Dacriocistite: cause, sintomi e cura

La dacriocistite è un'infezione o infiammazione del sacco lacrimale, solitamente causata da un'ostruzione del dotto nasolacrimale, che provoca dolore, gonfiore, arrossamento e secrezione nell'angolo interno dell'occhio

Pubblicato: 3 Giugno 2024 15:02

Chiara Sanna

Ottico

Diplomata in Ottica e Optometria, è abilitata ed esercita la professione di Ottico, affiancandola al proseguimento dei suoi studi in Scienze Infermieristiche.

La dacriocistite è una infiammazione del sacco lacrimale. Si tratta di una patologia causata da una infezione batterica che solitamente è la conseguenza di una ostruzione del condotto naso-lacrimale. Fra i patogeni legati a questa malattia ci sono lo Staphylococcus aureus e lo Streptococcus pneumoniae.

I sintomi sono quelli tipici dell’infiammazione con dolore, edema e arrossamento, accompagnati da eccessiva lacrimazione. Solitamente se viene esercitata una pressione, anche leggera, sopra il sacco lacrimale, attraverso i puntini lacrimali fuoriesce del materiale purulento.

Questa patologia presenta alcune complicanze fra cui la formazione di ascessi e fistole delle vie lacrimali. Tra le opzioni terapeutiche figurano la dacriocistorinostomia e l’uso di antibiotici orali per contrastare l’ostruzione del condotto naso-lacrimale.

Cos’è la dacriocistite

La dacriocistite è un’infiammazione che colpisce il sacco lacrimale ed è provocata, il più delle volte, da un’infezione da stafilococchi o da streptococchi.

Spesso è la conseguenza diretta di una ostruzione del condotto naso-lacrimale che ha il compito di favorire il drenaggio delle lacrime in eccesso nell’occhio. La condizione è causata da una stenosi, ossia un restringimento, e una occlusione delle vie lacrimali. La stasi delle lacrime con il tempo provoca una irritazione della mucosa che riveste il sacco lacrimale, facilitando anche la diffusione di germi.

La patologia colpisce pazienti di qualsiasi età, ma è più comune fra i bambini. Nei più piccoli infatti può verificarsi una ostruzione congenita del condotto naso-lacrimale. La patologia può insorgere improvvisamente, in una forma acuta, oppure in modo graduale, ossia cronica.

Cause della dacriocistite 

La dacriocistite è una patologia causata di solito da un’infezione che parte dai dotti lacrimali. La lacrimazione è resa possibile dalla presenza di un sistema di canali che hanno origine nell’angolo inferiore interno dell’occhio. Consentono di drenare le lacrime in eccesso che si formano nell’occhio e ne garantiscono la salute. Le lacrime, una volta raccolte nel sacco lacrimale giungono in una piccola camera che si trova nella parete laterale del naso. Da qui vengono incanalate all’interno del dotto naso-lacrimale da qui defluiscono poi nella gola e nel naso.

All’origine della dacriocistite c’è un restringimento o una occlusione delle vie lacrimali. Se le lacrime non riescono a defluire tendono ad accumularsi nel sacco lacrimale, causando epifora (lacrimazione eccessiva) e infiammazione. La stasi patologica inoltre aumenta la possibilità di sviluppare infezioni, rendendo gli occhi maggiormente soggetti a irritazioni.

Sintomi della dacriocistite

La dacriocistite può presentarsi all’improvviso nella sua forma acuta o essere cronica, ossia con insorgenza più lenta e maggiore durata.

Spesso la dacriocistite è lieve. Talvolta, l’infezione è grave e può causare febbre. Talvolta, può formarsi una raccolta di pus (ascesso) che può rompersi attraverso la cute, creando un passaggio per il drenaggio.

Nella dacriocistite acuta, la cute intorno al sacco lacrimale è arrossata, dolente ed edematosa. l’occhio diventa rosso, lacrimoso e purulento. Una lieve pressione applicata sul sacco lacrimale provoca la fuoriuscita di pus dal punto lacrimale (l’apertura nell’angolo interno della palpebra, vicino al naso). Dato che è interessato il drenaggio delle lacrime, si verifica una lacrimazione eccessiva dell’occhio.

Nei casi più gravi la flogosi può provocare febbre e formazione di pus sulla superficie cutanea nel momento in cui si apre all’esterno sotto forma di fistola.

La dacriocistite ha altri sintomi come dolore improvviso, arrossamento e gonfiore dell’area sopra il sacco lacrimale, nel canto mediale della palpebra inferiore e nell’angolo interno dell’occhio.

I pazienti lamentano inoltre eccessiva lacrimazione, febbre e secrezione di pus e muco dall’occhio. Non appena si avvertono i sintomi è importante rivolgersi a un medico. Se l’infezione non viene trattata in modo rapido e dura per un lungo periodo il processo di guarigione risulta molto più difficile.

La dacriocistite cronica presenta invece sintomi meno gravi, ma che si prolungano nel tempo, provocando un restringimento ulteriore del condotto naso-lacrimale. Il dolore in questo caso è limitato oppure assente, con presenza di epifora e secrezioni oculari.

Mentre nella sua forma acuta la dacriocistite si può risolvere velocemente grazie alla terapia antibiotica, quando è cronica la patologia può portare a gravi conseguenze tanto da rendere necessario, specie negli adulti, l’intervento chirurgico. Nei neonati che nascono con l’ostruzione dei canali lacrimali, questa condizione è auto-risolutiva nei primi 9-12 mesi di vita.

