Sophia Salaroli Caniaux: la ragazza della Factory diventa mamma

Se potessi riassumerla in una breve descrizione direi di lei questo: bella, bionda e non dice mai sì.. È l'influcer che ammaestra le parole

Pubblicato: 25 Aprile 2020 15:53

Irene Vella

Giornalista, Storyteller, Writer e Speaker

Scrive da sempre, raccogli emozioni e le trasforma in storie. Ha collaborato con ogni tipo di giornale. Ha fatto l'inviata per tutte le reti nazionali. È la giornalista che sussurra alle pasticcerie e alla primavera.

Io e Sophia siamo amiche virtualmente da maggio 2015, lo siamo diventate con l’avvento di Notorius, programma di ItaliaUno andato in onda dal marzo di quell’anno. Nella mia vita, avevo deciso già allora di intervistarla, poi vicissitudini varie me lo hanno impedito, ma non ho mai smesso di seguirla, mai un pelo sulla lingua, si butta nelle discussioni politiche come non avesse nient’altro nella vita, è dotata di un lessico alto che utilizza con dovizia chirurgica nei confronti di chi calpesta i diritti umani, di chi bullizza i deboli.

È l’influencer che ammaestra le parole, e adesso che sta per diventare mamma forse è ancora più bella e consapevole di quanto non lo fosse cinque anni fa. Ecco la sua storia per voi.

Ciao a tutti, mi chiamo Sophia Salaroli Caniaux, sono un’influencer italo-francese con una passione sfrenata per i viaggi oltreoceano e la moda senza regole. Il mio nucleo familiare da quarantena è composta da me, il mio fidanzato, la nostra cagnolina e una futura bimba che si fa sentire più di tutti.

Raccontaci una tua giornata tipo 
La mie giornate sono cambiate completamente, sono una persona iperattiva che una routine vera e propria non ce l’ha, abituata a passare fuori casa la maggior parte del tempo. Faccio un lavoro che mi porta naturalmente a scoprire nuove location, a lavorare di fantasia lasciandomi ispirare dal mondo esterno. La quarantena mi ha insegnato nuove abitudini, un risveglio lento e una colazione a casa. Orari fissi per fare due passi col cane, pranzi fatti casalinghi che non facevo se non molto sporadicamente. Cene sul divano guardando un film cult. Sperimentiamo le angolazioni di casa e le diverse luci del giorno per scattare progetti più familiari che sto amando molto, soprattutto per immortalare la mia gravidanza. In un certo senso la quarantena mi sta regalando del “tempo perso” per sognare un po’ il nostro futuro.

Una quarantena che sembra una luna di miele…
Da questo punto di vista non è cambiato molto delle mie abitudini perché io e il mio ragazzo, Antonio La Zazzera, lavoriamo insieme e trascorriamo gran parte della nostra vita insieme. Condividiamo quasi tutto e abbiamo impostato così il nostro rapporto già da tempo. Stiamo insieme da otto anni e possiamo ritenerci una coppia molto consolidata anche grazie ai diversi scontri che ci hanno portato oggi a creare una famiglia più grande. Abbiamo caratteri molto diversi, lui è ordinato e molto inquadrato, io sono un’inguaribile casinista e ci tengo molto a difendere il mio diritto di esserlo. Alla base però c’è molto rispetto, dialogo e amore incondizionato, siamo forti sostenitori dei litigi a cuore aperto da sempre. Entrambi molto testardi (ma lui di più), non ce le mandiamo a dire, lottiamo per far valere la nostra opinione, dopo il culmine di un litigio c’è un’oretta di silenzio e poi la pace fatta di sorrisi tra i denti e carezze silenziose. Si può dire che abbiamo trovato un equilibrio da quarantena senza quarantena, perfettamente applicabile a questo periodo così assurdo.

