Come capire se la tua gatta ha la cistite e come affrontarla

Uno dei problemi che può manifestarsi con maggior frequenza nei gatti è la cistite, un’infiammazione delle vie urinarie: scopri i sintomi e come affrontarla

Pubblicato: 22 Luglio 2023 14:15

Monica Dellabiancia

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale con master in sanità pubblica veterinaria e igiene degli alimenti. La sua missione è proteggere la salute e il benessere degli animali. Per DiLei scrive approfondimenti e articoli informativi per la sezione Pets.

Uno dei problemi che può manifestarsi con maggior frequenza nei gatti è la cistite, un’infiammazione delle vie urinarie che va a colpire la vescica e coinvolge tutte le strutture ad essa collegate. Per questa ragione bisogna fare attenzione ai sintomi iniziali di malessere, in modo da impedirne il peggioramento. Vediamo allora come si manifesta la cistite nel gatto e, soprattutto, che cosa bisogna sapere per affrontarla e non farsi trovare impreparate.

Cos’è la cistite del gatto

La cistite del gatto è una patologia a carattere transitorio che può colpire il gatto in ogni momento della vita a prescindere dalle sue condizioni di salute. Solitamente va a colpire alcuni organi ben precisi, prima fra tutti la vescica, ma se il problema viene trascurato può estendersi, facendo peggiorare la situazione in maniera drastica e non sempre così facile da gestire.

L’infiammazione si localizza nelle basse vie urinarie e si può contrarre ad ogni età: i gatti giovani e quelli adulti sembrano essere più predisposti a questo tipo di rischio.

Le cause

Come per ogni malattia esiste una predisposizione genetica alla contrazione della cistite. Alcuni gatti, infatti, si ammalano con più frequenza mentre altri sembrano essere immuni. Anche il ruolo del sistema immunitario è determinante: se si è deboli o si ha da poco contratto un virus, gli anticorpi potrebbero non essere in grado di distruggere i batteri responsabili della malattia.

Solitamente il gatto adulto tende a contrarre un determinato tipo di cistite, quella che in veterinaria è nota come Cistite Idiopatica Felina o FIC, una condizione molto diffusa tra i gatti giovani, ma di cui non si conoscono ancora molto bene le cause.

Per molti la cistite può manifestarsi a seguito di un’infiammazione generalizzata che può innescarsi a seguito di fattori del tutto estranei, come ad esempio lo stress.

La cistite del gatto può sopraggiungere anche in caso di calcoli dovuti alla presenza di agglomerati di calcio nelle urine o per via dell’accumulo di mucose nelle vie urinarie. Molto spesso questi elementi vanno ad ostruire i condotti come l’uretra e il blocco della stessa favorisce l’infezione della vescica.

La cistite sopraggiunge anche a causa della proliferazione dei batteri che si riproducono a seguito di un’infezione e che richiedono un trattamento mirato per essere sconfitti. Da citare anche le malformazioni per cui un gatto può essere predisposto allo sviluppo di tale condizione o ai tumori che vanno a presentarsi in questa particolare area del corpo.

Non tutti sanno che la cistite può insorgere anche quando un gatto non urina come dovrebbe: trattenere le urine è davvero pericoloso e, a lungo andare, le conseguenze sulla vescica non tarderanno a palesarsi.

Come riconoscerla: i sintomi

La cistite del gatto è una condizione molto antipatica, ma per fortuna esistono dei sintomi che possono far presagire la presenza della patologia nel nostro amico a quattro zampe.

Un gatto che soffre di cistite metterà in atto una serie di comportamenti che in ogni caso potrebbero apparire come anomali. Parliamo di problematiche che vanno a colpire la minzione e la frequenza con cui il gatto tende ad urinare. Se queste aumentano di parla di pollachiuria mentre se di prova dolore o fatica durante la minzione il termine giusto è disuria. Alcuni gatti presentano inoltre la presenza di sangue nelle urine e potrebbero iniziare a urinare anche in luoghi in cui non hanno mai espletato i loro bisogni.

