La tenia, un nemico silenzioso e insidioso, si annida nell’ombra della nostra quotidianità, rappresentando una minaccia costante per la salute umana e animale.
Questo parassita, fa parte dell’ordine dei cestodi e si distingue per la sua capacità di adattamento e sopravvivenza. Nell’uomo, può raggiungere dimensioni impressionanti, superando diversi metri di lunghezza, mentre nei gatti, un altro ospite frequente, può arrivare fino a 70 centimetri.
La sua presenza non è limitata a un ambiente specifico: può infestare chiunque, in qualsiasi momento, a seguito dell’ingestione di cibo contaminato o carne cruda, alimenti particolarmente graditi dai gatti.
Nonostante la sua semplicità evolutiva, la tenia si rivela un avversario formidabile, la sua capacità di infestare e proliferare all’interno degli ospiti è notevole, come dimostra il suo ciclo vitale, che prevede varie fasi di sviluppo e riproduzione. Attraverso un meccanismo di trasmissione che coinvolge altri animali, come pulci e topi, la tenia trova il modo di insediarsi e moltiplicarsi, causando gravi danni all’organismo ospite.
Questo articolo si propone di esplorare in dettaglio la natura di questo parassita, il suo ciclo vitale, le modalità di trasmissione e i sintomi che provoca negli ospiti, sottolineando l’importanza di una corretta prevenzione e trattamento.
Indice
Cos’è la tenia
La tenia è tra i parassiti più aggressivi e dannosi per la salute dell’uomo e dell’animale: si tratta di un organismo vivente non troppo evoluto e simile a un verme, la cui origine appartiene all’ordine dei cestodi. Possiamo descriverla come un verme biancastro le cui dimensioni possono arrivare anche a 70 centimetri nel gatto, mentre nell’uomo può superare una lunghezza di diversi metri. Questo parassita può essere introdotto nel corpo attraverso l’ingestione di un prodotto contaminato oppure consumando la carne cruda, alimento di cui i gatti sono golosissimi.
Ma esiste anche un altro vettore che può scatenare l’infestazione nel gatto: parliamo dei topi, i quali contraggono il virus e lo immagazzinano nel loro DNA, pronti a trasmetterlo a chiunque si nutra delle loro carni.
Il ciclo vitale della tenia
Proprio come ogni essere vivente, anche la tenia ha un ciclo vitale che le consente di svilupparsi e crescere all’interno del suo ospite. Per quanto riguarda la tenia del gatto, la specie che riesce ad attaccare con più frequenza i felini è quella che risponde al nome di Dipylidium Canium.
In questo caso, il parassita nasce dalle pulci ed è per questo che si diffonde con estrema semplicità: le pulci trasmettono molte malattie e quando saltano da un gatto all’altro le probabilità di contagio aumentano spudoratamente. Basta pensare a quando più esemplari si incontrano oppure a quando ci si reca in visita dal veterinario e nonostante le procedure igieniche il gatto prende le pulci.
La tenia è un parassita che nasce dalle uova e che raggiunge lo stadio larvale nel giro di pochi giorni. Dopo poche settimane di vita il parassita raggiunge la fase adulta e questo gli consente di riprodursi, creando delle piccole sacche in cui andrà a depositare le nuove uova.
Queste sono molto leggere e vengono trasportate con estrema semplicità nell’aria. Ecco perché contrarre questo parassita è molto frequente, soprattutto per tutti quei gatti che trascorrono molto del loro tempo all’aria aperta o per chi frequenta posti dove molti animali si incontrano quotidianamente.
Una volta schiuse, le uova rilasciano dei piccoli esseri che ricordano dei chicchi di riso e che vengono a loro volta ingeriti dalle pulci. Per questa ragione le pulci diventano il vettore di trasmissione di questo agente mentre il gatto l’ospite finale.
Quando il parassita viene ingerito si attacca alle pareti dello stomaco tramite un piccolo gancio che possiede sulla testa. In questo modo il verme sarà ben saldo e riuscirà a nutrirsi con parte di quello che l’animale introduce con l’alimentazione. È proprio in questo modo che raggiunge la fase adulta, arrivando ad avere delle dimensioni molto importanti. Il gatto poi espelle le nuove uova tramite le feci, le quali, ancora una volta, andranno a disperdersi nell’aria.
Tenia: la descrizione del parassita
I vermi intestinali sembrano essere molto simili tra di loro, anche se in realtà la tenia presenta delle caratteristiche ben specifiche. In primo luogo, la testa del verme, definita come scolice, ha una sorta di gancio o ventosa che le consente di non scivolare all’interno degli organi in cui andrà a situarsi.
Il corpo è invece composto da tanti piccoli segmenti, detti proglottidi, che tendono ad allungarsi con la crescita e dentro ai quali vengono a formarsi le uova. Sono proprio queste a staccarsi e a causare nuove infestazioni nell’ambiente.
Come un gatto contrae la tenia
La tenia che attacca con più efficacia i felini è la Taenia Dipyllidium Caninum, che si propaga attraverso l’infestazione delle pulci. Esiste però un altro tipo di tenia che riesce ad attaccare l’organismo dei gatti, la Taenia Taeniaeformis, che invece viene trasmessa dal topo.
