C’era una volta, un secolo fa, una piccola donna, apparentemente come le altre, venuta al mondo a Roma il 21 gennaio 1921. Nessuno poteva immaginare che quella bambina avrebbe cambiato la storia del nostro Paese e di tutte le donne, diventando un punto di riferimento per le affermazioni della parità e per la libertà dal fascismo. Il suo nome era Marisa Rodano e questa è la sua storia, che si intreccia con le nostre, e che non possiamo dimenticare.
Chi era Marisa Rodano
Nata all’anagrafe Maria Lisa Cinciari, Marisa – così conosciuta i più – è stata una delle donne più importanti della nostra Repubblica. Immensa, infatti, è l’eredità lasciata a posteriori con il suo impegno politico e sociale. È nata a Roma il 21 gennaio del 1921, proprio nel giorno della fondazione del Partito Comunista, ma la sua non è stata un’infanzia facile e spensierata. Suo padre, podestà fascista di Civitavecchia, abbandonò infatti la moglie di origini ebraiche e la figlia quando vennero emanate le leggi razziali fasciste.
Marisa era piccola, ma aveva già le idee chiare su quello che immaginava per il suo futuro e per l’Italia intera. Dopo essersi laureata presso la facoltà di lettere, all’Università La Sapienza, entrò nei gruppi antifascisti e proprio per il suo coinvolgimento venne arrestata nel mese di maggio del 1943. Partecipò, inoltre, ai movimenti romani della Resistenza.
Dopo la liberazione di Roma, Marisa fondò insieme ad altre compagne l’Unione donne in Italia di cui divenne dirigente. Ma non solo, ne divenne presidente nel 1959 e restò all’interno dell’associazione fino al resto dei suoi giorni. Nel 1946 entrò a far parte del Partito Comunista Italiano e, nello stesso anno, divenne consigliera comunale della Capitale. Sposò poi Franco Rodano, consigliere del PCI e dalla loro unione nacquero cinque figli.
Nel 1948 Marisa entrò a Montecitorio come deputata, carica che ricoprì fino al 1968. Ma è nel ’63 che registrò un primato importante, per lei e per tutte le donne italiane: fu la prima donna eletta a vice presidente della Camera dei deputati, una carica che ricoprì per 5 anni. Dopo di ché entrò al Senato, dove vi restò fino al ’72 per poi diventare consigliere provinciale della capitale.
La sua grande eredità
Grande e immensa è l’eredità di una donna che sempre, e per tutta la vita, si è battuta per il nostro Paese. Lo ha fatto fino a quando la vita glielo ha concesso, fino al 2 dicembre del 2023 quando si è spenta all’età di 102 anni.
Marisa Rodano ha combattuto le più grandi e importanti battaglie per l’Italia. Lo ha fatto con discrezione e autorità, con coraggio e dignità, senza remore alcune, perché tutto quello che ha detto è sempre stato giusto, onesto e autentico. Ha fatto la storia, la nostra, diventando un esempio per l’universo femminile intero e non solo, lei che ancora in vita, anche se centenaria, ha continuato a presidiare gli incontri pubblici per assicurarsi che libertà e parità per gli esseri umani fossero sempre garantite.
Per tutta la sua vita ha aperto le porte della sua casa a incontri e riunioni con altre donne per far sì che le leggi e la nostra Costituzione non lasciassero mai le donne indietro. Lei che, comunista, non ha avuto paura del fascismo, ponendosi in prima linea nella Resistenza a Roma, sempre lei che ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della Camera dei Deputati, fino ad allora destinato a soli uomini.
E la sua biografia potrebbe, e lo fa, riempire gli annali della storia del nostro Paese intero. La sua foto è presente in quella grande galleria di Montecitorio che celebra le donne che hanno fatto la storia.
Perché lei l’ha fatta, diventando la prima donna italiana a essere eletta nella carica di vice presidente della Camera dei Deputati, ed è stata sempre lei a presidiare la Commissione d’inchiesta del Parlamento Europeo sulla situazione delle donne in Europa, perché la parità dei sessi e le differenze di genere erano, e sono ancora oggi, un cancro della società da combattere e estirpare. È una delle fondatrici e presidente nazionale dell’Unione donne italiane, Udi, è il simbolo femminile della nostra Repubblica.
Tantissimi i ruoli e gli incarichi italiani e internazionali ricoperti, tutti legati dallo stesso fil rouge, Marisa Rodano è sempre stata dalla parte delle donne e non smetteremo mai di ringraziarla per questo.