La “truffa del finto medico”: cos’è, come evitarla e tutelarsi, specie per gli anziani

Dopo un caso in Emilia Romagna, vittima una donna di 81 anni, è arrivato il vademecum dei Carabinieri con i consigli utili

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Eleonora Lorusso

Giornalista, esperta di salute e benessere

Milanese di nascita, ligure di adozione, ha vissuto negli USA. Scrive di salute, benessere e scienza. Nel tempo libero ama correre, nuotare, leggere e viaggiare

Dopo i finti tecnici di luce e gas, ora arrivano anche i “finti medici”. Si tratta di un nuovo tipo di truffa, nei confronti della quale i carabinieri hanno lanciato un messaggio, mettendo in guardia soprattutto gli anziani. Dopo un caso avvenuto in Emilia Romagna, i militari dell’Arma hanno messo a punto un decalogo di consigli per non incappare in spiacevoli disavventure.

Il caso del finto medico in Emilia Romagna

L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi, ma i Carabinieri, intervenuti per smascherare i truffatori, hanno voluto renderlo noto perché non ci siano altre vittime. Tutto è iniziato intorno all’ora di pranzo, alle 13, quando due uomini hanno citofonato a una donna di 81 anni, a Reggiolo, in Emilia Romagna. All’anziana si sono presentati come operatori sanitari, spiegandole che avrebbero dovuto farle una visita medica domiciliare.

La vittima, sentendo parlare di due medici o presunti tali, si è fidata e ha aperto loro la porta di casa. A quel punto i truffatori hanno iniziato a circuire l’anziana, riuscendo poi a impossessarsi di due collanine in oro di particolare valore affettivo, che la donna custodiva in un mobile della cucina. A quel punto si sono dileguati, naturalmente senza effettuare alcuna visita di tipo sanitario.

L’allarme ai Carabinieri

È stata la donna stessa a rendersi poi conto del furto con raggiro che aveva subito e a raccontarlo per prima cosa alla figlia, che poi ha chiamato il numero di pronto intervento 112. L’appello dei Carabinieri, una volta ricostruita la vicenda, è stato chiaro: non bisogna mai aprire la porta a estranei, neppure quando si qualificano come tecnici di imprese di fornitura elettrica o telefonica, né – appunto – se dovessero millantare di essere medici o infermieri.

Il vademecum dei Carabinieri per evitare truffe

Proprio a partire da questo primo consiglio si muove la campagna di sensibilizzazione chiamata “Non aprite quella porta”: è rivolta soprattutto agli anziani, vittime principali dei raggiri da parte di malviventi. I Carabinieri, però, hanno anche messo a punto un vero e proprio vademecum di consigli per evitare truffe e brutte avventure.

Quante truffe in Italia

Le truffe agli anziani sono ritenute un fenomeno in crescita in Italia. A confermarlo sono i dati più recenti a disposizione: tra il 2021/2022 le vittime over 65 sono aumentate del 19,4% rispetto al periodo pre-Covid, come riferito da Tv2000 a fine giugno 2025. Anche il 37° Rapporto Italia di Eurispes indica una crescita delle truffe ai danni di popolazione anziana, con un + 7,3%. Ai raggiri condotti di persona, inoltre, si aggiungono quelli online. In questo caso la Polizia postale indica un incremento del 15% nel 2024 rispetto all’anno precedente, per un valore totale di quasi 200 milioni di euro.

Oltre al danno, la vergogna e il malessere psicologico

Ma oltre al danno materiale, a pesare sugli anziani che subiscono un imbroglio ci sono il senso di vergogna, per non essersi accorti per tempo, l’imbarazzo e talvolta la paura di poter essere vittime di nuovi inganni. Per questo molte vittime sono restie a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine. Il fenomeno, quindi, potrebbe essere persino sottostimato. Come comunicato dalla Polizia, le organizzazioni criminali sono attive su tutto il territorio nazionale e spesso di tratta di “professionisti”. In un caso, ad esempio, è stato individuato e smascherato l’autore di ben 103 truffe per un valore di quasi 2 milioni di euro, nel 2025. Tra i pretesti più diffusi forniti dai malviventi agli over 65 c’è il presunto e falso bisogno di “aiutare un nipote in difficoltà”.

Come evitare le conseguenze psicologiche e i danni alla salute

Come sottolinea la Dott.ssa Elisiana Dell’Anna, psicologa che ha collaborato alla campagna del Comune di Roma, “Sono anziano, ma non ci casco”, “Le truffe, indipendentemente dalla tipologia, possono causare traumi e reazioni psicofisiche significative in qualsiasi individuo (…). Le truffe possono causare disturbi fisici come problemi di sonno, stanchezza, perdita di memoria, difficoltà respiratorie, vertigini e tremori, insieme a reazioni psicologiche come angoscia, paura, rabbia, tristezza e ansia. Il pericolo principale per gli anziani è l’isolamento. I truffatori romantici sfruttano il bisogno di amore e affetto, causando danni economici ed emotivi significativi. È essenziale partecipare attivamente alla vita sociale e mantenere delle reti sociali solide per preservare la salute mentale. È importante affrontare le emozioni negative senza paura e chiedere aiuto quando necessario”.

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