Lesione o rottura del legamento crociato

La lesione o rottura del legamento crociato è un danno comune del ginocchio che compromette la stabilità e la funzionalità articolare, tipico in sportivi

Pubblicato: 6 Maggio 2024 10:02

Carlotta Dell'Anna Misurale

Medico

Laureata in Medicina, appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Il ginocchio è una delle articolazioni più complesse del corpo umano: esso è formato da quattro fondamentali legamenti, tra cui i legamenti crociati, e in particolare il legamento crociato anteriore. Si tratta di una delle strutture più importanti del ginocchio, in quanto esso concorre alla stabilità dell’intera articolazione, svolgendo un’essenziale funzione protettiva che consiste nel prevenire l’iperestensione del ginocchio e limitare la rotazione interna della tibia.

Eventi traumatici e sollecitazioni continue possono tuttavia comportare una rottura di questo legamento: la lesione del legamento crociato è uno degli infortuni più comuni del ginocchio; essa può essere di tipo totale o parziale e richiede grande attenzione da parte dell’equipe medica. A seconda del caso specifico, dell’età del paziente e del tipo di lesione riportata, il trattamento più indicato per curare una lesione del crociato può prevedere una terapia conservativa e farmacologica, oppure può essere necessario intervenire chirurgicamente per la risoluzione del problema.

Cos’è e a cosa serve il legamento crociato

Il ginocchio è una delle più importanti articolazioni sinoviali del corpo umano; esso ricopre un ruolo fondamentale nel sostenere il peso del corpo e consente un’ampia gamma di movimenti degli arti inferiori. Questa articolazione è sede dell’incontro delle tre principali ossa della gamba: il femore, la tibia e la rotula.

Il ginocchio inoltre è dotato di quattro importanti legamenti, la cui funzione principale consiste nello stabilizzare l’intera articolazione ed impedire che le componenti ossee perdano il corretto allineamento: essi sono il legamento crociato anteriore, il legamento crociato posteriore, il legamento collaterale mediale e il legamento collaterale laterale; i primi due legamenti occupano la parte centrale dell’articolazione (intracapsulari), mentre i legamenti collaterali sono posti in sede extracapsulare, rispettivamente sul lato interno ed esterno del ginocchio.

A causa della sua complessità strutturale, l’articolazione del ginocchio è spesso soggetta a infortuni che possono danneggiare uno o più legamenti: una distorsione al ginocchio può provocare lesioni di varia entità, arrivando a determinare stiramenti e vere e proprie lacerazioni che possono compromettere le funzioni di stabilizzazione e di allineamento dei legamenti. Da questa condizione possono derivare varie complicanze come fratture, infiammazioni e degenerazioni ossee.

Distorsione del ginocchio e lesioni del legamento crociato

Traumi distorsivi diretti o indiretti e sollecitazioni che determinano un‘eccessiva estensione o una rotazione forzata, possono provocare la lesione di uno dei legamenti. Nella maggior parte dei pazienti che riportano una lesione del legamento crociato, il danno interessa il crociato anteriore.

Gli infortuni al ginocchio sono particolarmente frequenti nei pazienti di età avanzata e nei soggetti che praticano attività sportiva da contatto, come calcio, basket, sci, tennis ecc; anche gli incidenti stradali possono essere una causa frequente di lesioni al legamento crociato. Nella maggior parte dei casi, i meccanismi lesivi che determinano una distorsione del ginocchio sono dovuti a:

A seconda dell’entità del trauma, la lacerazione del crociato spesso si associa alla lesione di altre strutture articolari come la cartilagine e i menischi, oppure può coinvolgere altri segmenti ossei. Sebbene risulti piuttosto comune, la lesione del legamento crociato costituisce un grave infortunio a carico del ginocchio, che pregiudica la stabilità dell’intera articolazione e compromette l’esecuzione di un gran numero di attività.

Quali sono i sintomi della lesione del legamento crociato

La sintomatologia dei pazienti che riportano una lesione al legamento crociato, può variare significativamente da caso a caso. Il quadro tipico prevede la comparsa immediata di dolore intenso localizzato nell’area del ginocchio, unito all’impossibilità di utilizzare l’articolazione; spesso a seguito dell’infortunio il paziente può avvertire rumori e scricchiolii durante il movimento, che sono causati appunto dalla lacerazione del legamento. Un altro sintomo tipico della lesione al crociato è un’immediata sensazione di instabilità o di cedimento del ginocchio.

Talvolta, a seguito di traumi particolarmente violenti, una distorsione può coinvolgere anche altre strutture articolari come i legamenti collaterali, i menischi o la cartilagine, aggravando ulteriormente il quadro clinico. A causa dello shock traumatico e dell’intenso dolore provocato dall’infortunio, i pazienti soggetti a lesione del crociato possono eventualmente presentare anche astenia senso di svenimentopalpitazioni nausea. Nelle fasi successive, un trauma al ginocchio può causare inoltre:

Diagnosi della lesione del legamento crociato

A causa della sintomatologia piuttosto acuta riportata dai pazienti che subiscono un infortunio al ginocchio, la diagnosi della lesione viene generalmente effettuata a qualche ora di distanza dal trauma, dopo che il soggetto ha ricevuto i trattamenti immediati di primo soccorso. L’iter diagnostico prevede innanzitutto un attento esame fisico, durante il quale l’ortopedico analizza il ginocchio dolente, valuta la stabilità e la motilità dell’articolazione, e stabilisce le dinamiche dell’incidente che hanno originato il trauma.

