Tutto sulla gestazione del gatto: dai primi sintomi alla nascita dei cuccioli

La gravidanza della tua gatta è un evento emozionante ma anche delicato, che necessita cure a attenzioni: ecco come affrontare al meglio questo momento.

Pubblicato: 3 Gennaio 2024 15:58

Monica Dellabiancia

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale con master in sanità pubblica veterinaria e igiene degli alimenti. La sua missione è proteggere la salute e il benessere degli animali. Per DiLei scrive approfondimenti e articoli informativi per la sezione Pets.

L’arrivo di una cucciolata in famiglia è un evento emozionante, il punto d’arrivo di un percorso tanto naturale quanto delicato. In questo articolo, desideriamo aiutarti a comprendere meglio l’intero processo, a partire dai primi sintomi della gestazione, fino alle cure che la mamma presterà istintivamente ai suoi cuccioli. Ogni proprietario, infatti, dovrebbe essere preparato a questo lieto evento, per dedicare le giuste attenzioni e l’assistenza necessaria alla propria gatta.

Come capire se una gatta è incinta: i sintomi della gravidanza

Solitamente, verso la terza settimana di gestazione si iniziano a notare alcuni cambiamenti nella gatta: l’addome si mostrerà più gonfio e la piccola avrà più appetito. Anche il suo atteggiamento inizierà ad essere più materno, il temperamento diventerà più mite. Per rilevare un sensibile aumento di peso, invece, occorrerà almeno un’altra settimana.

A fronte di questi primi segnali, sarà opportuno contattare il veterinario che, per confermare la gravidanza, procederà con una visita clinica costituita da un’ecografia e da una delicata palpazione dell’addome.

Quanto dura la gravidanza di una gatta?

La gestazione varia tra i 63 e i 65 giorni, a partire dall’accoppiamento, e si conclude con la nascita di una cucciolata composta da un numero variabile di gattini: da un minimo di uno, fino a nove: mediamente una gattina in salute dà alla luce dai 3 ai 5 piccoli.

Da cosa dipende il numero di cuccioli?

Vi sono fattori effettivi che possono incidere sul numero di cuccioli partoriti dalla tua gatta e la genetica svolge un ruolo importante: alcune razze, infatti, hanno fisiologicamente cucciolate più contenute. Anche l’età della micia può influenzare il numero dei suoi cuccioli: un esemplare giovane, per esempio, tende a mettere al mondo meno gattini, al contrario delle gatte più anziane.

Naturalmente, anche la semplice casualità gioca un ruolo importante al momento del concepimento. Dunque, non vi è modo di sapere con certezza quanti gattini sia destinata a partorire la tua amica a quattro zampe al termine della sua gravidanza.

Cosa fare quando la gatta è incinta

Una volta ricevuto un responso positivo durante il controllo veterinario, sarà necessario prestare alcune attenzioni particolari nei confronti della futura mamma, con un occhio di riguardo al suo fabbisogno energetico. Sarà, infatti, essenziale bilanciare l’apporto nutrizionale in funzione della sua condizione impegnativa e delicata.

A questo proposito, sarà importante non eccedere con il cibo, in quanto l’incremento ponderale finale non dovrà superare il 50% del peso di partenza. Se questo dovesse accadere, i rischi durante il parto potrebbero aumentare e, nella migliore delle ipotesi, potrebbe essere necessario un taglio cesareo.

Dunque, per essere certi di rispettare il fabbisogno nutrizionale e, allo stesso tempo, non sovralimentare la gatta, sarà sufficiente incrementare la razione giornaliera del 20% o, in alternativa, passare in maniera graduale a un alimento specifico per la gravidanza a partire dalla sesta settimana, fino a tutto il periodo dell’allattamento.

Nella seconda metà della gravidanza, sarà utile proporre pasti più piccoli e frequenti. L’utero sarà cresciuto lasciando meno agio allo stomaco di dilatarsi: mangiare poco e spesso aiuterà la futura mamma ad alimentarsi correttamente senza avvertire alcun disagio fisico.

Al di là di tutte le accortezze legate all’alimentazione, sarà essenziale creare per la gatta un ambiente rilassato, evitando cambiamenti che potrebbero crearle disagio e lasciandole la possibilità di nascondersi in luoghi sicuri nei momenti di eventuale stress. Ricorda che coccole e giochi da fare insieme saranno una vera fonte di benessere anche in questo periodo speciale.

Il parto della gatta

Con l’avvicinarsi del momento del parto, il ventre e le mammelle della gatta diverranno più grandi e si potranno osservare perdite di colostro. Durante questo periodo, la gatta sarà sempre più irrequieta, il suo appetito diminuirà e il suo temperamento diverrà ancora più mite e sedentario: potresti trovarla in posti insoliti come l’armadio, dentro a un cassetto lasciato aperto o tra le scarpe, poiché cerca un luogo caldo, tranquillo e appartato per partorire i suoi cuccioli.

Ti consigliamo di mantenere la gatta incinta sempre tra le mura domestiche in questa fase finale della gestazione, in modo da evitare che cerchi un posto isolato all’aperto per partorire, rendendosi introvabile.

