Piccola Vittoria, noi non ci conosciamo, eppure tutti conoscono la tua triste storia. Quella tragedia che si è abbattuta sulla tua famiglia nove anni fa, ne hanno parlato tutti: giornali, tg, social. Quando tua madre, Melania Rea, ti fu strappata via da tuo padre, Salvatore Parolisi.
Le coltellate inflitte da quell’uomo non potranno essere mai cancellate dal tuo cuore. Tu eri lì e colui che doveva proteggerti – perché questo fanno i papà – ha distrutto il tuo mondo, quando ancora non avevi compiuto nemmeno due anni.
Oggi però tu, piccola grande Vittoria, stai dando a tutti una lezione: che si deve andare avanti, nonostante tutto. Senza dimenticare, portandosi sempre nel cuore e nel nome l’affetto più grande. A soli 11 anni hai preso una decisione “da grandi”, tu che dalla vita sei stata costretta a crescere più in fretta degli altri.
Perché nessuno potrà mai restituirti la tua mamma, lo sai bene. Affidata alle amorevoli cure dei tuoi nonni, oggi sei in un’età di mezzo: non sei più una bambina, ma quasi una ragazza pronta a sbocciare e a prendere il proprio posto nel mondo.
E tu, che per uno strano caso del destino ti chiami proprio Vittoria, a questa vita che così duramente ti ha colpito hai voluto dare una svolta. Così piccola ma già grande, hai deciso di cambiare il tuo cognome, portando quello di tua madre.
Adesso ti chiami Vittoria Rea: adesso hai la possibilità, anche attraverso il tuo nome, di onorare la memoria della tua mamma, di portare per il mondo un pezzo di lei, e di lasciarti alle spalle un cognome, Parolisi, che negli anni anche per te era diventato troppo ingombrante.
Il tuo desiderio si è finalmente avverato, come ha detto anche tuo zio Michele ai giornali. Un desiderio che chissà da quanto tempo ardeva nel tuo cuore e che finalmente hai potuto realizzare.
Piccola, grande Vittoria, oggi sei andata avanti, hai dato prova di tutto il tuo coraggio e il mondo è pronto ad accoglierti per la persona che stai per diventare: una donna determinata e forte, degna del nome che porta e soprattutto, del cognome che si è scelta.
Buona vita, piccola.