Nel cuore di un’antica città che conserva ancora oggi il suo aspetto medievale, sorge un bellissimo palazzo nobiliare che racchiude in sé secoli di storia, arte e persino segreti misteriosi. Si tratta del Palazzo Ducale di Urbino, un gioiello di raro splendore che fu cenacolo di menti illustri, e che oggi ospita uno dei più importanti musei delle Marche. Scopriamo qualche dettaglio in più su questo capolavoro d’architettura.
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Dove si trova il Palazzo Ducale di Urbino
Baldassarre Castiglione, uno dei più grandi letterati del Rinascimento, lo descrisse come “una città in forma di palazzo”: questo gioiello architettonico stupiva già all’epoca della sua realizzazione, per via della bellezza intrinseca della costruzione e delle sue meraviglie che lo impreziosirono. Il Palazzo Ducale si trova nel cuore della città di Urbino, essa stessa una delle più suggestive in tutta Italia. Affacciato su Piazza Duca Federico, resta un’attrazione che conquista i visitatori e rimane nel cuore di tutti coloro che hanno l’opportunità di addentrarsi tra le sue stanze.
È grazie ad un documentario televisivo della serie di Art Night che oggi abbiamo un’altra splendida definizione per esso: viene infatti chiamato il “palazzo dei destini incrociati”, per via dei numerosi personaggi illustri, esperti in ogni settore dell’arte e della cultura, che qui trascorsero il loro tempo come ospiti di Federico da Montefeltro, incrociando il loro grande sapere. Ma ora immergiamoci nella ricchissima storia di questo edificio meraviglioso, nelle sue sale imponenti e nelle opere d’arte che oggi vi sono custodite.
Palazzo Ducale, la sua storia
La storia del Palazzo Ducale di Urbino affonda le sue radici molto indietro nel tempo: secondo alcune testimonianze, in origine era una semplice dimora situata sul colle meridionale del borgo, probabilmente costruita dal figlio del conte Antonio da Montefeltro. In seguito fu suo nipote, un uomo colto e raffinato come Federico da Montefeltro, ad organizzare un grande intervento di recupero e ampliamento dell’edificio, trasformandolo in quel capolavoro architettonico che conosciamo oggi, e che continua a stupire i suoi visitatori.
Pochi anni dopo aver preso il potere, Federico decise di congiungere il primo palazzo con un antico castellare costruito nelle vicinanze, chiedendo ad alcuni architetti fiorentini di realizzare una dimora intermedia, oggi conosciuta come Appartamento della Jole. Fu questo il primo nucleo del Palazzo Ducale, una struttura a tre piani in stile tipicamente toscano. In seguito, grazie all’aumento delle finanze della signoria, venne deciso un ulteriore ampliamento volto a trasformare il palazzo nella migliore di tutte le residenze principesche d’Italia.
È in questo periodo che nacque il grande cortile porticato, il quale fungeva da raccordo di tutti gli edifici già in piedi. Gli archi a tutto sesto e le colonne corinzie arricchirono il piano terra, mentre al piano nobile vennero realizzate lesene e finestre architravate. Vennero poi costruite le mura difensive, nuove sale ricche di arredi preziosi, lo scalone d’onore, la biblioteca e il famoso Studiolo di Federico da Montefeltro, nel cuore privato del palazzo. Infine, la struttura stessa iniziò a diramarsi verso la città e nella direzione opposta, continuando a crescere di dimensioni.
Particolarmente affascinante e risalente a quest’epoca è la facciata dei Torricini, quella che si affaccia a strapiombo su Valbona: sono presenti infatti due torri strette che si ergono verso il cielo, costruite sui lati della facciata caratterizzata da tre logge sovrapposte. Gli ultimi lavori di realizzazione del Palazzo Ducale risalgono alla fine del ‘400, con l’intervento dell’architetto Francesco di Giorgio Martini, e nella prima metà del ‘500, in quella che è conosciuta come “fase roveresca”. Nel corso dei secoli, l’edificio divenne uno dei poli culturali di riferimento del centro Italia.
Ospitò il Teatro dell’Accademia dei Pascolini, quindi divenne (almeno in parte) monumento nazionale e accolse addirittura alcune celle del carcere giudiziario. In tempi più recenti, le sue sale vennero adibite a tribunale, magazzino dei Sali e Tabacchi, archivio notarile, Monte di Pietà e Scuola del Libro. Oggi è invece la sede della Galleria Nazionale delle Marche, uno dei musei più prestigiosi della regione, dove sono custodite preziosissime opere d’arte.
Lo Studiolo di Federico da Montefeltro
Tra le tante sale che caratterizzano il Palazzo Ducale di Urbino, ce n’è una che merita assolutamente menzione: si tratta dello Sudiolo di Federico da Montefeltro, l’unico ambiente rimasto integro da quando venne costruito, tra il 1473 e il 1476. È situato al piano nobile, dove venne adibito a studio privato del Duca. Per via delle sue caratteristiche, è un vero e proprio capolavoro artistico che rappresenta uno degli esempi più belli di trompe-l’œil. Il soffitto è a cassettoni dorati, che riprendono le più importanti imprese ducali.
Le pareti invece sono completamente intarsiate nel legno, creando effetti illusionistici di grandissima impressione. Alcune di esse furono realizzate da artisti di fama incredibile, come ad esempio il Botticelli e il Bramante. Accanto allo Studiolo, venne costruita la Biblioteca di Federico da Montefeltro. Un tempo vi erano custoditi dei manoscritti miniati, che oggi si trovano nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Le sue pareti erano impreziosite da una serie di dipinti rappresentanti figure femminili sedute su dei troni, in un unico spazio visivo tra un’immagine e l’altra.
La Galleria Nazionale delle Marche
All’inizio del ‘900, alcuni spazi del Palazzo Ducale vennero adibiti a sale della Galleria Nazionale delle Marche, un importante museo che raccoglie opere preziosissime. Una sezione, probabilmente quella più famosa, è dedicata al Rinascimento urbinate, con due pregiati lavori di Piero della Francesca a guidare una lunga serie di dipinti di altri artisti alla corte di Federico da Montefeltro. Sono presenti anche molte opere del ‘500 e del ‘600: spiccano, tra tutte, quelle del grande Raffaello. Al secondo piano, dove è situato l’Appartamento Roveresco (realizzato sotto Guidobaldo della Rovere) è invece possibile visitare anche una ricca collezione di ceramiche.
Ad arricchire il museo è poi un piccolo Museo Archeologico di Urbino, dove sono raccolte molte epigrafi antiche. E nei sotterranei, parte del percorso di visita all’interno del Palazzo Ducale, ci sono gli ambienti di servizio come la scuderia, le cucine, i bagni e le cantine. Andare alla scoperta di queste stanze rimaste intatte con il passare del tempo è come fare un viaggio nella storia, un’emozione unica.