Cocaina: quali sono gli effetti e le conseguenze sul corpo e sul cervello

L’assunzione di cocaina produce effetti a breve e a lungo termine, sia sul corpo che sul cervello. L’esperta spiega quali sono

Pubblicato: 12 Ottobre 2022 11:00

Antonella Lobraico

Editor specializzata in Salute & Benessere

Specializzata nella comunicazione online, ha collaborato con testate giornalistiche, uffici stampa, redazioni tv, case editrici e agenzie web in progetti su Salute e Benessere.

Sostanze stupefacenti, come ad esempio la cocaina, agiscono sul sistema nervoso centrale alterando le abilità motorie ed intellettive, come anche la percezione della realtà. Le conseguenze sul corpo e sul cervello sono molteplici e non vanno sottovalutate.

In un primo momento, il soggetto è pervaso da una sensazione di benessere e di grandezza che ben presto svanisce, lasciando il posto a nervosismo e malessere. Questo può spingerlo a cercare la cocaina, ancora e ancora, provocando una vera e propria dipendenza: una piaga che affligge la società e dove ad essere più esposti, troppo spesso, sono i giovani.

Con il supporto della Dottoressa Emanuela Apicella, Medico Chirurgo, Specialista in Psichiatria, vediamo quali sono gli effetti e le conseguenze che la cocaina ha sul corpo e sul cervello.

Che cos’è la cocaina

«La cocaina è una sostanza psicostimolante che agisce a livello del sistema nervoso centrale, modificando, in particolare, il rilascio di neurotrasmettitori quali la dopamina in primis, ma anche serotonina e noradrenalina», spiega l’esperta.

Per migliaia di anni, le persone in Sud America hanno masticato e ingerito foglie di coca (Erythroxylon coca), la fonte della cocaina, per i loro effetti stimolanti. La sostanza chimica purificata, la cocaina cloridrato (HCL, il sale cloridrato della cocaina), è stata isolata dalla pianta più di 100 anni fa.

Dopo essere stata utilizzata a inizio del 1900 come anestetico e come principio attivo di bevande energizzanti, la cocaina è stata classificata come sostanza stupefacente a causa della forte dipendenza che crea e degli effetti causati da un utilizzo prolungato, che includono l’alterazione della struttura e della funzionalità del cervello.

Al netto del limitato impiego in campo medico come anestetico topico per procedure chirurgiche che coinvolgono l’occhio, l’orecchio, il naso e la gola, attualmente la cocaina è considerata una sostanza illecita che i trafficanti di droga spesso diluiscono (o “tagliano”) con sostanze non psicoattive come amido di mais, talco, farina o bicarbonato di sodio, così da aumentare i profitti. Inoltre, possono anche mischiare la cocaina con altre droghe come la procaina (un anestetico locale chimicamente correlato) o l’anfetamina (un altro stimolante psicoattivo).

L’abuso di questa sostanza, ad ogni modo, riguarda solitamente due forme chimiche:

Il ruolo della dopamina

«Diversi studi presenti in letteratura, hanno messo in luce il ruolo cruciale della dopamina nei meccanismi di ricompensa e gratificazione, individuando proprio in un dosaggio eccessivo di questo neuromediatore una predisposizione alla cosiddetta “addiction”. Tutte le sostanze che generano dipendenza hanno significativi effetti su una regione del cervello particolarmente ricca di dopamina nota come “nucleo accumbens”.

In condizioni di normalità la concentrazione di dopamina aumenta prima e durante un’attività gratificante, per poi ridursi progressivamente. Tuttavia, negli individui dipendenti è come se questo meccanismo si inceppasse e determinasse la necessità di ripetere il comportamento “piacevole”, spingendo il soggetto a ricercare continuamente la fonte di gratificazione, senza più controllo.

Nei comportamenti compulsivi, di qualsiasi natura (droghe, cibo, sesso, alcool, fumo, gioco ecc.), la disregolazione dei circuiti neuronali che regolano la “ricompensa” e la “gratificazione” (sistema di reward) fa salire i livelli di dopamina, facendo nel contempo saltare ogni meccanismo inibitorio».

Oltre alla dipendenza da cocaina o da alcol, ce ne sono altre che possono avere ripercussioni sulla propria vita privata e sociale, come quella da gioco d’azzardo, da shopping compulsivo o ancora la dipendenza affettiva.

