Il pericolo dei forasacchi per i cani: cosa sapere per tenerli al sicuro

In questo articolo, andremo alla scoperta di queste spighe potenzialmente pericolose per i nostri cani e vedremo come affrontare tempestivamente i disagi che possono provocare.

Pubblicato: 14 Gennaio 2024 07:57

Francesco Livini

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale, esperto nella cura, diagnosi e trattamento delle malattie con uno spiccato interesse per l'ortopedia. Dirigente medico veterinario nelle Marche da oltre 6 anni, per DiLei scrive nella sezione Pets.

Per i nostri amici a quattro zampe ci sono piccole sfide possono avere impatti significativi sulla salute e sulla loro felicità: tra queste, spesso trascurate ma non per questo meno importanti, vi sono i rischi che i nostri piccoli affrontano durante le uscite quotidiane come i forasacchi.

In questo articolo, capiremo cosa sono queste spighe potenzialmente pericolose per i nostri cani, analizzeremo i sintomi che possono scatenare e illustreremo come affrontare tempestivamente i disagi che ne derivano.

Cos’è il forasacco

Il forasacco è una piccola spiga vegetale dotata di un’estremità appuntita e di setole microscopiche lungo la sua superficie. È tipico degli ambienti erbosi, come prati e campi aperti e presenta una stagionalità ben definita, rappresentando una minaccia particolarmente elevata durante i periodi più caldi dell’anno. Nei mesi primaverili ed estivi, infatti, quando l’erba cresce rigogliosa, le spighe di forasacco diventano più abbondanti e facilmente riconoscibili.

Il forasacco è generalmente considerato più pericoloso quando è secco. Durante la fase di maturazione, quando la spiga è gialla e le setole diventano più rigide, è infatti più facile che si stacchi dallo stelo ed in questo momento ha la possibilità di ancorarsi alle superfici fibrose, come il manto degli animali, i vestiti o persino la pelle.

Perché il forasacco è pericoloso?

I forasacchi proliferano nella bella stagione ed inevitabilmente, questo periodo coincide con l’aumento delle attività all’aperto per i cani e i loro proprietari. Durante le passeggiate o le sessioni di gioco nei campi e nei prati, infatti, i cani possono entrare in contatto con queste spighe che a causa della loro forma appuntita può forare qualunque zona del loro corpo.

La spiga è ricoperta di una particolare peluria, costituita da micro-uncini retroflessi percettibili solo al tatto, che si arpionano a qualunque cosa li sfiori. Se colpiscono un cane e si impigliano nel loro manto, possono iniziare implacabilmente il loro percorso dal pelo sino alla cute, proprio grazie ai movimenti dell’animale, progredendo unicamente in avanti. Infatti, una volta penetrati attraverso l’epidermide è quasi impossibile che i forasacchi retrocedano e fuoriescano.

Spighe nel cane: i sintomi da non trascurare

La penetrazione delle spighe avviene in modo rapido e il foro d’ingresso è di solito facilmente identificabile, poiché la zona interessata va incontro ad arrossamento e gonfiore, fino alla formazione di fistole purulente per il contatto con polvere e batteri. L’animale, a questo punto, appare solitamente sofferente, inizia a leccare ripetutamente la zona colpita, avvertendo un dolore persistente e acuto.

Nei casi più gravi, l’evoluzione di tale quadro può portare a infezioni gravi e lesioni. Solitamente, per risolvere il problema, è necessario intervenire chirurgicamente.

Le zone del corpo più esposte

Osserviamo ora insieme, le zone del corpo dei nostri piccoli amici in cui più comunemente queste pericolose spighe si insinuano con maggiore facilità.

Quando i cani si intrufolano nell’erba alta o in quella tagliata e secca, c’è il rischio che un forasacco entri nelle narici durante l’inspirazione. Solitamente, quando ciò accade, ce ne rendiamo subito conto, in quanto il cane comincia a fare degli starnuti molto violenti, a volte tanto forti da battere il muso a terra, spesso con la fuoriuscita di sangue.