I gatti che accusano questa sintomatologia potrebbero far notare il loro malessere all’umano ricorrendo a dei comportamenti non del tutto indifferenti. Parliamo di urla e miagolii molto diversi dal solito, in quanto lasciano intendere la grande sofferenza che il piccolo animaletto di casa sta vivendo.

In alcune circostante i gatti rinunciano ad urinare in quanto provano un estremo fastidio durante la minzione, ma trattenere le urine non fa altro che far peggiorare la situazione.

Un gatto con la cistite potrebbe avere l’uretra occlusa oppure manifestare un certo livello di aggressività in quanto non riesce a gestire la situazione, non capendo quindi che cosa gli stia succedendo in quel dato momento.

Come diagnosticarla

Come sappiamo tutti, il primo step per risolvere un problema è quello di identificare le cause che lo hanno fatto emergere. Proprio per questo è necessario rivolgersi al veterinario non appena si notano delle anomalie che riguardano il comportamento e la salute del proprio gatto.

Anche in questo caso, avere una diagnosi nel miglior tempo possibile è fondamentale, in quanto si potrà trattare il problema con più semplicità e far sì che il nostro amico a quattro zampe smetta di soffrire. Quando ci si rivolge ad un veterinario, la prima cosa che questo procederà a fare è la raccolta dei dati. Si tratta del passaggio più importante, in quanto permette di raccogliere i sintomi e studiare il caso in modo da poter realizzare la diagnosi perfetta.

In un secondo momento si andranno a raccogliere tutte quelle informazioni relative all’urina del gatto attraverso un esame completo, un esame clinico e, a seconda del livello della malattia, ricorrendo ad ecografie, radiografie e altri tipi di strumenti medici.

Analizzando le urine del gatto sarà possibile esaminare i batteri contenuti nelle stesse e capire se sono questi la causa dello sviluppo della malattia oppure no. Gli esami permetteranno di escludere altre patologie che potrebbero manifestare gli stessi sintomi.

Come prevenirla

Come per ogni malattia o condizione medica, esistono dei consigli che possono limitare la contrazione di questa malattia, ma non necessariamente ne impediscono l’insorgere. Fare attenzione non significa infatti scongiurare la presenza della malattia, ma solo limitare tutti quei fattori che potrebbero esporre il nostro gatto a questo pericolo. Sicuramente ricorrere a degli integratori specifici può andare a rafforzare il ruolo del sistema immunitario, rendendolo pronto ad affrontare ogni tipo di infezione batterica o infiammazione.

In alcuni casi è possibile somministrare prodotti che riescano a trattare lo stress nel gatto, poiché alcuni studi hanno dimostrato che i gatti stressati hanno più probabilità di sviluppare questa malattia.

Mantenere pulito il luogo in cui il gatto vive è sicuramente indicato, in quanto si andranno ad annientare tutte quelle forme virali che potrebbero far insorgere il problema nel felino. Se poi il gatto manifesta la presenza di questa malattia e vive con altri esemplari è meglio isolarlo per cercare di contenere il contagio e risolvere il problema nel minor tempo possibile.

Come curarla

La cistite nel gatto è una malattia molto comune ma, pur essendo fastidiosa e a tratti invalidante, non si tratta di una condizione che può mettere a rischio l’esistenza del felino. Proprio per questo esiste una terapia mirata che viene consigliata a seguito dei sintomi e delle analisi che andranno effettuate sulle urine del micio.

Se il problema è di origine batterica basterà prescrivere dei farmaci e degli antibiotici in grado di distruggere l’agente patogeno che ha causato la malattia. Questo succede per lo più quando la cistite non è ostruttiva o quando si manifestano delle vere e proprie sintomatologie che possono procurare grande dolore al gatto. In questo frangente il veterinario potrebbe consigliare dei farmaci analgesici o antinfiammatori.

Se la cistite è di origine ostruttiva, è bene cercare di intervenire eliminando l’agente che ha occluso l’uretra o una delle vie urinarie coinvolte nell’infiammazione. Anche in questo caso è importante agire in fretta, poiché i danni potrebbero estendersi ai reni, causando un pericolo molto più grande per la salute del felino.

