Madeleine Vionnet, donna e stilista visionaria

Una stilista talentuosa, una donna caparbia, vanitosa e determinata, ma soprattutto visionaria. Ecco chi era Madeleine Vionnet

Pubblicato: 14 Ottobre 2022 14:06Aggiornato: 15 maggio 2024 13:31

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

C’erano una volta i bustini strettissimi fissati con le stecche di balene e le ampie e opulente gonne. C’era un rigido codice di abbigliamento che riguardava noi donne, e che oggi possiamo tradurre come quel dress code che seguiamo quando siamo invitate a eventi, cerimonie o occasioni particolari.

Poi, però, è arrivata lei. Una stilista straordinaria e talentuosa, una donna caparbia, determinata e visionaria che ha cambiato tutto. Ha rivoluzionato la moda, ha cambiato la visione del tempo e ha liberato le donne da tutta una serie di costrizioni per renderle fluide e leggere.

Ha capito, per prima, che le donne e i loro corpi dovevano essere valorizzati e non costretti, e ha seminato il terreno fertile sul quale, poi, si è consumata la più grande rivoluzione della moda del XX secolo. Il suo nome è Madeleine Vionnet, e questa è la sua storia.

Madeleine Vionnet

Nata a Chilleurs-aux-Bois il 22 giugno 1876, Madeleine Vionnet è la creatrice di una delle più importanti e prestigiose case di alta moda in tutta la Francia, nonché la donna che ha gettato le basi della futura rivoluzione della moda.

La sua stessa attività è stata rivoluzionaria: Madeleine Vionnet ha liberato la donna dagli abiti ingombranti e costrittivi che arrivavano dai dettami ottocenteschi per valorizzare il corpo femminile con la leggerezza e la fluidità.

Caparbia, determinata e libera, Madeleine si occupò di moda sin da bambina. Era nata per creare abiti unici e lo sapeva. Cresciuta senza madre, a soli 10 anni scelse di lasciare la scuola per lavorare in maison de couture di un amico del padre nella città di Parigi. Al compimento dei 18 anni si trasferì in Inghilterra dove iniziò a lavorare per Kate Reilly che creava abiti per la corte inglese.

Tornata a Parigi iniziò a lavorare nella maison Callot Soeurs e appena trentenne scelse di fondare una sua casa di moda con un solo obiettivo: ascoltare le esigenze delle clienti, principalmente appartenenti alla nobiltà e alle classi dell’alta borghesia, e creare per loro capi d’abbigliamento diversi da tutti quelli fabbricati fino a quel momento.

La stilista rivoluzionaria

Con la sua maison, Madeleine Vionnet, ha rivoluzionato l’intero mondo della moda. La sua era una visione che si ispirava al futuro, per cambiare il presente. A lei va il merito di aver introdotto per prima il taglio in sbieco, regalando al mondo intero una tecnica modellistica che è utilizzata ancora oggi e che permette di creare abiti aderenti che esaltano e valorizzano la silhouette femminile. È stata anche la donna che ha liberato il corpo femminile dai busti stretti e costrittivi che si usavano nella quotidianità.

Gli abiti delle dive hollywoodiane degli anni ’30 e ’40, quelli che sono diventati iconici e hanno fatto sognare intere generazioni, non sono altro che una conseguenza del suo lavoro. Eppure nessuno mai è riuscito a replicare i suoi abiti. Farlo era impossibile perché Madeleine Vionnet non era solo una rivoluzionaria, ma era anche un assidua sperimentatrice. Appassionata alle sculture e alle figure delle divinità greche, ha alleggerito sempre di più i tessuti e gli abiti, con l’obiettivo di simulare il movimento dell’acqua e del vento sulla camminata delle donne con maggior fluidità. I suoi laboratori arrivarono ad avere mille dipendenti che lavoravano per lei. Per loro mise a disposizione medico, dentista, nursery, mensa aziendale, congedi di maternità e ferie pagate.

Madeleine Vionnet è stata incontenibile, forse anche un po’ vanitosa, ma sicuramente determinata. Continuò a lavorare fino al 1939, anno del ritiro dal mondo della moda e della chiusura della sua maison, non prima di aver introdotto, per prima, le impronte digitali sulle etichette dei suoi vestiti per combattere i falsi e la contraffazione.

Si spense il 2 marzo del 1975 a Parigi, all’età di 98 anni, lasciando uno dei più preziosi contributi nel mondo della moda. Nel 2006 la sua maison è tornata a vivere sotto la direzione creativa di Sophia Kokosalaki.

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