Come prepararsi al parto

Nei giorni immediatamente prima dell’evento, potrai dare un grande contributo al benessere della tua gatta, preparando una cuccia accogliente e posizionandola in un luogo tranquillo della casa, dove la futura mamma affronterà il travaglio in modo appartato, permettendoti di averla sotto controllo. Potrai foderare il giaciglio con panni morbidi, affinché accolga nel migliore dei modi i nuovi arrivati.

Travaglio e parto della gatta incinta

Qualche ora prima del parto, la gatta si dirigerà verso la sua cuccia e inizierà il travaglio. Per supportare al meglio la tua piccola, assicurati di avere asciugamani puliti, garze, disinfettanti per le tue mani e guanti monouso, nel caso in cui fossero necessari. Tieni il telefono a portata di mano, qualora avessi urgentemente bisogno di consultare il tuo veterinario di fiducia.

Non scattare foto e cerca di limitare la presenza di persone intorno alla gatta, in modo da non stressarla in un momento tanto delicato in cui la natura deve fare il suo corso. Il processo di travaglio potrebbe durare anche un’intera giornata. Se la gatta si sentisse disturbata o incontrasse qualche problema, potrebbe fermarsi e aspettare un momento di maggiore tranquillità.

Avviato il travaglio attivo, inizieranno le contrazioni addominali e uterine. Con l’aumentare dell’intensità, la tua gatta inizierà a miagolare e questo momento culminerà con l’espulsione dei suoi cuccioli, avvolti nella sacca amniotica, che verrà rimossa dalla mamma stessa.

Sarà sempre la mamma ad occuparsi dell’igiene dei piccoli e a staccare il cordone ombelicale. Una volta espulsa autonomamente la placenta, la tua piccola potrebbe decidere di mangiarla: è del tutto normale.

È bene che tu sappia che dall’inizio della fase espulsiva, con la rottura delle acque, alla nascita del primo gattino non dovrebbero passare più di 12 ore. Una volta nato il primo, gli altri seguiranno a distanza di circa 20 minuti, fino a un massimo di 4 ore.

Al momento del parto, la gatta perderà solo il 40% del peso corporeo accumulato durante la gravidanza. Il restante 60% sarà un’ottima riserva di grasso corporeo, per darle energia durante l’allattamento.

Allattamento e cura dei cuccioli

Il periodo dell’allattamento ha inizio subito dopo il parto e può durare da sei a dodici settimane. Nelle prime ore di vita, i piccoli si nutrono di colostro, un liquido ricco di proteine, grassi, minerali e anticorpi che favorisce una rapida crescita e protegge i cuccioli dalle malattie, poiché il loro sistema immunitario non è ancora completamente sviluppato. I cuccioli sono in grado di assorbire gli anticorpi presenti nel colostro solo per un breve periodo, circa 16-24 ore.

Il latte materno è generalmente ricco di proteine e grassi, il che significa che durante questo periodo la gatta avrà bisogno di un apporto energetico maggiore rispetto alla gravidanza e di molta acqua fresca, per assicurarle la giusta idratazione. Le neomamme feline, infatti, allattano i cuccioli ogni mezz’ora, con poppate di circa venti minuti l’una. La capacità nutrizionale del latte materno dipende dall’alimentazione della gatta, per questo prestare attenzione al suo fabbisogno energetico è essenziale sia per la sua salute che per una corretta crescita dei cuccioli.

Il picco dell’allattamento si verifica tra la terza e la quarta settimana dopo il parto. Dopo la quarta settimana, la quantità di latte consumata dai cuccioli diminuisce gradualmente, in concomitanza con l’inizio dello svezzamento.

Se la gatta non produce abbastanza latte per tutti i cuccioli o l’allattamento le causa dolore, sarà necessario alimentare i nuovi nati con latte in polvere appositamente formulato per i gattini, somministrato tramite biberon con tettarella larga o siringa. Il latte artificiale dovrebbe sempre avere una temperatura di circa 38 gradi ed essere somministrato al cucciolo tenendolo a pancia in giù. Al termine della poppata, è importante controllare che non ci siano residui nella bocca o nel naso del piccolino. Infine, è fondamentale evitare l’uso di latte vaccino, poiché i gatti sono generalmente intolleranti al lattosio.

Lo svezzamento dei gattini

Lo svezzamento ha inizio quando i gattini hanno circa 30 giorni e la mamma diminuisce gradualmente la produzione di latte. È in questo momento che puoi iniziare a introdurre dei cibi solidi nella loro dieta, seguendo le indicazioni del tuo veterinario.

Se sceglierai di preparare i cibi in casa, assicurati che siano ammorbiditi e ben tritati, così da essere facili da masticare e inghiottire. Se durante i primi pasti semisolidi i gattini rigurgitano i bocconi, non preoccuparti: è probabile che stiano ancora imparando a gestire la nuova consistenza del cibo.

La gravidanza del gatto è un momento importante per tutta la famiglia e richiede particolare cura ed empatia. Con attenzione e cure adeguate, il percorso dalla gestazione alla nascita dei cuccioli si rivelerà un’esperienza emozionante per tutti e una fase cruciale per la salute e il benessere di mamma gatta e dei suoi piccolini.

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