Una volta trattato il problema nella fase acuta, è importante mantenere il più sano possibile lo stile di vita del gatto. Questo significa assicurargli un ambiente pulito, far sì che assuma i giusti integratori e soprattutto che riesca a svolgere la giusta attività fisica per smaltire le sostanze introdotte con l’alimentazione.

Il veterinario potrebbe inoltre prescrivere più trattamenti laddove la diagnosi fosse poco mirata, in quanto potrebbero essere numerosi i problemi che hanno portato all’insorgenza del problema.

Curare la cistite in modo naturale

Come abbiamo detto prima, cercare di far condurre al nostro gatto uno stile di vita salutare può ridurre le possibilità di contrarre la cistite. È proprio per questa ragione che migliorare l’alimentazione del piccolo felino potrebbe risultare un grande vantaggio, sia per il gatto che per il suo padrone.

L’alimentazione è infatti strettamente correlata al benessere delle vie urinarie, in quanto prodotti troppo elaborati potrebbero favorire la produzione di scorie e tossine da eliminare attraverso la minzione. Se la vescica e i reni non funzionano in maniera indicata, questo può risultare un processo molto difficile ed è per questo che si vanno a manifestare situazioni come i calcoli e anche l’infiammazione.

Ovviamente la cistite è solamente uno dei problemi che possono riscontrarsi in questa parte del corpo, ma è importante agire affinché l’episodio non si ripresenti nel tempo. Si suppone che il gatto sia predisposto a sviluppare questa condizione in quanto tende a bere poco e ad espletare con minor frequenza i suoi bisogni rispetto ad altri esseri viventi.

Così facendo la vescica non riesce a mantenere la sua sterilità e i batteri all’interno della stessa potrebbero proliferare in maniera pericolosa. Per non parlare di quando, a questa condizione, si vanno ad aggiungere altre caratteristiche, come ad esempio la sedentarietà del gatto o il ricorso ad un’alimentazione non del tutto corretta.

Laddove il gatto abbia la cistite è bene prendere dei provvedimenti affinché anche l’alimentazione possa esercitare il proprio ruolo benefico. È quindi meglio quindi scegliere prodotti ricchi d’acqua, in quanto la loro funzionalità è quella di garantire una buona diuresi nell’animale.

Alcuni prodotti, infatti, riescono a bilanciare anche la concentrazione dell’urina, in modo da aiutare il gatto ad espellere le tossine senza avere delle ripercussioni sulla sua salute. Per ulteriori consigli è sempre meglio rivolgersi al veterinario, il quale saprà consigliare quale tipo di alimentazione seguire sulla base della patologia manifestata dal felino.

Quando la cistite è recidivante

Molte malattie che colpiscono il gatto o l’uomo si presentano una volta sola nella vita, in quanto il corpo le affronta e produce gli anticorpi in grado di sconfiggerle in maniera definitiva. Per altri, invece, questa funzione immunitaria non serve, in quanto gli agenti patogeni che scatenano il problema fisico potrebbero essere diversi e mutare nel tempo. Purtroppo, un gatto che presenta problemi che possono evolvere in cistite sarà sempre predisposto a manifestare la patologia anche in futuro.

Si tratta infatti di una malattia che, anche curata nel miglior modo possibile, presenta delle ricadute o delle recidive. Questo perché non si prendono le giuste precauzioni per quanto riguarda il rispetto dell’alimentazione o dell’igiene oppure perché i farmaci prescritti non vengono assunti o somministrati nel modo consigliato dallo specialista.

Ovviamente questa non è l’unica possibilità, in quanto alcuni gatti hanno delle malformazioni all’interno dell’apparato urinario e in questo caso contrarre sviluppare la malattia in più occasioni è da considerarsi normale. Come nel caso dell’essere umano, la cistite va a colpire principalmente gli esemplari di sesso femminile proprio a causa della disposizione dell’apparato genitale e della presenza del PH all’interno dello stesso. La stessa situazione si verifica anche a seguito delle alterazioni ormonali o laddove la gatta si trovasse in una condizione di gravidanza.

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