Diagnosi della dacriocistite

La dacriocistite viene diagnosticata con una semplice visita in cui il medico valuta la presenza dei sintomi come l’arrossamento dell’occhio nel suo angolo interno, il rossore e l’eccessiva lacrimazione. In alcuni pazienti una leggera pressione sul sacco lacrimale può causare la fuoriuscita di pus o muco.

La diagnosi può essere confermata con un lavaggio delle vie lacrimali che consente di verificare o meno la presenza di una ostruzione, sia parziale che completa, dei canali. Nell’angolo interno dell’occhio viene applicata una tintura a base di fluoresceina. Se il sistema di drenaggio lacrimale è funzionante, il colorante scomparirà dall’occhio dopo pochi minuti. Il medico potrà poi valutare il reflusso premendo sui canali lacrimali ed esaminando la resistenza.

Fra gli esami consigliati ci sono anche la dacriocistografia e la TAC dell’orbita e dei seni paranasali utili se si sospetta la presenza di anomalie strutturali.

Fattori di rischio e complicazioni della dacriocistite

La dacriocistite è associata all’ostruzione del condotto naso-lacrimale. Esistono alcuni fattori che possono aumentare la possibilità di sviluppare questa condizione. Sono maggiormente a rischio, ad esempio, i soggetti affetti da stenosi per crescita del tessuto circostante, ma anche i pazienti che hanno subito lesioni o traumi all’occhio e ai tessuti adiacenti, chi soffre di infezioni, neoplasie o infiammazioni.

Altri fattori di rischio sono rappresentati dalle patologie nasali, come la deviazione del setto nasale, la rinite, i polipi nasali, la sinusite e l’ipertrofia dei turbinati nasali.

La dacriocistite è più frequente in chi ha subito una operazione chirurgica nasale o dei seni paranasali e in presenza di dacrioliti. Queste formazioni bianco-giallastre possono determinare un’ostruzione meccanica nel sistema di drenaggio lacrimale a vari livelli. La patologia è più frequente nei bambini dove può manifestarsi a causa di una ostruzione congenita del condotto naso-lacrimale, denominata dacrocistocele.

La dacriocistite è una patologia che va affrontata con decisione e in modo celere. In caso contrario può provocare numerose complicazioni. L’infezione infatti se non viene curata può diffondersi sia a livello superficiale che profondo, portando ad ascesso, meningite o sepsi.  Si tratta di complicazioni rare, ma possibili, soprattutto in caso di pazienti immunocompromessi.

Come si cura la dacriocistite

Una volta ottenuta la diagnosi di dacriocistite è possibile impostare una terapia che sia efficace. Solitamente il medico consiglia degli impacchi caldi con un panno umido da effettuare sulla zona colpita. Per favorire il drenaggio possono risultare utili dei massaggi nella regione del sacco lacrimale.

Nel caso sia presente un’infezione del condotto lacrimale viene prescritta una cura antibiotica assunta per via orale. I farmaci sono utili in particolare in caso di dacriocistite cronica per alleviare i sintomi e contrastare velocemente le infezioni acute.

Nello specifico:

La dacriocistite acuta viene solitamente trattata con antibiotici assunti per via orale. Se è presente febbre o se l’infezione è grave, possono essere necessari antibiotici per via endovenosa. Può essere utile l’applicazione, più volte al giorno, di impacchi caldi nella sede interessata. Dopo la risoluzione dell’infezione acuta, il medico raccomanda un intervento chirurgico per bypassare l’ostruzione (dacriocistorinostomia [DCR]) per evitare recidive dell’infezione. La DCR è anche il trattamento principale per la dacriocistite cronica.

Dacriocistite: una patologia dell’apparato lacrimale

La dacriocistite è una patologia che colpisce l’apparato lacrimale. Le lacrime sono delle secrezioni liquide che rivestono le superfici congiuntivali e hanno lo scopo di mantenerle sempre protette e umettate. Consentono di ridurre l’attrito, forniscono ossigeno e nutrimento all’epitelio congiuntivale e ostacolano l’azione dei batteri. Le lacrime sono una barriera anche contro sostanze tossiche e piccoli corpi estranei. La loro azione è potenziata dalle palpebre che, con i loro movimenti intermittenti, permettono di distribuire le lacrime sulla superficie dell’occhio, mantenendola sempre lubrificata.

L’apparato lacrimale è formato dalla ghiandola lacrimale, dai canali lacrimali, dal sacco lacrimale e dal condotto nasolacrimale. Le lacrime sono prodotte dalle ghiandole lacrimali, che si trovano nella congiuntiva. A queste si aggiunge una componente oleosa che viene fornita dalle ghiandole di meibomio.

Le lacrime, tramite un sistema di canali lacrimali, vengono raccolte nel sacco lacrimale. Scorrono nel dotto nasolacrimale e defluiscono viaggiando verso la gola e il naso. Nel frattempo il processo riprende e vengono prodotte delle nuove lacrime. I disturbi di lacrimazione sono causati da alterazioni del processo di distribuzione e di deflusso delle lacrime. Le cause possono essere una secrezione maggiore da parte della ghiandola lacrimale (iperlacrimazione) oppure un drenaggio insufficiente delle vie lacrimali (epifora). Il film lacrimale può essere alterato da patologie che colpiscono le strutture oculari oppure può essere il sintomo di una malattia sistemica, ad esempio la sindrome di Sjögren.

Fonti bibliografiche:

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