C’è sempre una piantina di basilico che ci accompagna nei mesi più caldi: sul balcone, in cucina, accanto ai pomodori o vicino alla finestra dove prende il sole del mattino. Profuma l’aria e dà subito l’idea d’estate, finché, quasi all’improvviso, le foglie si afflosciano, i rami si allungano e il verde brillante si tramuta in giallo. In realtà, non è una pianta capricciosa: chiede solo un po’ di costanza e qualche piccola attenzione. Capire quando potare, come bagnarlo e dove sistemarlo è importante per evitare che possa deperire prima del tempo.
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Coltivare il basilico in vaso, da dove iniziare
La prima cosa da fare è scegliere il posto giusto: una zona luminosa, dove possa ricevere tanto sole ma senza troppi sbalzi di temperatura. Sul davanzale della cucina o su un balcone soleggiato trova la sua dimensione ideale, purché sia al riparo da correnti d’aria troppo calde o fredde.
Il terreno deve restare sempre leggermente umido: è sufficiente sfiorarlo con le dita per capire se serve acqua o se può aspettare ancora un po’. Quando arriva il caldo, guardiamo il basilico ogni mattina, verifichiamo che la terra sia ancora umida e gli diamo acqua solo quanto basta, senza esagerare.
Con l’autunno, invece, le temperature scendono e la pianta va spostata in casa, in un punto luminoso ma lontano dalle correnti e dai termosifoni. Un pizzico di concime per piante aromatiche, ogni tanto, la aiuta a restare viva anche nei mesi più tranquilli, pronta a ripartire quando torna la primavera.
Come potare il basilico
La potatura del basilico serve per tenere la pianta compatta, profumata e produttiva per mesi. Iniziamo quando ha raggiunto circa 15 centimetri d’altezza oppure 6–8 foglie sviluppate. Cerchiamo un nodo, il punto da cui spuntano due foglioline laterali, e recidiamo appena sopra: da lì partiranno due nuovi rametti, la chioma si infittisce e la produzione di foglie riprende con ritmo. Usiamo forbici ben affilate e pulite, meglio se passate con un po’ di alcol: il taglio resta netto e il fusto non si sfilaccia.
La cadenza ideale è regolare. Ogni due o tre settimane accorciamo le punte più alte e riequilibriamo i rami che crescono disordinati, così evitiamo l’effetto “stelo lungo e foglie piccole”. Dopo il taglio, un’annaffiatura leggera aiuta la pianta a riprendersi; se fa caldo, preferiamo le ore fresche del mattino o della sera.
Attenzione ai fiori: appena compaiono le spighe con i boccioli, eliminiamole senza esitazione. La fioritura dirotta le energie verso i semi e le foglie diventano più piccole e meno tenere; togliendo i fiori prolunghiamo la stagione utile.
Quando raccogliamo per la cucina, usiamo la stessa logica della potatura: cimiamo le sommità (punta e coppia di foglie) invece di strappare le foglie isolate. La pianta reagisce emettendo nuovi getti laterali e resta equilibrata. Se coltiviamo più vasi, alterniamo gli interventi: oggi un vaso, tra qualche giorno l’altro.
Irrigare il basilico: gli errori da non fare
L’acqua è necessaria, ma da dosare con attenzione. Il segreto è capire quando e come farlo, osservando la pianta più che seguendo una regola fissa.
Le foglie non vanno mai bagnate: amano restare asciutte, perché l’umidità in eccesso tendenzialmente causa la comparsa di funghi e muffe. Meglio direzionare l’acqua alla base, con un getto che arrivi alle radici. In estate, meglio segnare l’orario: si irriga al mattino presto o alla sera, quando il sole non picchia più e il terreno può assorbire senza stress.
Il basilico in ogni caso “comunica” con noi: se le foglie si afflosciano e il colore perde intensità, è segno che ha sete; se restano molli o con macchie scure, probabilmente ha ricevuto troppa acqua. Toccare la terra con un dito è il metodo più semplice per capirlo: se è asciutta nei primi centimetri, è il momento di bagnare.
In vaso, il ritmo è più serrato: nei giorni caldi può servire anche due volte al giorno, ma mai lasciare acqua stagnante nel sottovaso. Le radici, se restano a mollo, marciscono in fretta e la pianta si spegne. Meglio quindi poco e spesso, lasciando che la terra resti umida ma mai fradicia.
Come far durare il basilico
In balcone o in giardino, con i primi freddi, tende a soffrire e a perdere vigore. Per questo, prima che il clima cambi del tutto, conviene decidere come gestirlo.
Per esempio, possiamo lasciarlo fiorire, così da raccogliere i semi e tenerli da parte per la primavera successiva. Ogni piccolo seme racchiude una nuova stagione di foglie profumate. Se invece vogliamo continuare a coltivarlo anche in inverno, dobbiamo spostarlo in casa, in un punto molto luminoso e lontano dalle correnti. Tuttavia, chi lo ha provato lo sa: un basilico cresciuto all’aperto fatica ad adattarsi agli ambienti chiusi e perde presto il suo aspetto rigoglioso.
La soluzione più pratica è conservare le foglie. Possiamo raccoglierle e surgelarle in piccoli cubetti di ghiaccio con acqua o con olio, perfetti da usare in cucina tutto l’anno. Oppure preparare un pesto fresco e conservarlo in vasetti, coperto da un filo d’olio che ne mantiene intatto il profumo. Così il basilico resta con noi anche fuori stagione, anche se non più come pianta sul davanzale, ma come sapore che profuma di sole e d’estate, ogni volta che apriamo il barattolo.
Anche raccogliere le foglie nel modo giusto è importante
Nel prendersi cura del basilico, conta anche il modo in cui raccogliamo le sue foglie. Spesso si tende a staccarle una alla volta, prendendo quelle più grandi e lasciando le altre, ma è proprio questo che indebolisce la pianta. Il trucco, invece, è la cimatura: si taglia l’apice del rametto, prelevando le foglie superiori insieme alla punta.
Tagliando la cima, la pianta reagisce producendo nuovi germogli laterali, diventando più folta e vigorosa. Con la cimatura, inoltre, si rallenta la comparsa dei fiori: un passaggio naturale, ma che segna la fine della stagione produttiva.
Meglio quindi controllare spesso e intervenire appena si intravedono i boccioli, così la pianta continuerà a concentrare le energie sulle foglie. Dopo ogni raccolta, una buona innaffiatura e un po’ di luce aiutano il basilico a rigenerarsi in fretta.