Cosa fare dopo aver mangiato troppo

Può capitare di lasciarsi andare a tavola e mangiare troppo, ma cosa si può fare per alleviare i sintomi di un pasto eccessivo?

Pubblicato: 16 Ottobre 2013 10:26Aggiornato: 18 Ottobre 2022 12:39

Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Sintomi

Può succedere di mangiare troppo: non è facile trattenersi davanti a un pranzo o una cena succulenti, magari in un giorno di festa o in occasione di un evento. Dopo aver mangiato troppo i sintomi più comuni sono senso di pesantezza e pancia gonfia, spesso accompagnati da aerofagia, flatulenza e dolore addominale. A volte, dopo un’abbuffata, si può anche soffrire di reflusso gastrico, una condizione che si verifica a causa della risalita del contenuto dello stomaco verso l’esofago e che provoca acidità di stomaco e bruciore nell’area dello sterno, nota come pirosi retrosternale. Nei casi peggiori, dopo aver mangiato troppo si presentano anche nausea e vomito. Se si è mangiato troppo a pranzo può sopraggiungere sonnolenza, mentre se si mangia troppo a cena o poco prima di andare a letto, la digestione può portare a disturbi del sonno come difficoltà ad addormentarsi o risvegli notturni. Esistono rimedi per evitare tutto questo? Vediamo cosa è possibile fare dopo aver mangiato troppo e cosa invece è bene evitare.

Cosa fare

Dopo aver mangiato troppo a pranzo o a cena, è possibile favorire i processi digestivi grazie a erbe officinali dal gusto amaro e rimedi a base di oli essenziali carminativi. Rientrano nella prima categoria droghe vegetali come la genziana, l’assenzio, l’arancio amaro, ma anche carciofo e cicoria. Una tisana preparata con queste erbe facilita lo svuotamento dello stomaco e la digestione, riducendo il senso di pesantezza.

Se dopo aver mangiato troppo si ha anche acidità di stomaco, alla tisana digestiva si può aggiungere anche la radice di liquirizia, rimedio eccellente contro i sintomi del reflusso gastroesofageo. Altre piante che possono aiutare in caso di reflusso dopo aver mangiato troppo sono la malva, la calendula, l’altea e l’aloe vera, rimedi con azione lenitiva ed emolliente sulla mucosa dell’esofago. L’acidità di stomaco può essere contrastata anche grazie all’impiego di alghe che contengono alginati: queste sostanze, una volta a contatto con il contenuto dello stomaco, creano un gel che funge da barriera fisica contro il rigurgito. In caso di nausea risulta invece molto efficace la radice di zenzero.

Una buona idea è anche quella di ricorrere a droghe vegetali carminative, cioè rimedi a base di oli essenziali che contrastano le fermentazioni a livello intestinale aiutando a sgonfiare la pancia. Tra questi rimedi troviamo l’anice verde, il finocchio, il cumino, il coriandolo e il cardamomo, da utilizzare in tisana anche insieme a erbe amare e liquirizia.

Un rimedio della nonna quando si è mangiato troppo una soluzione di bicarbonato di sodio e succo di limone, per aiutare a digerire e sentirsi meglio in tempi brevi. Per prepararla è sufficiente spremere il succo di mezzo limone, aggiungere da mezzo cucchiaino a un cucchiaino raso di bicarbonato di sodio, mescolare e bere.

Dopo aver mangiato troppo, oltre ai rimedi naturali, può essere molto utile una passeggiata, anche breve e a passo lento. Camminare aiuta la motilità del tratto gastrointestinale e favorisce lo svuotamento dello stomaco, riducendo il senso di pesantezza che si percepisce comunemente dopo un pasto eccessivamente abbondanti. Una passeggiata dopo un pranzo o una cena sono quindi l’ideale, ma meglio farla indossando abiti comodi che non stringano addome e stomaco.

Cosa non fare

Abbiamo visto cosa fare dopo aver mangiato troppo, ma esistono anche comportamenti da evitare dopo un’abbuffata. Uno di questi è sdraiarsi: stendersi sul divano o a letto può dare l’impressione di offrire sollievo, ma in realtà può ostacolare lo svuotamento dello stomaco e provocare o peggiorare gli eventuali sintomi del reflusso.

Un’altra cosa da evitare è quella di sentirsi in colpa e “punirsi” con allenamenti sfiancanti, digiuni o assumendo lassativi. Le persone attente alla linea o che seguono una dieta per perdere peso possono pensare di porre rimedio con questi metodi che però non servono a nulla, se non a stressare corpo e mente e a creare un cattivo rapporto con il cibo. Chi segue normalmente una dieta sana ed equilibrata e svolge in modo regolare attività fisica, non comprometterà la propria situazione a causa di un pasto o una cena particolarmente abbondanti. Ciò che conta è il percorso nella sua totalità e in ogni caso qualsiasi regime alimentare prevede o dovrebbe prevedere un pasto libero a settimana, dunque se si è mangiato troppo in un’unica occasione, lo si può vivere come un pasto libero un po’ più abbondante del solito. Se dopo aver mangiato troppo durante un pasto e non si ha fame al pasto successivo, si può tranquillamente digiunare o mangiare qualcosa di leggero, ma non è necessario o utile farlo se invece si ha fame: sarà sufficiente mangiare come di consueto. La stessa cosa vale per l’allenamento, che andrà portato avanti come al solito senza strafare. I lassativi, poi, sono una pessima idea, soprattutto se si ricorre a purganti drastici come quelli a base di antrachinoni, tra cui troviamo senna e rabarbaro. Questo tipo di lassativi vanno a irritare l’intestino e il loro utilizzo può provocare forti dolori nel breve termine e danni alla mucosa intestinale se usati spesso. Dopo aver mangiato troppo, l’intestino si svuoterà comunque da solo, senza necessità di lassativi.

Prevenire le abbuffate

Per prevenire le abbuffate occorre per prima cosa evitare di arrivare a tavola affamati. Seguire una dieta equilibrata e bilanciata sia per quantità sia per presenza di nutrienti è di grande aiuto ad aumentare il senso di sazietà tra un pasto e l’altro. Una volta a tavola, meglio masticare lentamente per dare tempo al corpo di percepire il senso di sazietà. Se si è stati invitati a un pranzo lungo e ricco di portate e si vuole assaggiare un po’ di tutto senza esagerare, ci si può semplicemente regolare con le quantità, scegliendo piccole porzioni di ogni piatto ed evitando di riempirsi con alimenti come pane, patate e pasta. Limitando le quantità si riuscirà ad arrivare al dolce senza percepire quel senso di pesantezza e pancia gonfia tipici dell’aver mangiato troppo. Se invece le abbuffate sono una regola della propria alimentazione e si tende spesso a mangiare troppo sia durante i pasti sia fuori pasto e magari anche durante la notte, l’ideale è rivolgersi a uno/una psicologo/a o psicoterapeuta specializzato/a in disturbi dell’alimentazione e farsi seguire da un o una nutrizionista. Mangiare troppo in situazioni di convivialità e in occasioni speciali non rappresenta infatti alcun problema, ma se si tratta di comportamento abituale è bene indagare sulle cause che spingono ad abbuffarsi per risolvere e migliorare il proprio rapporto con il cibo,

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963