Basterebbe fermarsi a guardare queste foto, questi occhi, per avvertire tutto l’orrore che sta avvenendo a pochi passi da noi.
Gli occhi di bambini, in Ucraina, costretti a lasciare le proprie case e fuggire. Gli occhi di bambini a Chuhuiv di fronte alle macerie delle proprie abitazioni, dopo il bombardamento russo. Sguardi di chi non capisce l’orrore che li ha investiti, vittime inconsapevoli e ingiustamente travolte da questa atrocità.
Fermatevi a guardare gli occhi dei bambini, per capire l’ingiustizia perpetrata da adulti scellerati. Fermatevi a guardare la loro tristezza, incredulità, di chi per la prima volta nella propria vita si trova davanti alla morte e alla distruzione, e non ha nemmeno gli strumenti per comprenderli. E da un giorno all’altro, a una manciata d’anni, si trova a dover lasciare tutto, case, città, affetti, per l’ignoto.
“Cosa sta succedendo, dove stiamo andando?” sembrano chiedersi. E noi, purtroppo, con loro.
PROMEMORIA di Gianni Rodari
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da far di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.