Lesioni tendinee: cause, sintomi e trattamenti

Le lesioni tendinee sono danni o infiammazioni dei tendini, i tessuti che collegano i muscoli alle ossa, causando dolore e limitazione della mobilità

Pubblicato: 6 Maggio 2024 10:02

Carlotta Dell'Anna Misurale

Medico

Laureata in Medicina, appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Le lesioni tendinee sono patologie che coinvolgono i tendini, strutture fibrose che collegano i muscoli alle ossa. In particolare, il termine si riferisce a situazioni in cui vi è un sovraccarico tendineo, che può condurre a micro-lesioni o a rotture delle fibre tendinee. Queste condizioni possono essere anche descritte con il termine “tendinopatie“, che include un ampio spettro di alterazioni patologiche del tendine, come infiammazioni, degenerazioni o lacerazioni, a seconda della gravità e della cronologia dell’evento lesivo.

Funzione dei tendini

tendini sono robuste strutture di tessuto connettivo che collegano i muscoli alle ossa, trasmettendo la forza generata dalla contrazione muscolare per permettere il movimento del corpo.

Costituiti principalmente da collagene, i tendini sono fibrosi, flessibili e resistono a notevoli carichi di tensione, agendo come corde meccaniche che orchestrano il movimento sinergico tra muscoli e scheletro. Essenziali per la funzionalità locomotoria, questi elementi anatomici sono dotati di una scarsa vascolarizzazione, il che li rende particolarmente soggetti a lesioni per sovraccarico e, allo stesso tempo, implica tempi di guarigione relativamente lunghi. Oltre a fornire stabilità alle articolazioni, i tendini possono anche agire come strutture di ammortizzazione, assorbendo impatti improvvisi e prevenendo danni ai muscoli e alle ossa.

Classificazione delle lesioni tendinee

La classificazione delle lesioni tendinee è un metro importante per individuare il tipo di trauma che ha colpito il tendine. Grazie a diversi fattori, come cause, aree colpite e tipo di infiammazione, è possibile classificare le diverse lesioni tendinee e individuare il percorso terapeutico più adatto.

La classificazione delle lesioni tendinee secondo il metodo di Perugia è un sistema raffinato che distingue le diverse patologie tendinee in base a sede e natura dell’infiammazione o del danno strutturale. Le categorie di questa classificazione comprendono:

Questo schema di classificazione permette agli specialisti di identificare con precisione il tipo di lesione tendinea e di conseguenza stabilire il trattamento più adeguato.

Anche il dolore percepito dal soggetto può essere parametro di misura per la classificazione delle lesioni tendinee. Ad esempio si dividono le lesioni in quattro stadi:

Lesioni tendinee da sport

Tra le lesioni tendinee da sport, ovvero quelle provocate da traumi incorsi durante l’attività sportiva o a seguito di movimenti ripetuti su una particolare zona del corpo, si possono individuare diverse tipologie. Tra queste:

Sintomi delle lesioni tendinee

sintomi delle lesioni tendinee sono comuni tra le diverse tipologie di infiammazioni ai tendini. Solitamente i primi sintomi si presentano in zona locale, quindi nell’area in cui il tendine si infiamma o riceve il trauma. Tra i sintomi più comuni ci sono:

Questi sintomi possono presentarsi in modo più o meno grave, a seconda di diversi fattori come lo stadio dell’infiammazione e la sua causa. Spesso gonfiore e dolore possono diventare debilitanti, rendendo ancora più complesso svolgere azioni di tutti i giorni, non solo attività fisiche e sportive.

Cause delle lesioni tendinee

Come anticipato le cause delle lesioni tendinee possono essere diverse ma la principale è un trauma. A causa di piccoli traumi o sovraccarichi infatti i tendini possono infiammarsi. Per questo motivo gli sportivi professionisti sono più soggetti a diverse infiammazioni e forme di tendinite. Un evento acuto può portare così alla modifica dell’integrità del tendine.

Lo sport però non è l’unica causa delle lesioni tendinee. Anche il sovraccarico funzionale, provocato dallo stesso movimento ripetuto o dall’utilizzo di specifici strumenti di lavoro può portare all’infiammazione dei tendini. Così come alcune malattie sistemiche possono compromettere la normale architettura e composizione del tendine. Un esempio può essere il diabete.

Inoltre possono esserci diversi fattori di rischio che causano lesioni tendinee e che possono quindi determinare, soprattutto durante l’attività sportiva, l’infiammazione del tendine. Tra questi fattori determinanti possono esserci ad esempio l’utilizzo degli strumenti errati, ad esempio le scarpe sbagliate che non sono in grado di supportare il tendine di Achille.

Inoltre anche la sessione di allenamento praticata in modo errato può essere determinante, così come la modalità di esecuzione imperfetta da parte dello sportivo. Infine anche le caratteristiche del terreno possono essere determinanti, ad esempio per chi corre, oppure può intervenire la predisposizione individuale.

Trattamenti delle lesioni tendinee

Al fine di individuare il percorso terapeutico più adatto, è fondamentale effettuare una diagnosi delle lesioni tendinee completa e attenta. In primo luogo è importante farsi visitare dal proprio medico di base, in modo da potersi sottoporre a una prima anamnesi delle proprie condizioni. Attraverso alcune semplici domande su stile di vita, malattie pregresse e sintomi percepiti, il medico potrà elaborare una prima ipotesi su quale sia la loro causa ed eventualmente suggerire un esame di approfondimento. Grazie a esami e test come ecografie e radiografie è infatti possibile individuare lesioni del tendine ed eventuali problematiche ossee.

Dopo le relative visite di approfondimento è possibile elaborare i rimedi per lesioni tendinee più adatti al paziente. Questi trattamenti hanno certamente come obiettivo quello di ripristinare la funzionalità del tendine, recuperando quindi la sua capacità di collegare muscoli e ossa. In caso di lesioni acute, viene consigliato in prima istanza il riposo, la crioterapia e la terapia antinfiammatoria. Nei casi più complessi, ad esempio quando il tendine è reciso, può essere necessario un intervento chirurgico.

Solitamente l’operazione chirurgica per lesioni tendinee viene svolta con anestesia, in particolare nell’arto superiore. In questo modo è possibile esplorare la gravità della ferita e fissare il tendine all’osso. Certamente in seguito all’operazione è necessario un percorso di fisioterapia, che tramite esercizi specifici e l’utilizzo di tutori dinamici ha l’obiettivo di rendere più rapida la convalescenza e ripristinare la funzionalità del tendine. I tempi di guarigione possono essere anche molto lunghi, per questo motivo è determinante diagnosticare per tempo una lesione tendinea quindi individuare la gravità dell’infiammazione, nonché il rispetto del percorso terapeutico.

Fonti bibliografiche:

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