Vladimir Luxuria ha prestato voce e immagine per il nuovo singolo di La Luna, “Tuo Amante“, brano che affronta il tema del bullismo, nello specifico verso la transessualità. Lo ha fatto con entusiasmo e convinzione, trattandosi di un problema non solo molto attuale, ma nel suo caso vissuto sulla propria pelle: “Ho sperimentato la sofferenza del bullismo, la cattiveria altrui e l’indifferenza degli altri: sono sopravvissuta alla violenza, al dileggio, all’accerchiamento e vorrei che nessun adolescente debba più passare tra le forche caudine del bullismo. Anche una canzone, un testo e un video possono contribuire a sensibilizzare la società a essere ancora più attenta su questi temi, per questo con piacere ho partecipato alla realizzazione di questo lavoro fatto con professionalità, convinzione e simpatia”
L’abbiamo raggiunta telefonicamente e ci siamo fatti raccontare questo progetto.
Perché e come hai accettato di partecipare, voce e corpo, al brano?
Sono stata cercata e appena ho saputo il tema che trattava mi si sono drizzate le antenne. Ho letto il testo, che ho trovato molto bello. Ho ascoltato la musica, che mi è piaciuta e a quel punto ho conosciuto Luna, cantante del gruppo, che ho scoperto essere una persona strepitosa. Si è creata da subito una grande sintonia tra di noi. Da questo è nato il videoclip e il mio duetto con lei.
Hai detto di aver sperimentato il bullismo sulla tua pelle. Ci racconti qualche episodio?
Te ne racconto uno esemplare, che la dice lunga sui bulli: nel 2006 ho ritrovato il mio bullo dell’infanzia, quello che mi scriveva frasi oscene sui libri di scuola, che mi insultava. Io ero appena stata eletta parlamentare, lui è venuto al comizio e mi si è avvicinato. Pensavo mi volesse chiedere scusa, esprimere pentimento: invece voleva una raccomandazione in politica per il figlio. Questo per dire che anche quando crescono, spesso, loro non cambiano.
Chi ti ha aiutato, nel tuo passato?
Le mie amiche, le mie sorelle, anche i miei genitori col tempo. Chi mi conosceva davvero nel profondo, per quello che ero davvero, mi è sempre stato vicino.
Se tu fossi la mamma del Wladimiro di ieri, cosa gli diresti per aiutarlo?
Che non sei tu quello sbagliato. Non sei sbagliato per il colore della tua pelle, per qualche chilo in più, per i tuoi gusti sessuali. Lo sbagliato è chi bullizza, discrimina, accerchia, violenta con le parole o le azioni.
La Camera dei deputati ha approvato in questi giorni il disegno di legge contro “discriminazioni e violenze per orientamento sessuale, genere, identità di genere e abilismo”. Una tua considerazione a caldo?
Si tratta del cosiddetto “ddl Zan”, dal nome del deputato del Partito Democratico Alessandro Zan. Sono molto felice, è solo un primo step, poi ci deve essere l’approvazione del Senato. Ma ci stiamo muovendo nella direzione giusta.
Il bullismo spesso non si limita al mondo dell’infanzia: ne hai trovato di più nel mondo della politica o in quello dello spettacolo?
In realtà il grosso del bullismo subito l’ho sperimentato ai tempi della scuola. Dopo, è stato meno “violento”. O più probabilmente ero io più corazzata. Tra politica e spettacolo, ovviamente il mondo della tv e del cinema è più variopinto e variegato. Probabilmente in quello della politica c’è più discriminazione, più cattiveria intenzionale.
Mentre stiamo facendo questa intervista stanno trasmettendo in diretta i funerali Proietti. Hai avuto la fortuna di conoscerlo e lavorare con lui?
Personalmente no, sono andata a vederlo nel suo Globe Theatre, che ha ideato lui a immagine e somiglianza del famoso teatro Elisabettiano, dentro Villa Borghese. E andai a vederlo anche al Brancaccio quando ne fu direttore. Di lui ti colpiva oltre alla sua enorme bravura e professionalità, anche il lato umano
Hai fatto politica, tv, hai scritto libri, inciso canzoni. Cosa ti manca?
Il pontificato. O la presidenza della Repubblica, scegliete voi…
Vladimir oggi è una persona felice?
Diciamo serena, sicuramente di più rispetto al passato. Certo in questo momento storico, con un secondo lockdown in corso e tutte le difficoltà e costrizioni del caso, felicità è un parolone. Abbiamo intorno persone che sono senza lavoro, che devono chiudere le attività…Non è facile per nessuno.
Domanda retorica: Trump o Biden?
Retorica, appunto: con Trump sarebbe un grosso salto indietro rispetto agli enormi passi avanti fatti con Obama. Inutile negare il suo atteggiamento omofobo e transfobico e la sua visione agghiacciante nei confronti della Sanità e delle forze armate. Non a caso nei giorni scorsi è stata eletta negli Usa, nel Delaware, la prima senatrice trans, Sarah McBride, democratica. Ovviamente, se vincesse Biden, sarei molto più felice.
Il tuo prossimo progetto?
Ho fatto in tempo a finire l’edizione di ottobre del Lovers Film Festival, di cui sono attualmente direttrice. Si tratta di una delle più importanti manifestazioni cinematografiche italiane, nonché il più antico festival LGBT d’Europa e il terzo nel mondo. Stiamo lavorando alla prossima edizione che dovrebbe svolgersi in primavera. Incrociamo tutto il possibile…