Il primo tipo di parassita viene contratto quando il gatto mangia le pulci portatrici dell’infezione. In questo caso, infatti, le larve delle tenia verranno introdotte nel corpo del gatto e andranno a localizzarsi nello stomaco oppure nell’intestino.
Se invece il contagio riguarda la seconda tipologia di parassita il discorso non cambia, ma è molto più facile trasmettere l’infezione anche all’uomo e ad altri esseri viventi conviventi.
I sintomi
Il gatto può infatti manifestare un grande malessere che tende a peggiorare con il trascorrere dei giorni. Tra i sintomi più diffusi la diarrea che va ad alternarsi alla stitichezza, apatia, spossatezza, prurito nella zona genitale ed anale e perfino la perdita di lucentezza per quanto riguarda il pelo.
Queste avvisaglie però non sono così facili da notare perché il loro esordio può essere ricondotto a molte altre malattie. Nella maggior parte dei casi, inoltre, i sintomi compaiono diverso tempo dopo l’infestazione, quando il parassita ha già compiuto diversi danni nell’organismo del gatto.
Un altro segnale legato alla presenza della malattia viene a manifestarsi quando il gatto perde peso in maniera ingiustificata. Non si parla della perdita di pochi etti o chili, ma di un dimagrimento repentino che non ha senso di esistere, in quanto il micio sembra mangiare con appetito e regolarità.
L’unico metodo per evidenziare la malattia consiste nel portare il pelosetto dal veterinario, il quale potrà prescrivere la giusta cura dopo aver individuato la presenza del parassita.
Rimedi e trattamenti per guarire dalla tenia
La tenia è una condizione non proprio piacevole ma per fortuna, al giorno d’oggi, esistono moltissime cure per scongiurare la malattia e debellare l’infezione, una volta riconosciuta la presenza del verme. I sintomi non sono poi così gravi, motivo per cui una visita dal veterinario può portare ad una diagnosi certa e sicura.
Il primo esame è quello di tipo visivo: lo specialista raccoglierà un campione delle feci del gatto, in modo da valutare la presenza delle proglottidi. Successivamente le feci verranno analizzate anche al microscopio poiché, in alcune circostanze, le proglottidi potrebbero essere troppo piccole per poter essere rivelate a occhio nudo. Accertata la presenza di parassiti, dovrà prescrivere una terapia mirata al gatto, in modo che questo possa scongiurare l’infestazione e tornare in splendida forma nel minor tempo possibile.
Nella maggior parte dei casi si tende a prescrivere un trattamento antielmintico, ovvero in grado di uccidere il parassita a prescindere dalla tipologia di verme da debellare. I risultati saranno visibili nel giro di qualche settimana.
È possibile prevenire l’infestazione da tenia?
Evitare l’infestazione della tenia è impossibile, in quanto si tratta di una condizione molto diffusa che può colpire gli uomini e gli animali in ogni momento della vita. Bisogna però prendere in esame alcuni accorgimenti che non andranno ad allontanare il problema in maniera definitiva, ma che possono far diminuire le possibilità di contrarre il parassita.
Uno dei sistemi più validi consiste nel tenere il gatto il più possibile pulito e applicare sullo stesso dei prodotti antiparassitari che vadano a scongiurare la presenza delle pulci.
Anche la pulizia e la cura dell’igiene del gatto possono aiutare molto. Si tratta infatti di alcuni accorgimenti da prendere soprattutto in alcune parti del corpo, come quella anale. Qui la sporcizia tende ad accumularsi e i parassiti possono trovare un terreno molto fertile per la loro sopravvivenza.
Smaltire le feci dell’animale in maniera corretta va a ridurre il rischio di trasmissione del parassita: le uova avranno meno possibilità di spostarsi, cosa che invece avviene in natura quando le feci non vengono raccolte.
L’uomo che entra in contatto con il gatto deve sempre lavarsi le mani a seguito di un contatto, basta davvero molto poco per contrarre questo tipo di infezione e la prudenza non è mai troppa.
Il gatto può trasmettere la tenia all’uomo?
La tenia è una condizione debilitante che il gatto può trasmettere senza troppe difficoltà anche all’uomo. Il contagio avviene per contatto diretto se l’uomo si ritrova a maneggiare le feci del gatto infetto oppure se i due si ritrovano a mangiare lo stesso cibo contaminato.
Per l’uomo il processo è pressoché identico, anche se effettuare la diagnosi appare molto più facile in quanto un umano è in grado di comunicare i sintomi e soprattutto riesce ad accorgersi del problema prima che sia troppo tardi. Proprio per questa ragione la guarigione è molto più veloce e il parassita riesce ad essere distrutto prima di causare pesanti danni all’organismo. Ancora una volta seguire le giuste procedure e curare la propria igiene personale può ridurre notevolmente il rischio di contrarre il parassita.
Per l’uomo la tenia non è pericolosa, anche se ci sono dei casi in cui il verme riesce a causare un notevole malessere nell’ospite, il quale perde moltissimi chili in quanto non riesce più ad assimilare i nutrienti legati all’alimentazione.