Se il tuo piccolo presenta questi sintomi, cerca di tenerlo calmo e portalo al più presto dal medico veterinario, poiché la diagnosi è presto fatta e bisogna intervenire. È importante verificare subito da quale parte arricci il naso e da quale parte esca il sangue: questo aspetto sarà essenziale per evitare di esplorare entrambe le narici durante le procedure di rimozione.

È bene considerare che le cavità nasali del cane sono come un labirinto, vi sono numerosissime pieghe e la mucosa sanguina facilmente; questo può rendere difficile il ritrovamento della spiga. Quando il forasacco entra nelle narici, di solito si ferma in una di queste pieghe; se non estratto subito dà solitamente luogo a una rinite, che si manifesta con malessere, starnuti e scolo di materiale purulento unilaterale.

Può capitare che la spiga avanzi fino al rinofaringe, dove stimolando il riflesso di deglutizione verrà ingerita. A questo punto non c’è più pericolo, gli acidi dello stomaco la digeriranno. L’evenienza che un forasacco entrato nelle narici venga inalato nei polmoni, invece, è estremamente rara.

Ricorda che se il tuo piccolo amico smette di starnutire non vuol dire che la spiga sia fuoriuscita; soltanto in una percentuale di casi molto ridotta, il forasacco fuoriesce da solo a causa dei continui e violenti starnuti. La maggior parte delle volte, invece, si insinua in profondità all’interno delle cavità nasali.

La presenza di una spiga all’interno dell’orecchio è estremamente fastidiosa; per questo il cane colpito dal forasacco in questa zona manifesta solitamente numerosi sintomi di irrequietezza, tenendo la testa inclinata, scuotendola ripetutamente e lamentandosi con forti guaiti se cercherai di toccargli l’orecchio interessato.

Tuttavia, devi sapere che, in alcuni casi, il cane può non manifestare alcun disagio e la possibilità di rinvenire uno o più forasacchi avviene in modo del tutto inaspettato, durante una visita di routine.

La presenza di un forasacco nel condotto auricolare, infatti, non rappresenta una situazione d’emergenza, tuttavia, la spiga può essere causa di otiti. Al contrario delle credenze comuni, il forasacco non è in grado di rompere il timpano e penetrare nel cervello.

È importante sottolineare che l’estrazione del forasacco deve avvenire solo ad opera del medico veterinario, poiché ogni tentativo “alla cieca” rischia di ledere gravemente l’orecchio.

Come abbiamo visto, quando il forasacco resta imprigionato nel pelo, la punta affilata crea un foro di entrata nella cute, nel quale si infila poi tutta la spiga, causando rossore, gonfiore, dolore, fuoriuscita di pus, fistole. Tale processo può evolvere anche con la formazione di granulomi che appaiono come noduli di consistenza tendenzialmente dura.

Una delle zone più colpite è lo spazio tra le dita, che risulterà al tatto caldo e dolente. Il tuo amico potrebbe zoppicare vistosamente e leccare incessantemente la parte. Tieni presente, che il forasacco potrebbe entrare sottopelle anche nelle pieghe genitali o in un qualsiasi altro punto del corpo, soprattutto dove il pelo è folto ed annodato.

Ispeziona sempre il tuo piccolo amico dopo una passeggiata nei prati o lungo le strade dove cresce l’erba alta. Se identifichi un forasacco ancora non totalmente entrato nella cute, cerca di estrarlo con una pinzetta, afferrandolo più in basso possibile, per eliminarlo in toto e non solo una piccola porzione. Se ti accorgi che il forasacco è entrato completamente, probabilmente noterai sulla pelle una sorta di pustola, in questo caso porta il tuo cane al più presto dal veterinario per evitare che la spiga proceda in profondità rendendo la rimozione chirurgica ancora più complessa.

Anche gli occhi rappresentano una zona delicatissima spesso colpita dalle spighe. Solitamente, infatti, il forasacco può insidiarsi sotto le palpebre superiori e inferiori, causando irritazioni, congiuntivite, gonfiore e lacrimazione.