Durante la visita il medico effettua una serie di test manuali che includono il test di Lachman per verificare l’elasticità e la motilità del ginocchio, un Jerk test per rilevare la presenza di scricchiolii e blocchi articolari, e il test del cassetto anteriore. Se i risultati indicano una lesione del legamento crociato, l’ortopedico prescrive una serie di accertamenti strumentali per individuare la sede e il tipo della lesione, valutare l’entità dei danni e stabilire l’approccio terapeutico più indicato.

A tal fine sono indispensabili una radiografia ai raggi X della gamba, in particolar modo se si sospetta un coinvolgimento di strutture ossee, e una ecografia o una risonanza magnetica al ginocchio per approfondire la morfologia della lesione e eventualmente pianificare un intervento chirurgico.

Cura e trattamento del legamento crociato

La terapia più indicata per trattare una lesione del crociato può dipendere dall’età e dal grado di attività del paziente, dall’entità dei danni riportati, dall’instabilità della lesione e dal coinvolgimento di altre strutture articolari.

Terapia conservativa

Nel caso di lesioni parziali poco gravi o nei pazienti di età avanzata è possibile optare per una terapia conservativa, unita ad un percorso fisioterapico riabilitativo per un recupero parziale delle funzionalità del ginocchio; talvolta può essere necessario ricorrere a tutori esterni per immobilizzare l’area. La crioterapia e la somministrazione di farmaci antinfiammatori e antidolorifici inoltre possono contribuire a tenere sotto controllo dolori e fastidi.

Sebbene con la terapia conservativa sia possibile ottenere buoni risultati e permettere al paziente di svolgere le normali attività quotidiane, essa non consente in alcun modo la guarigione dall’infortunio: il ginocchio interessato rimane comunque compromesso da un punto di vista funzionale e comporta diverse limitazioni di movimento. Questo è dovuto al fatto che il legamento crociato è quasi del tutto privo di vascolarizzazione, ed è pertanto incapace di rigenerarsi nel caso di lesioni.

Chirurgia ricostruttiva

Nel caso di pazienti giovani ed ancora attivi, soprattutto nel caso di atleti, la terapia chirurgica è l’approccio più frequentemente adottato: una lesione del crociato non riparata, infatti, espone l’articolazione al rischio di nuove distorsioni che possono causare ingenti danni e portare allo sviluppo precoce di artrosi. L’intervento di chirurgica ricostruttiva del legamento crociato viene eseguito in artroscopia, una tecnica microinvasiva che consente di raggiungere l’articolazione del ginocchio tramite delle piccole incisioni di pochi centimetri.

Durante l’intervento innanzitutto vengono asportati i residui del tessuto danneggiato, dopodiché viene realizzato un tunnel nel femore e nella tibia per l’alloggiamento del nuovo legamento; questo può essere prelevato dalla porzione centrale della rotula dello stesso paziente (innesto), può provenire da un donatore di organi (trapianto) oppure può essere di tipo sintetico.

I tempi di recupero dall’intervento possono andare dai 4 ai 6 mesi, durante i quali viene raccomandato riposo assoluto astensione dall’attività fisica; nella maggior parte dei casi può essere prescritto l’utilizzo di stampelle durante la fase post operatoria, e l’uso di un tutore esterno per un periodo di tempo più o meno prolungato. Dopo l’intervento è essenziale che il paziente segua scrupolosamente un programma di riabilitazione per recuperare completamente la funzionalità del ginocchio.

Il processo di recupero inizia spesso con la mobilizzazione passiva per mantenere l’articolarità e prevenire la rigidità. Attraverso l’uso di un’apparecchiatura motorizzata, come il CPM (Continuous Passive Motion), il ginocchio viene mosso delicatamente attraverso un range di movimento senza sforzo muscolare attivo, promuovendo la circolazione e la guarigione dei tessuti. Una volta tollerato il movimento passivo, si passa gradualmente agli esercizi attivi assistiti e, infine, agli esercizi di rinforzo muscolare.

Il recupero della forza muscolare è un pilastro della riabilitazione, in particolare dei muscoli quadricipiti e ischio-crurali, che stabilizzano il ginocchio. Il programma di riabilitazione può includere l’utilizzo di fasce elastiche, pesi leggeri e macchine isotoniche, con l’intento di ricostruire gradualmente la forza senza sovraccaricare il legamento lesionato.

L’equilibrio e la coordinazione sono altresì migliorati attraverso esercizi di propriocezione e stabilità. L’approccio riabilitativo è incrementale e mirato, spesso personalizzato in base alle specifiche esigenze del paziente, all’attività fisica che desidera riprendere e alle fasi di guarigione del tessuto legamentoso. L’obiettivo finale è il ritorno alle attività quotidiane e sportive senza dolore e con un rischio minimo di rilesioni.

Fonti bibliografiche:

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