei mestieri più complicati in assoluto.