Se dopo una passeggiata all’aperto, noti che il tuo amico a quattro zampe tiene l’occhio chiuso, e continua a sfregarsi con la zampina, è necessario controllarlo tempestivamente. Il forasacco, infatti, potrebbe forare la cornea, causando gravi ulcere, e – nei casi più gravi – compromettere persino la vista dell’animale.

Quando il cane corre per i campi, tiene spesso a bocca aperta. È in questo momento che il forasacco può introdursi tra le fauci, perforando le guance e creando un ascesso visibile, oppure passando in gola.

In tal caso, il sintomo più comune è la tosse improvvisa, violenta e persistente, accompagnata anche da tentativi di espettorazione. La situazione più pericolosa – che rappresenta una vera e propria emergenza – è quando il cane inala il forasacco direttamente in trachea e questo arriva ai bronchi, creando gravi bronchiti, con tosse persistente e cronica, non responsiva agli antibiotici e a volte emorragica.

Dai bronchi, il forasacco può arrivare al parenchima polmonare causando gravi polmoniti, può perforare il polmone con conseguente pneumotorace e versamento pleurico, e addirittura raggiungere le vertebre causando un’infezione del disco vertebrale.

In questo caso, il tuo cane manifesterà sintomi sistemici aspecifici come febbre, malessere, abbattimento e inappetenza. In tali circostanze, bisogna intervenire tempestivamente al fine di ridurre al minimo il rischio di un esito drammatico. Servirà l’ausilio della broncoscopia in anestesia profonda, per riuscire a identificare la spiga all’interno dell’albero bronchiale ed estrarlo in tempo.

Invece, se il cane ingerisce il forasacco e questo arriva nello stomaco, viene digerito senza causare particolari problemi.

Consigli utili e precauzioni da adottare

Dopo una passeggiata all’aria aperta, soprattutto durante tutta l’estate, controlla sempre il tuo piccolo amico a quattro zampe, eseguendo un’approfondita ispezione di orecchie, occhi e zampe, facendo particolare attenzione alla zona tra le dita, sul pelo e in generale su tutto il corpo.

Infatti, se è importante recarsi dal veterinario al minimo sospetto di forasacchi, per permettergli di intervenire nel minor tempo possibile, è altrettanto importante cercare di ridurre le probabilità che ciò avvenga. Proprio per questo, è fondamentale abituare il cane ad essere manipolato fin da piccolo. Le mani, infatti, sono il primo strumento di prevenzione per identificare in tempo le spighe e toglierle prima che possano penetrare in profondità.

Come eseguire la procedura di ispezione sul cane

Inizia prendendo le zampe del tuo cane e massaggiale delicatamente, prestando attenzione a separare le dita e controllando accuratamente ogni parte, soprattutto tra i cuscinetti e sotto le zampe. Questo è particolarmente importante per individuare eventuali spighe o detriti che potrebbero essere rimasti incastrati.

Dedicati poi alle orecchie. Sollevale con delicatezza se sono pendenti, passa la mano intorno e sopra ai padiglioni, assicurandoti di coprire anche l’area vicina al condotto uditivo. Se il tuo cane ha il pelo più lungo in questa zona, presta ancora più attenzione.

Prosegui massaggiando il collo del tuo piccolo, partendo dalla base e salendo verso le guance, osservando eventuali segni di disagio o fastidio.

Successivamente, metti il cane in posizione sdraiata e controlla accuratamente l’area dell’inguine e delle ascelle. Non limitarti a dare solo un’occhiata, ma passa più volte la mano attraverso queste zone per essere sicuro di non trascurare nulla. Infine, esamina l’area perianale, situata sotto la coda del cane, insieme alle cosce, che in molte razze possono avere peli più lunghi.

Questo procedimento farà si che qualunque spiga possa essere rimossa tempestivamente, evitando qualunque problema ben più grave al tuo piccolo amico.

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