La conosciamo con tanti nomi: la Culla di Mosè è una delle piante migliori da avere in casa, non solo perché purifica l’ambiente, ma perché è meravigliosa, con lunghe foglie verdi, proprietà depurative ed è persino considerata “chic” dagli interior designer. La pianta ornamentale è conosciuta con i nomi di Spatifillo o Spathiphyllum, e coltivarla non è affatto difficile. Sebbene richieda poche cure, è assolutamente essenziale sapere tutto prima di prenderne una: vi raccontiamo cos’è la Culla di Mosè, le caratteristiche della pianta, le cure e dove posizionarla in casa e in appartamento.
Indice
Cos’è la Culla di Mosè: le caratteristiche
Oltre al nome di Culla di Mosè, abbiamo visto il termine botanico, ovvero Spathiphyllum, e infine lo Spatifillo, nome comune con cui conosciamo abitualmente questa pianta da appartamento. C’è un ulteriore soprannome con cui è rinomata, ovvero Giglio della Pace. Appartiene al genere dei monocotiledoni della famiglia delle Aracee: la forma caratteristica di questa pianta ricorda una sorta di “cucchiaio”, ed è originaria del Messico e dell’America Tropicale.
Come anticipato, la forma della pianta è sinuosa, ed è questo tratto caratteristico che la rende tanto bella da vedere: i suoi fiori sono completamente bianchi, fatta eccezione del pistillo, che di solito è giallo o verde. Tra le specie da coltivare in appartamento, citiamo lo Spathiphyllum floribundum e lo Spathiphyllum wallisii.
Perché tenere la Culla di Mosè in casa fa bene? Possiamo coltivare molte piante in appartamento, come la dipladenia, ma questa è particolarmente amata in virtù dei benefici. Stando ai dettami del Feng Shui, è in grado di purificare non solo l’ambiente, ma anche l’anima. Secondo lo studio NASA Clean Air Study, le piante da appartamento riescono a depurare l’aria. Non svolgono, dunque, unicamente una funzione estetica.
Perché lo Spatifillo si chiama Culla di Mosè?
Culla di Mosè o Giglio della Spada, questa pianta simboleggia la difesa e la protezione in virtù delle sue foglie che ricordano un cucchiaio o una spada. Le origini del nome si fanno risalire alla cesta in cui è stato ritrovato Mosè, proprio sulle acque del Nilo.
Dove posizionare la Culla di Mosè in casa e in appartamento
Iniziamo dall’ambiente: è molto importante tenere la pianta in un ambiente caldo e umido, per favorire la crescita. Se curata bene, riesce persino a raggiungere il metro di altezza, ed è facile da coltivare persino tramite composizioni, oppure in vaso o per un progetto più ambizioso, come un giardino sospeso. Dove posizionarla all’interno dell’appartamento? In una zona ombreggiata, perché, sì, ama gli ambienti luminosi, ma non la luce diretta del sole, che potrebbe causare delle bruciature.
La posizione ideale è vicino a una finestra dove non batte il sole, o magari protetta da una tenda. Massima importanza anche alla temperatura della stanza, che dovrebbe superare i 18 °C. Una temperatura inferiore ai 12 °C potrebbe rovinarla. Possiamo collocare la pianta all’aperto in estate? Assolutamente sì, possiamo spostarla all’aperto, ma le temperature non devono superare i 25 °C. Attenzione a questo aspetto: sottoposta al sole e al caldo eccessivo, tende a morire (cosa che comunque accade raramente).
Come curare la Culla di Mosè
Sebbene non sia una pianta destinata a richiedere tantissime cure, dobbiamo assolutamente dedicarle la giusta attenzione, così da mantenerne non solo l’estetica, ma i benefici offerti. Questa perenne erbacea con grandi foglie (le cui dimensioni sono da 12 a 65 cm per la lunghezza delle foglie e 3 cm per la larghezza), richiede cure minime, perlopiù dovute alla posizione e alla temperatura. Per la coltivazione, si consiglia in vaso, anziché in piena terra, in quanto predilige le temperature miti degli ambienti interni.
La prima cosa da fare è mettere sul fondo del vaso ghiaia, cocci o argilla espansa, per poi procedere con terriccio morbido dalle proprietà drenanti (non deve, però, essere eccessivamente compatto). La pianta va concimata regolarmente ogni due settimane nei mesi caldi, ovvero da aprile fino a settembre, con concime organico o fertilizzante specifico per piante verdi. Invece, durante il periodo invernale è possibile sospendere la concimazione. In particolar modo dopo il rinvaso, possiamo anche evitare di concimarla per 3 o 4 mesi.
Ogni quanto innaffiare la Culla di Mosè
Passiamo a un altro aspetto relativo alla cura della Culla di Mosè o Spatifillo: ogni quanto innaffiare la pianta? Nei mesi caldi, dunque in piena estate, dobbiamo farlo regolarmente, un po’ come accade per la concimazione: il terreno va mantenuto umido, ma è indispensabile evitare il ristagno di acqua, cosa che odiano tutte le piante. Anche in pieno inverno non possiamo mai dimenticarci della pianta, quindi si deve procedere con innaffiature regolari ogniqualvolta il terreno risulti asciutto. Non ama né il vento né il gelo. Durante la bella stagione, non possiamo che consigliare di propendere per nebulizzazioni con acqua non calcarea a temperatura ambiente.
Il periodo di fioritura della Culla di Mosè
Come far fiorire lo Spatifillo in appartamento? Se vogliamo assolutamente notare i suoi fiori bianchi, allora dobbiamo rinvasarlo all’arrivo della primavera in un vaso più grande (di almeno 20 cm di diametro), la sua dimora definitiva. Il profumo dei fiori della Culla di Mosè è intenso, ma non eccessivamente per un appartamento. La fioritura ha un periodo di 8 o 10 settimane. Poiché è una pianta rifiorente, i fiori ci accompagnano per tutta l’estate.
Malattie e parassiti della Culla di Mosè
Come abbiamo visto, dobbiamo assolutamente evitare il ristagno d’acqua: la pianta non è facile da curare, ma può essere attaccata da afidi, cocciniglie e acari. Se la pianta è stata attaccata da afidi, si notano subito delle ragnatele. L’infestazione delle cocciniglie, invece, riguarda il fusto e le ramificazioni. Può essere anche attaccata dalla mosca bianca, le cui forme giovanili difficilmente si vedono a occhio nudo: una lente di ingrandimento è certamente utile per verificare eventuali “macchioline” giallognole e traslucide.
La Culla di Mosè è tossica?
La Culla di Mosè è tossica per i nostri amici a quattro zampe: dal momento in cui contiene cristalli di ossalato di calcio, può causare irritazione orale e salivazione eccessiva in caso di ingestione. Per prendersene cura, dunque, è molto importante scegliere un punto in cui cani e gatti non hanno assolutamente accesso.