C’è un differenza fra l’amore eterosessuale e l’amore omosessuale?

L'origine dei sentimenti: l’amore eterosessuale e quello omosessuale è diverso e cosa attrae le persone dello stesso stesso

Giulia Farsetti

Giornalista e Sex Editor

Giornalista e Social Media Manager, da sempre ama scrivere, creare contenuti e raccontare storie. Da anni studia e scrive di benessere e sessualità. Gestisce diversi profili social e, da brava Vergine, adora organizzare tutto alla perfezione… Con immancabili evidenziatori colorati!

Nonostante i vari passi avanti che abbiamo fatto e che sono stati fatti da esperti di settore come psicologi e sessuologi, ancora oggi viviamo in una società in cui la sessualità è sempre, ancora, un tabù. «E il tabù è difficile da rompere perché ci sono tantissime sfaccettature e tantissimi aspetti che riguardano la dimensione culturale, politica, e sicuramente anche religiosa (di varie appartenenze religiose) che impongono a volte delle regolamentazioni che vanno oltre il principio sia biologico sia culturale sia sociale di ogni essere umano», commenta il dott. Fabrizio Quattrini, psicologo, psicoterapeuta e sessuologo.

L’origine dei sentimenti: amore eterosessuale e omosessuale

Ci sono vari studi condotti negli anni in cui si afferma che ogni persona nasce bisessuale e solo successivamente, crescendo, prende coscienza di sé e del proprio piacere e orientamento sessuale. Possiamo parlare di epigenetica, in cui fattori ambientali, compresi agenti fisici e chimici, insieme a fattori familiari, possono influenzare e in parte modificare l’espressione genetica senza modificare la sequenza del DNA.

«Sono sempre stato convinto e continuo a esserlo: noi nasciamo con una potenzialità bisessuale e il fatto dell’essere attratti nei confronti di un sesso piuttosto che dell’altro non è nient’altro che una condizione associata al contesto di riferimento e di dove si è cresciuti», commenta il dott. Fabrizio Quattrini.

L’espressione dell’orientamento sessuale si sviluppa prettamente in età evolutiva, specialmente in pubertà e in età adolescenziale. «Chiaramente la biologia rimanda a una dimensione eterosessuale, ma la sessualità non è solo un comportamento biologico fine a se stesso, ha a che fare con tantissime sfumature. Si nasce bisessuali come base per poter poi essere attratti o da entrambi i sessi, e quindi rimanere in una forma bisessuale, oppure si è attratti da un sesso piuttosto che l’altro, e quindi ci si orienta in maniera omosessuale o eterosessuale o asessuale», conclude Quattrini.

Come si fa l’amore tra omosessuali?

Quando c’è l’amore, c’è tutto. Non è importante se nel rapporto sessuale le persone sono dello stesso sesso oppure opposto: l’esperienza sessuale viene resa particolarmente eccitante e piccante se c’è complicità, condivisione e rispetto tra le due persone. Niente dell’eccitazione e dell’amore tra due persone viene meno quando c’è il rispetto e la voglia di dare e ricevere piacere sessuale.

Love is love: quanto lo stigma sociale si ripercuote sull’amore

La sessualità sta inevitabilmente cambiando, figlia della società e dell’evoluzione culturale; la varietà e le differenze si sono presi gradualmente i propri spazi e così la sessualità e l’amore hanno trovato sempre più forza. Grazie a eventi come il Pride, alla facilità di informazioni e alla caduta di determinati tabù, si può parlare di una nuova concezione del corpo e del piacere sessuale, di coppia o in autonomia. Tuttavia, nonostante i progressi nella libertà sessuale, rimangono ancora dei limitati sociali e, a volte, autoimposti, nel vivere il piacere sessuale in modo libero e consapevole. «La sessualità oggi rispetto a ieri è vista in maniera molto più libera, così come la dimensione delle nuove generazioni fluide, che a me piace definirle in maniera positiva e propositiva e non come le ha descritte Bauman, rispetto a una perdita e a una confusione che ci può essere dietro la fluidità in questo caso di genere o legata all’erotismo e alla sessualità», commenta Quattrini. «Sono convinto che le persone che si definiscono non binary o fluide o che riescano a vivere in modo molto libero il proprio orientamento sessuale sono persone che oggi si danno la possibilità di essere se stessi e quindi, nell’essere se stessi, automaticamente rappresentarsi per quello che sono e per la possibilità di vivere sereni, sganciandosi dal cliché socio-culturale».

In una società ancora colma di tabù, restrizioni e giudizi, probabilmente la prima cosa da fare è uno rivolgere uno sguardo a noi stessi, alle persone che siamo, come esseri umani: «Bisognerebbe imparare a non essere maschi e femmine, a non essere omosessuali, eterosessuali o bisessuali, oppure asessuali o transgender; bisognerebbe imparare a essere semplicemente persone che, come tali, rappresentano al meglio l’individualità in quanto differenziazione l’uno dall’altro e in quanto grande risorsa per la collettività».

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