“Ho visto la morte in faccia, non mi sono sentito più le gambe, tutto intorno a me vetri che saltavano e quel vento che mi ha avvolto per istanti che mi sono sembrati eterni. Sono vivo per miracolo e per questo stamani ho acceso un cero alla Madonna. Uno spavento enorme, questione di pochi centimetri e quel gigante mi avrebbe travolto. Ne sono uscito illeso, ma lì per lì non mi sono nemmeno reso conto bene del pericolo che ho corso. Ancora adesso sono scioccato”.
Questa ricostruzione è stata fornita a Il Messaggero da Renato Balestra, il celebre stilista ormai giunto ai 90 anni. Dopo aver cenato alla trattoria romana Da Luigi con alcuni amici, il creatore dell’omonimo marchio si è diretto verso la sua Mercedes parcheggiata su un marciapiede, in divieto di sosta.
Mentre apriva la sportello dell’auto, lo stilista non si sarebbe accorto dell’autobus che stava sopraggiungendo. Il mezzo dell’Atac ha così sfiorato la porta dell’auto, mandando in frantumi il finestrino e i vetri del mezzo pubblico. “Un amico mi aveva chiesto un passaggio a casa. Lui era già salito in auto. Io stavo aprendo lo sportello. È vero, avevo parcheggiato in un’area non autorizzata e per questo ho pagato pure la multa, ma quell’autobus viaggiava a una velocità spaventosa e oltre la linea bianca che delimita la carreggiata. Si è materializzato dietro di me come un lampo. Se fossi stato solo un centimetro più all’esterno, non starei qui a raccontarlo”.
Attesi i vigili per due ore, visto e considerato che c’erano altri incidenti in zona da dover archiviare, Balestra è stato calmato e rincuorato dagli amici, fortunatamente ancora presenti.
“Chi tra i passanti mi ha offerto un bicchiere d’acqua, qualcuno mi ha portato pure qualcosa di più forte, un amaro credo, dal ristorante e una sedia. Devo ringraziarli. Pensare che poco prima avevo salutato un altro amico che era stato appena avvisato di un cugino finito in coma all’ospedale. Insomma, una serata davvero storta”.