Nadia Toffa è una guerriera esemplare e coraggiosa. Questo lo si è capito nell’ultimo anno e (quasi) tutti lo hanno scritto e lodato. Il coraggio con cui ha affrontato la malattia, il suo esporsi pubblicamente senza pudore né paura, anche nei mesi più difficili della sua battaglia, sono stati un esempio e una infusione di ottimismo per tutti quelli che lottano come lei o vivono accanto ad altri “guerrieri”.
Il rischio, oggi, è che questo ottimismo sbandierato e enfatizzato, rischi di trasformarsi in un boomerang e diventi insostenibile per parenti o amici di chi da questo male è uscito sconfitto. O sta venendo sopraffatto.
Nadia, nel presentare il suo libro autobiografico, Fiorire d’inverno si è lasciata andare a dichiarazioni azzardate che non sono piaciute. E certe risposte aggressive a chi la contestava, ancor meno.
Ecco qui Ragazzi, in questo libro vi spiego come sono riuscita a trasformare quello tutti che tutti considerano una sfiga, il cancro, in un dono, un’occasione, una opportunità. pieno d’amore . Non ho mai sospeso la vita e come ci sono riuscita io ….buona giornata a tutti
E ha poi rincarato la dose: “Ogni tumore è uguale. Stesse difficoltà”.
Immediate le reazioni accese di chi per tumore ha perso genitori, parenti o amici o sta lottando senza vedere la luce.
“Del tuo inno alla vita, chi ha già una sentenza di morte o chi già piange un proprio caro, non sa davvero che ca** farsene. E ancora: “Nadia Toffa che dice che il cancro è stato un dono è un insulto verso tutti i malati di cancro, i loro famigliari e chi quella battaglia l’ha persa”.
Ma lei insiste, risponde a chi la critica con un laconico “I didn’t ask you” e spesso replica a brutto muso a chi la contesta.
Una utente scrive: “Quello che hai detto è molto grave. Purtroppo non tutti riescono a guarire nonostante combattano con le unghie e con i denti, proprio perché i tumori non sono uguali e le difficoltà non sono le stesse”.
Lei replica:
Anche io potrei non guarire, che c’entra? Ci arrivi? O è troppo alto il discorso per te? Rimani coi piccioni di piazza San Marco e io vado a volare con la aquile. Non tutti possono volare alto stai lì tu
E a una studentessa di medicina che la contestava:
L’Università ti è servita poco alla cultura, i soldi dei tuoi genitori buttati i soldi nel cesso, hanno puntato sul cavallo zoppo
In molti si sono chiesti se il suo profilo non fosse stato hackerato, vista l’eccessiva aggressività delle risposte.
Nadia sostiene che tutto sia nelle proprie mani, nella propria forza di volontà, che “volere e potere”. Il rischio, come detto, è che la sua buona fede e il suo ottimismo, lodati fino ad oggi, le si ritorcano contro.
Massimo Gramellini riassume perfettamente la situazione e i rischi: “L’ottimismo senza eccezioni di Nadia si inserisce nel flusso di quel pensiero positivo secondo cui tutto è nelle mani dell’uomo. Ciascuno di noi, se lo vuole davvero, può debellare il male, trovare l’anima gemella, crearsi una fortuna. Affermare che «volere è potere» finisce per assegnare loro, senza volerlo, un marchio immeritato di falliti. E tanti pazienti affrontano da anni il dolore con immenso coraggio. Andrebbero considerati degli imbelli solo perché il male continua a sovrastarli? Il contagioso entusiasmo di Nadia Toffa può esaltare chi si accinge a un’impresa per la prima volta, ma anche deprimere chi ha già sperimentato i limiti della condizione umana”.