Come avete deciso di diventare genitori?
Stiamo Insieme da tanti anni ma non abbiamo mai pianificato granché… Io ho una famiglia molto numerosa e ho sempre sognato, un giorno, di averne una mia che potesse allargarla ancor di più, senza mai farne però una fissazione o un obiettivo di vita. L’estate scorsa abbiamo fantasticato molto vagamente sul fatto che ci saremmo divertiti tantissimo a crescere un bimbo nell’imprevedibilità della nostra routine e così da lì a qualche settimana è arrivata la notizia che quella fantasia sarebbe diventata realtà. Ovviamente non so come andranno le cose, ma nel mio immaginario, un bambino può solo aggiungere un valore a qualsiasi vita tu faccia. Vivo di moda, viaggi ed eventi mondani e penso che niente di tutto questo sia incompatibile con l’essere un genitore. Vorrei che fossimo una mamma e un papà in grado di trasmettere tutto l’amore che un figlio merita, vorrei poter essere un’ancora forte per lei ogni volta che ne avrà bisogno. Vorrei portarla in capo al mondo e vedere la meraviglia nei suoi occhi puri. E naturalmente, come tutti i genitori, vorrei potesse non conoscere mai il lato oscuro del mondo ma imparerò a capire col tempo quale sarà il giusto compromesso.

Una gravidanza in pandemia… sembra il titolo di un film
Già. Siamo alla fine della gravidanza e affrontare un momento così delicato nel pieno della pandemia non è stato e non è esattamente idilliaco, un po’ per la paura che il virus si insinui nella casa dove ci prepariamo ad ospitare la nostra piccoletta, un luogo che consideriamo immacolato e che curiamo ogni giorno per lei. Un po’ perché la gestione delle visite e degli appuntamenti di routine è completamente diversa dal solito, ogni appuntamento era un dolce pretesto per parlare della bimba, ora è un’impresa di coraggio da portare a termine il prima possibile. Prima vedevo facce confortanti e volti umani. Ora vedo mascherine che per tutelare la salute di tutti cercano di “sbrigare le pratiche” frettolosamente. La nota più amara è che mi sono dovuta rassegnare e preparare all’idea che affronterò i giorni più intensi di emozioni della mia vita da sola. Gli ospedali impongono regole rigidissime proprio per salvaguardare la salute di mamme e neonati e questo mi deve bastare per tirare fuori tutta la grinta di cui avrò bisogno. Siamo forti noi donne, molto più di quanto noi stesse pensiamo di essere. Non ho intenzione di lasciarmi abbattere da questa situazione. Ho deciso così. Non è facile, a volte mi prende lo sconforto e piango all’improvviso. Poi resetto, cerco le energie da dove abbiamo lasciato le nostre vite di prima. Le cerco nel futuro e mi rialzo.

Cosa ti manca di più della vita di prima?
Mi mancano soprattutto le cose semplici, come andare a prendere un caffè al bar tra un impegno e l’altro della giornata. Mi manca molto la mia famiglia che non ha potuto godersi i miei ultimi mesi da panciona e questo mi ha rattristato un po’.

Che tipo di donna sei?
Sono una donna molto indipendente che ha imparato ad amare la compagnia di un uomo ma che ha sempre tenuto molto alla propria libertà. Ho avuto la fortuna di trovare un uomo che rispetta molto le donne forti e non si lascia intimidire, non sarei potuta stare con qualcuno che limitasse la mia indipendenza. Sono cresciuta con tre fratelli maschi e più che tirata su come una principessa coccolata sono cresciuta come loro, un maschiaccio con la passione per le scarpe col tacco.

Qual è la prima cosa che farai quando saremo di nuovo liberi?
Abbracciare fortissimo i miei cari e portarli a mangiare una pizza nel mio posto del cuore.

Cosa vedi nel tuo futuro?
Nel mio futuro vedo spettacolari viaggi in famiglia. Nonostante abbia girato il mondo ci sono ancora tantissimi posti nella mia bucket list e non voglio lasciare nessuna casellina senza spunta. Ora più che mai. E poi ho in serbo un progetto che non vedo l’ora di riprendere in mano, non svelo nulla per scaramanzia ma ho tanta voglia di urlarlo al mondo, quando il mondo sarà di nuovo pronto e in forma smagliante!

Chiudi gli occhi e dimmi dove ti vedi tra quattro mesi
Tra quattro mesi mi vedo in Toscana a passeggiare sulla spiaggia con la mia bambina tra le braccia.

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