I matrimoni ebraici sono cerimonie contraddistinte da riti e tradizioni millenarie. Nonostante molte coppie scelgano oggi di personalizzare il proprio sì, esistono comunque alcune consuetudini a cui non si possono sottrarre.
Ma quali sono le caratteristiche essenziali di un matrimonio ebraico? E quali le tradizioni più importanti? Ve lo spieghiamo in questo articolo.
Indice
Le tradizioni prima del matrimonio
Prima del giorno del matrimonio, così come nella cultura araba e giapponese, gli sposi ebrei devono osservare alcune tradizioni. Ecco quali sono le più importanti.
Aufruf
Aufruf è un termine ebraico che significa “chiamata”. Prima della cerimonia di matrimonio, lo sposo e la sposa sono chiamati alla Torah per una benedizione detta aliyah. Dopo l’aliyah, il rabbino offre una preghiera chiamata misheberach, e a quel punto i membri della comunità devono accendere delle candele per augurare una felice vita insieme alla coppia.
Il digiuno prima del sì
Il giorno del matrimonio è considerato un giorno di perdono, e come tale alcune coppie scelgono di osservare il digiuno alla vigilia del sí, proprio come farebbero per Yom Kippur (il giorno della penitenza). Il digiuno della coppia dura solitamente fino al loro primo pasto insieme, che viene consumato dopo il rito.
Il matrimonio ebraico: come funziona e quali sono i riti
La ketubah è il tradizionale contratto di matrimonio ebraico che definisce le responsabilità dello sposo nei confronti della moglie; detta le condizioni che sono alla base dell’unione; sancisce la protezione e i diritti della sposa e i possibili scenari di divorzio. Non si tratta di documenti religiosi, ma di regole che sono parte della legge civile ebraica. Il ketubah è firmato dalle coppie con due testimoni prima che la cerimonia abbia inizio, ed è letto agli ospiti durante il rito. Ma quali sono le parti salienti del matrimonio?
Bedeken, la velatura
Durante la lettura del ketubah, lo sposo si avvicina alla sposa per il bedeken, o rito della velatura: l’uomo la guarda e le copre il viso con un velo, ad indicare che il suo amore non è dettato dalla bellezza esteriore ma da quella interiore. Questa usanza indica anche che i due resteranno persone distinte anche dopo il matrimonio.
La camminata alla Chuppah
Nelle cerimonie ebraiche l’ordine del corteo nuziale è leggermente diverso da quello delle cerimonie non ebraiche. Secondo la tradizione, infatti, i parenti dello sposo lo accompagnano fino alla chuppah, il baldacchino nuziale sotto il quale la coppia scambia i voti. Poi è il turno della sposa con la sua famiglia. I parenti di entrambi restano sotto la chuppah durante la cerimonia, insieme ai coniugi e al rabbino.
Voti sotto la Chuppah
Una chuppah è composta da quattro angoli ed un tetto, e rappresenta la nuova casa che gli sposi costruiranno insieme. In alcune cerimonie, i quattro angoli sono tenuti da amici e parenti nel corso del rito, simbolizzando la vita che la coppia condividerà. Il baldacchino è solitamente realizzato con un tallit, o scialle di preghiera, appartenente ad un membro della coppia o alle rispettive famiglie.
Scambio degli anelli
Tradizionalmente le spose scelgono per il matrimonio un anello di metallo (oro, argentato o platino) senza pietre preziose. In tempi antichi l’anello era considerato l’oggetto di valore o “prezzo di acquisto” della sposa: l’unico modo in cui si poteva determinare il valore del gioiello’era attraverso il peso, che poteva comunque essere alterato dalla presenza di gemme. In alcune tradizioni gli anelli sono indossati all’indice sinistro, perchè qui si trova la vena che va direttamente al cuore.
Sheva B’rachot: sette benedizioni
Le sette benedizioni, chiamate Sheva B’rachot, vengono dalle antiche scritture. Sono spesso lette sia in ebraico che inglese, e condivise da un gran numero di membri della famiglia ed amici, che sono invitati a leggerle. Le benedizioni riguardano gioia, potere dell’amore e pace: la prima viene effettuata davanti ad un calice di vino, mentre l’ultima riguarda l’opportunità per lo sposo e la sposa di vivere un’unione felice e serena.
Il rito del bicchiere rotto
Al termine della cerimonia, lo sposo ( e in alcuni casi anche la sposa) rompe il bicchiere da cui ha bevuto e lo calpesta con un piede. Questo gesto ha molteplici significati: alcuni dicono che rappresenti la distruzione del tempio di Gerusalemme, altri sostengono sia una metafora della vita matrimoniale, fatta di momenti felici ma anche preoccupazioni, per affrontare le quali gli sposi dovranno stare l’uno accanto all’altra.
Mazel Tov!
Gridare “Mazel tov!” è una delle tradizioni più popolari dei matrimoni ebraici. Una volta che la cerimonia è terminata e il bicchiere è rotto, gli ospiti saluteranno gli sposi con la frase “Mazel tov!”, che ha un significato simile a “buona fortuna” o “congratulazioni”. Queste parole sono infatti un augurio di un futuro felice e di grande fortuna per la coppia.
Yichud
Dopo la cerimonia, la tradizione vuole che la coppia trascorra almeno otto minuti in yichud (o isolamento). In questo modo, gli sposi hanno la possibilità di riflettere privatamente sulla nuova relazione, e anche di rafforzare il legame. È inoltre in questo momento, secondo la tradizione, che i due consumano il loro primo pasto insieme. A seconda della comunità di appartenenza, si va dalla “zuppa d’oro” degli aschenzaniti ai biscotti al cioccolato della nonna.
Intrattenimento in un matrimonio ebraico: le danze
La danza tipica dei matrimoni ebraici si chiama hora e vede gli ospiti danzare in cerchio. Spesso le donne danzano con le donne e gli uomini con gli uomini. Lo sposo e la sposa sono seduti su due sedie, e sollevati in aria dagli ospiti sventolando un fazzoletto. In alternativa c’è la mezinke, una danza speciale per i genitori degli sposi quando si sposa il loro ultimo figlio.
I look del matrimonio ebraico
Il colore bianco ha un significato importante nei matrimoni ebraici, poiché rappresenta rinnovamento spirituale. Per questo motivo sia lo sposo che la sposa scelgono abiti di questa nuance. Gli ospiti, invece, non possono assolutamente indossare abiti bianchi per non rubare la scena ai festeggiati.
A differenza di quanto accade in Occidente, invece, è ammesso il nero: essendo un colore molto formale è spesso la scelta più gettonata dagli ospiti.