Loredana Errore torna con C’è vita: Amici, l’incidente e la rinascita

Sono passati poco più di dieci anni da quando Loredana Errore si classificò seconda ad Amici dietro Emma Marrone: oggi torna con un nuovo album che è un manifesto

Pubblicato: 29 Aprile 2021 16:03

DiLei

Redazione

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Ha gli occhi che le brillano, quegli occhi azzurro cielo che avevano conquistato il pubblico di Amici e persino Biagio Antonacci che per lei aveva scritto una canzone. Di quella Ragazza occhi cielo che di nome fa Loredana Errore, c’è ancora tutto lo stupore per la vita e l’amore per la musica.

Abbiamo incontrato la cantante via Zoom (potete vedere il video dell’intervista qui sopra) in occasione dell’uscita del suo nuovo album, C’è vita, lavoro che celebra gli oltre dieci anni di carriera da quando con la sua timidezza e voce poderosa si era fatta conoscere nel talent di Maria De Filippi.

“C’è vita è un manifesto chiaro, diretto – ci spiega – Forse accadendo in questo momento particolare, di Covid e di dieci anni di carriera, sia un sentirsi più utile per questo mondo. È la stessa vita che decide, che ti fa entrare in degli equilibri, dei pensieri che solo il cuore e quell’ingenua aria sognatrice ti può far seguire”.

Il tuo percorso è iniziato con Amici, cosa ricordi di quell’esperienza?
È da dove tutto è partito, questo viaggio nella musica, questi duetti incredibili che ebbi l’onore di fare con Lucio Dalla, Pino Daniele, la canzone di Biagio Antonacci per me, Ragazza occhi cielo, aver conosciuto Maria De Filippi. Tutto questo mi ha dato veramente una grande forza per esserci e per continuare, è stato un banco di prova dove la mia vita ha preso un volo deciso. E ora con C’è vita, oltre tutte le cose che possono accadere, come questo incidente che mi ha costretto a stare isolata per riprendermi, credo sia stato tutto un percorso di forza, tutto quello che è successo mi ha dato la forza per proseguire.

Hai quasi rischiato di perdere la vita in quell’incidente, che comunque ti ha costretto a letto per parecchi mesi. Dove hai trovato la forza di reagire e tornare a cantare?
È stato l’evento che ad oggi racconto come il più significativo e straordinario della mia vita. Con tutte le sue difficoltà oggi ho una visione della vita, del percorso che voglio fare così semplice, così limpido, così proiettato verso la musica. Il suo potere, la sua magia, tutte le emozioni che ne derivano. Da buona artigiana diciamo che è quello a cui faccio sempre riferimento: le canzoni, il pubblico, l’emozione che ti trasmette quando ti esibisci, è sempre qualcosa da immagazzinare.

Diciamo che l’incidente è stato un qualcosa che ad oggi racconto come uno spunto di sorriso, di gioia, perché ce l’ho fatta, mi sono rialzata e questo lo devo non solo a tutti i miei fan, ai medici, alla mia famiglia e gli amici, ma anche grazie a Dio, alla sua presenza, che mi ha permesso di vedere oltre quella difficoltà, che senza quel calore in più che si chiama fede sarebbe stato difficile tornare con un sorriso e con tanta voglia di dire, di fare e di esprimere.

In questo senso si inserisce l’inserimento di cover come La cura di Battiato?
Sì, è il simbolo di quello che intendevo. La cura è stato il primo brano con cui il mio discografico mi ha invitato a collaborare, a fare qualcosa insieme. È stato qualcosa che mi ha colpito molto, è stata come un attestato di guarigione. Non mi sarei mai aspettata di poterla interpretare, soprattutto nel mio album. Perché è così grandioso come brano, così prezioso, è un diamante, non avrei mai voluto se no buttarmici dentro.

Altro brano per te importante è proprio Ragazza occhi cielo, quello che aveva scritto per te Biagio Antonacci ai tempi di Amici e che ora si ritrova in quest’album. Come mai questa scelta?
Prima di conoscere Azzurra music, io ero davvero preoccupata per i miei fan. Pensavo: “adesso questi dieci anni, deve per forza nascere qualcosa per mettere un timbro a questi dieci anni”. E allora pensando sempre a questo grande desiderio, al periodo di riflessione, alla tenacia, si è tutto collegato. Ho conosciuto Azzurra music e mi è stato proposto di tornare con un album. Io non ci credevo. Poi io ero soprannominata ragazza occhi cielo, che lavora con Azzurra music: tutte queste coincidenze che alimentano la mia vita e tutto quello che faccio. Era il minimo che potessi fare inserire questa canzone. Ma anche C’è vita serve per ricordare l’impegno che dobbiamo avere in questa vita, per tante persone che non ce l’hanno fatta e tante altre che hanno visto sparire i loro affetti. Spero che possa far capire quanto sia preziosa la vita, la natura e di quanto il nostro contributo, la nostra responsabilità siano già vita di per sé. Voglio trasmettere un senso di coraggio, di forza, senza scorciatoie, che poi si sa che le scorciatoie spesso portano in vicoli ciechi.

Una domanda un po’ marzulliana: un pensiero legato ai dieci anni passati e uno legato a quelli futuri
Per questi dieci anni trascorsi, li ringrazio, ma spero che si fermino lì, che siano la fine di un percorso, di un’evoluzione e che per questi anni a venire quest’evoluzione possa andare avanti e che se ci dovessero essere dei grigi, anche quel grigio possa essere vissuto.

Guardi ancora Amici?
Certo, Maria non si cambia mai.

Quale dei ragazzi di quest’anno ti ha colpito? Chi pensi che vincerà?
Mi piaceva molto Enula perché era un po’ un ritorno alle origini dell’elettronica, quella più melodica e armoniosa. Ma anche Sangiovanni, Aka7even sono dei talenti. Chi vincerà non lo so, perché le regole del gioco sono tante, fino all’ultimo pensi che vinca uno e poi vince un altro. Anche dalla mia esperienza non sai mai.

Nella tua edizione si è giocato tanto sulla rivalità tra te ed Emma. Com’è il vostro rapporto oggi?
Sì, era una pseudo rivalità. Quelle sono solo esigenze televisive, dentro i nostri cuori c’è stato sempre un grande rispetto e la voglia di realizzarci. E quando vuoi realizzarti ovviamente prendi strade diverse e impegni diversi. Io ad Emma auguro tutto il bene e tutto il successo che ha, quindi viva la musica e tutte le persone che fanno col cuore e tutte le persone che ci sostengono perché senza di loro non potremmo fare quello che ci piace.

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