Effetti

Sul cervello

«Gli effetti immediati dovuti al consumo di cocaina e all’azione sulla dopamina dei circuiti neuronali deputati alla regolazione delle sensazioni di gratificazione e ricompensa, comprendono una sensazione di euforia, associata ad una sensazione di energia e benessere. Con una riduzione immediata e temporanea del bisogno di dormire e mangiare e un aumento della libido. La persona sotto l’effetto di cocaina si sente forte e potente ed è portata a sottovalutare eventuali situazioni di “rischio”, non riuscendo a percepire in maniera adeguata i pericoli.

Successivamente, il senso di benessere lascia il posto ad un “down” importante con profonda sensazione di tristezza, nervosismo, calo di concentrazione, affaticamento. E spesso è proprio per contrastare queste sensazioni negative, che il soggetto è indotto a ricercare un’altra dose, per poter sperimentare quella sensazione effimera di benessere iniziale».

Sul corpo

«Oltre che sul sistema nervoso centrale, la cocaina determina effetti su altri organi e apparati, in particolare sul cuore e sul sistema circolatorio con:

La via di somministrazione (cocaina fumata o sniffata) determina la durata dell’effetto euforico: la cocaina fumata determina un assorbimento molto rapido con un effetto intenso ma più breve, mentre la cocaina “sniffata” agisce un po’ più lentamente, con una durata d’effetto di circa 30 minuti», continua la dottoressa Apicella.

Rischi e conseguenze

Sul cervello

«L’utilizzo prolungato e frequente di cocaina crea una forte dipendenza psichica e fisica, che può manifestarsi con importanti crisi d’astinenza. La prima conseguenza dell’uso di cocaina è quindi sicuramente la dipendenza. La cocaina è una delle sostanze che provoca maggiore dipendenza tra i suoi consumatori.

La dipendenza da sostanze è un disturbo cronico caratterizzato da tre fasi ben distinte:

  1. una fase cosiddetta di “binge”, nella quale assumono valore fondamentale le proprietà rinforzanti della droga;
  2. una fase di astinenza, accompagnata da stati emotivi negativi;
  3. una fase anticipatoria, il craving, che precede la riassunzione della sostanza.

Uno degli effetti più incisivi, è sicuramente quello a carico del sistema nervoso centrale, con alterazioni dell’umore, depressione ed ideazione suicidaria, irritabilità, agitazione, attacchi di panico, sino a quadri clinici di franca psicosi, con allucinazioni e deliri».

Sul corpo

«Nel tempo, gli effetti della cocaina comprendono gravi danni a livello di diversi organi ed apparati: la cocaina inalata provoca una riduzione della capacità olfattive ed emorragie nasali. Inoltre, il ridotto senso di appetito causa spesso una riduzione del peso corporeo. Gli effetti su cuore e sistema circolatorio includono:

Possono verificarsi effetti sulla sfera sessuale, che nel tempo portano a disfunzioni erettili ed anorgasmia.

È sempre bene considerare ciò che in psichiatria è indicato con il termine comorbidità, ovvero la copresenza di due o più disturbi nello stesso individuo. Nel caso dell’uso e abuso di cocaina le più frequenti comorbidità psichiatriche includono disturbi:

Questo per dire che non si può non considerare come alcuni quadri psichiatrici possano favore l’utilizzo di alcune sostanze, così come, viceversa, l’utilizzo cronico di sostanze d’abuso può indurre quadri psichiatrici, alla luce dell’alterazione dei sistemi neurotrasmettitoriali», conclude l’esperta.

Come abbiamo visto, la cocaina (e il suo esserne dipendenti) stravolge parzialmente o anche totalmente la vita del soggetto, mettendo a rischio anche il suo stesso stato di salute. Ciascuno poi, ha un vissuto, esperienze più o meno positive che si porta dietro, eventi traumatici, che possono contribuire in misura diversa ad assumere questa sostanza stupefacente, come altre droghe.

Trattamento della dipendenza

Cosa fare in presenza di una dipendenza? Per prima cosa è bene riconoscere ciò che sta accadendo e chiedere il supporto di un professionista del settore che possa fornire indicazioni su come affrontare al meglio la situazione. Spesso però, quando ci si trova di fronte a una dipendenza, può essere molto difficile uscirne da soli, anche perché il soggetto tende a non accettare la situazione o a non volere aiuto.

Di grande supporto, almeno in una prima fase, potrebbero essere un familiare o qualcuno vicino, in quanto possono riconoscere i campanelli d’allarme, tra cui cambi d’umore e differenti abitudini. Il passo successivo è quello di instaurare un dialogo, il più possibile empatico, che possa fargli capire quanto sia importante interrompere l’assunzione, chiedendo il supporto, del medico di famiglia o di un centro specializzato nel trattamento delle dipendenze.

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