Che fine ha fatto Tonya Harding

Che fine ha fatto Tonya Harding: pattinatrice sul ghiaccio coinvolta in uno degli scandali sportivi più famosi di sempre

Pubblicato: 24 Novembre 2020 15:45Aggiornato: 24 maggio 2024 14:23

Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Il suo nome è molto noto, non solo perché è stata una delle più talentuose pattinatrici artistiche su ghiaccio, ma anche per una vicenda che ne ha oscurato la bravura per far evocare il suo nome soprattutto per un evento che ha sconvolto il mondo dello sport americano e internazionale.

Stiamo parlando di Tonya Harding, la sua storia è stata raccontata in un film ma anche da Michela Murgia nel suo podcast Morgana. Perché è una storia di talento, di ascesa e di caduta, di una donna che con il suo corpo ha fatto sognare e che al tempo stesso è stata coinvolta in uno scandalo sportivo che ancora oggi fa parlare di sé.

Da allora la sua vita è cambiata, ha dovuto abbandonare la carriera promettente nel pattinaggio su ghiaccio, tentando altre strade: dal cinema alla boxe femminile.

Tonya Harding, cosa fa oggi

Dalla boxe professionistica, a Ballando con le stelle, passando per diversi lavori e impieghi: Tonya Harding dopo lo scandalo datato 1994 non ha più potuto gareggiare come pattinatrice sul ghiaccio ma si è dedicata ad altro, pur non smettendo mai di allenarsi. A quanto pare, ha fatto numerosi lavori, oltre a portare avanti una carriera come pugile e un’apparizione in una pellicola cinematografica: Ultimo contratto.

Senza dubbio il biopic su di lei, intitolato semplicemente Tonya, datato 2017 e interpretato da una straordinaria Margot Robbie, ha influito sulla sua fama tanto che nel 2018 è diventata concorrente di Ballando con le Stelle, classificandosi in terza posizione. L’anno successivo, poi, ha preso parte a I peggiori cuochi d’America arrivando prima e donando il premio a un ente di beneficenza.

È presente su Instagram dove condivide diversi post e anche qualche scatto della sua vita privata.

La vita privata di Tonya Harding

Della vita privata di Tonya Harding si conosce molto, a partire dal suo passato fino ai tempi più recenti. Oggi è felicemente sposata con Joseph Price: la cerimonia è datata 2010, l’anno successivo è nato il suo unico figlio, Gordon.

E se oggi, anche da quello che scrive sui social, appare come una donna serena e appagata dalla sua vita, il passato di Tonya è stato un po’ tumultuoso e difficile.

A partire dall’infanzia e dal rapporto difficile con la madre. La sua prima storia importante è datata 1986: lei aveva 15 anni (è nata il 12 novembre 1970) mentre ne aveva 17 il fidanzato Jeff Gillooly. I due si sono sposati nel 1990, il divorzio è arrivato nel 1993. Pare che sia stato lui a rendere pubblico un sex tape di loro due assieme.

Due anni dopo (nel 1995) le nozze con Michael Smith, dal quale si è separata l’anno successivo. L’ultimo matrimonio è quello con Price con il quale continua ad avere una relazione.

Lo scandalo del 1994: l’aggressione a Nancy Kerrigan

La data che segna uno spartiacque importante nella vita di Tonya Harding (e di Nancy Kerrigan) è quella del 6 gennaio del 1994. È quel giorno, infatti, alla fine di una sessione di allenamenti che Nancy viene aggredita: colpita a un ginocchio da uno sconosciuto.

Di quei momenti esistono delle riprese in cui si vede l’atleta al termine dell’allenamento e poi subito dopo seduta a terra mentre in lacrime ripete “perché”.

Un attacco che poteva rovinarle per sempre la carriera, ma che non lo ha fatto. Lo stop è stato momentaneo, le ha impedito di partecipare ai campionati nazionali (vinti da Tonya Harding) ma non di rinunciare all’appuntamento più importante, quello con le Olimpiadi invernali che l’hanno vista classificarsi al secondo posto.

Ma chi era l’uomo misterioso e, soprattutto, perché l’aveva fatto? Per capire il contesto dobbiamo fare un passo indietro e delineare chi era Nancy Kerrigan e chi era Tonya Harding.

Entrambe erano delle atlete di successo del pattinaggio artistico, seppur diversissime in pista, capaci allo stesso modo di far sognare. La prima con grazia ed eleganza, la seconda con potenza e con traguardi spettacolari (va infatti ricordato che è stata la seconda donna e la prima americana ad eseguire un triplo axel).

Tonya, al momento dell’aggressione subita da Nancy, veniva da una carriera altalenante: straordinaria nel 1991, aveva poi vissuto una parabola discendente segnata da alcuni insuccessi. Dall’altra parte c’era Nancy: nel ’91 lei si è classificata terza ai campionati nazionali, poi bronzo ai Mondiali, l’anno dopo terzo gradino del podio alle Olimpiadi e argento ai Mondali.

Insomma, due talenti pazzeschi, due donne profondamente diverse ma capaci di emozionare e di regalare esecuzioni indimenticabili. Il loro destino era intrecciato, così come lo è stata la fine della carriera di atleta.

Torniamo così al 1994. Dopo l’aggressione, infatti, dopo le ultime Olimpiadi del 1994 Nancy ha smesso di gareggiare e si è dedicata al professionismo. E Tonya Harding? Anche lei ha smesso, obbligata, ma soprattutto – dopo ciò che è accaduto alla collega – è diventata una sospettata.

L’uomo misterioso che aveva aggredito Kerrigan, infatti, è stato fermato solamente qualche giorno dopo i fatti. Si trattava di Shane Stant, che ha dichiarato di essere stato pagato per compiere quel gesto. A farlo, secondo lui, sarebbero stati Jeff Gillooly e la guardia del corpo di Tonya. Subito Gillooly, ex marito ma all’epoca ancora convinente, ha anche affermato che la pattinatrice era a conoscenza di quanto sarebbe accaduto.

Intanto – però – ci sono le Olimpiadi, quelle del 1994, Nancy arriva seconda, Harding ottava. Finite le gare, due settimane dopo, pur dichiarandosi estranea all’aggressione, Tonya ha pagato una multa di 160mila dollari ed è stata condannata a 500 ore di servizi sociali, a quanto pare, per aver confessato di aver ostacolato alle indagini sull’aggressione. Inoltre, ha patteggiato per non dover subire conseguenze legali. Qualche mese dopo è arrivata, invece, la decisione della federazione che le ha tolto il titolo nazionale vinto quell’anno e l’ha bandita dalle competizioni, ma non solo: anche come allenatrice.

Da allora la sua vita è molto cambiata, ma lei ha sempre negato di essere coinvolta in quanto accaduto, pare che sia stata arrestata due volte per altri motivi, ma da qualche anno la sua esistenza è molto più tranquilla: vive con il marito e il figlio, ha preso parte a qualche progetto televisivo, inoltre su Instagarm condivide qualche video di pattinaggio. E a lei è stato dedicato il biopic con Margot Robbie.

People riporta una sua intervista di diversi anni fa in cui in merito allo scandalo dell’aggressione, di cui, come detto, ha sempre negato di aver fatto parte, aveva affermato: “Certo che mi sento in colpa per quello che è successo. Ma non posso dilungarmi. Devo continuare a vivere”.

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