Rachel Carson: storia della madre del movimento ambientalista

Biologa e zoologa, Rachel Carson è stata la donna che per prima ha intuito la pericolosità dei fitofarmaci, e per questo è considerata la fondatrice del movimento ambientalista

Pubblicato: 19 Settembre 2022 14:16Aggiornato: 6 maggio 2024 16:14

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Salvaguardare l’ambiente, conservarlo e rispettarlo sono delle azioni che oggi, come non mai, ci riguardano tutti. Perché se è vero che la bellezza salverà il mondo, è altrettanto vero che per salvare il mondo c’è bisogno del contributo di tutti. E questo lo aveva già capito ante litteram Rachel Louise Carson, che oltre a essere stata una biologa e zoologa, è stata colei che ha gettato le fondamenta di quello che è il movimento ambientalista moderno. Riscopriamo la sua storia.

Più riusciamo a focalizzare la nostra attenzione sulle meraviglie e le realtà dell’universo attorno a noi, meno dovremmo trovare gusto nel distruggerlo.

Rachel Carson

Rachel Carson nasce a Springdale il 27 maggio 1907 e cresce immersa tra i paesaggi incontaminati e sterminati della campagna. Si appassiona al mondo che la circonda sin da piccolissima e, grazie agli insegnamenti di sua madre, impara a conoscere i campi e i boschi.

Nonostante i suoi primi studi siano orientati verso la scrittura, Rachel si rende conto di avere una particolare sensibilità nei confronti della natura, così sceglie di studiare biologia marina. La sua particolare attitudine verso la scrittura non viene accantonata e, anzi, le permette di scrivere testi chiari, semplici ed efficaci nel settore.

Dopo la laurea in zoologia, ottenuta presso la Johns Hopkins University, Rachel Carson diventa insegnante nella sua stessa facoltà pur continuando gli studi come dottoranda. Assunta dal Dipartimento della Pesca degli Usa, diventa la seconda donna a essere assunta con il ruolo di biologa marina.

È attorno alla metà degli anni quaranta che Rachel inizia a interessarsi dei fitofarmaci sintetizzati, intuendo per prima la pericolosità degli stessi per l’essere umano e per la natura. “Più cose imparo sull’uso dei pesticidi, più divento preoccupata”, scrisse la Carson preannunciando in qualche modo quello che sarebbe stato il lavoro più importante della sua vita.

Sono tante, anzi tantissime, le ricerche che la biologa ha condotto durante la sua vita, molte delle quali saranno poi raccolte nella sua opera più famosa: Primavera Silenziosa, e utilizzate da ecologisti, attivisti ed esperti ancora oggi. Il testo, considerato ancora un manifesto ambientalista, è volto a sensibilizzare le persone sull’uso dei fitofarmaci, considerati pericolosi per gli uomini e gli animali.

Primavera silenziosa: la nostra eredità

Il suo lavoro, mosso dalla preoccupazione di quelle che stavano diventando delle pratiche standardizzate e che avrebbero inevitabilmente danneggiato la terra e l’acqua, nonché gli uomini, scosse l’opinione pubblica, nel bene e nel male. Da una parte, infatti, scienziati ed esperti si unirono alla sua protesta gentile. Dall’altra, invece, ci fu un attacco ferrato alla sua persona da parte dell’industria chimica.

Ma questo non la fece desistere neanche per un momento dal proseguire nel suo lavoro e, anzi, Rachel Carson continuò a fare ricerche, a pubblicare studi e a sensibilizzare il mondo sulla pericolosità delle azioni umane nei confronti dell’ambiente. Numerose le sue partecipazioni a dibattiti e a eventi pubblici, la più celebre sicuramente quella in cui la biologa portò le sue ricerche davanti alla Commissione Consultiva Scientifica del Presidente Kennedy che appoggiava le sue tesi.

A causa di un cancro al seno, però, Rachel Carson dovette ridurre la sua presenza in pubblico. Ma nonostante la malattia portò avanti quello che è considerato il suo lavoro più importante: Primavera silenziosa. È stato proprio quel testo a denunciare in maniera scientifica la pericolosità dovuta all’impiego di prodotti fitosanitari sull’ambiente, il quale utilizzo poteva avere effetti disastrosi sull’inquinamento del suolo e delle acque, sulla catena alimentare e sulla degradazione dell’ambiente.

Il testo, ancora oggi, è considerato la pietra miliare del movimento ambientalista contemporaneo in tutto l’Occidente.

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