Ci sono anime che si incontrano quasi per caso, ma che poi non si lasciano più dopo il primo contatto. Ci possono essere rancori, litigi, sofferenze, ma questo non riesce a scalfire l’amore profondo che queste stesse anime provano l’una per l’altra. Questo è il caso di Elsa Morante e Alberto Moravia, due personalità differenti tra loro: lei schiva e riservata, lui amante della mondanità e socievole. , Nonostante queste differenze, però, sono ricordati come il simbolo dell’amore vero.
Il primo incontro voluto da Elsa Morante
Alberto Moravia ha 22 anni quando pubblica il suo primo romanzo “Gli Indifferenti”, il libro che lo consacra come il ragazzo prodigio della letteratura. Fin da subito viene amato e venerato da tutti quelli che vogliono fare questo lavoro. Tra di loro c’è Elsa Morante il cui sogno nel cassetto è quello di affermarsi come scrittrice, ma che nel frattempo si dedica alle ripetizioni.
Grazie ad un amico in comune, il pittore Giuseppe Capogrossi, Elsa conosce Alberto. Si incontrano in una birreria, la ragazza è emozionata e tesa, ma tra i due scatta subito qualcosa di inspiegabile: quella sera di novembre del 1936 nasce la loro storia d’amore che durerà, tra alti e bassi, per tutta la vita.
Un rapporto complicato fin da subito
La passione e la curiosità nello scoprire l’uno la vita dell’altro e la volontà di farne parte in modo totalizzante, non sono sufficienti. Tra i due il rapporto appare fin da subito complicato. A lunghe e accese discussioni si susseguono momenti di serenità e tranquillità nella Capitale condivisi con i loro amici più cari. Il loro paradiso terrestre è Capri, in cui trascorrono circa nove mesi l’anno, dove riescono a ritagliarsi del tempo tutto per loro lontano dalla mondanità. Sarà proprio il successo di Moravia con le donne a creare i maggiori problemi nella coppia.
Elsa è gelosa dell’ascendente di Moravia sulle altre donne a cui non si sottrae, mentre per lei esistono solo la scrittura e il suo Alberto. I due punti di riferimento della sua vita modesta.
Il matrimonio e poi la fuga
Il sogno più grande di Elsa Morante, oltre a diventare una famosa scrittrice è quello di sposarsi in chiesa e finalmente nel 1941 lei e Alberto ufficializzano il loro rapporto. I festeggiamenti, però, vengono rimandati a causa della guerra e alla necessità quasi ossessiva di scrivere proprio di Elsa che sta lavorando al romanzo che la porterà al successo: “Menzogna e sortilegio”.
Dal loro matrimonio passano due anni, ma la situazione in Italia non migliora, al contrario, Moravia di origine ebraica è molto attivo sui giornali e nel cinema, e viene inserito nella lista nera delle persone non gradite al regime.
Elsa rimarrà al fianco di Alberto e nel 1943 prenderanno la decisione di scappare da Roma verso Napoli, ma i loro piani andranno in fumo, così da costringerli a rifugiarsi vicino a Fondi in provincia di Latina. Trascorreranno nove mesi nascosti in una fattoria riuscendo a scampare ai bombardamenti e ai raid nazisti. Con l’avanzare degli alleati e la liberazione di Roma i coniugi riescono a tornare a Roma e a riprendere la vita di sempre dedicandosi alla loro passione principale: la scrittura.
Moravia è prolifico, pubblica libri e vince premi, mentre Elsa riprende a scrivere il suo romanzo d’esordio a cui si dedica anima e corpo, fino alla pubblicazione che le varrà il riconoscimento come una delle migliori autrici moderne e rivoluzionarie e l’apprezzamento della critica.
Elsa è una donna passionale, che vive l’amore in modo viscerale e la stessa intensità la mette nei libri, infatti quando finisce il suo romanzo d’esordio si sente vuota, priva di tutto. A peggiorare il suo stato d’animo c’è il rapporto conflittuale con Alberto ormai fatto di incomprensioni e incomunicabilità. Tra i due c’è una sorta di competizione dal punto di vista lavorativo, Elsa sa che i libri del marito vendono di più, inoltre Moravia è sempre via di casa, ma soprattutto si allontana progressivamente dalla moglie. A peggiorare lo stato d’animo della Morante ci sono anche le continue infedeltà di Alberto, che le causano una profonda sofferenza.
Nuovi amori per Elsa Morante
Dopo un momento di smarrimento, Elsa riprende la sua vita in mano, il giovane e bellissimo Luchino Visconti le restituisce quella gioia di vivere che aveva perso. È perdutamente innamorata del regista e decide di vivere questa relazione alla luce del sole tanto da pensare addirittura di chiedere il divorzio. Il suo amore sconfinato però non è ricambiato da Visconti che inizia ad essere insofferente e dopo circa tre anni di tira e molla i due si lasciano. Come sempre Elsa si rifugia nella scrittura, l’unico amore che non la tradirà mai.
Nel frattempo il sentimento che Moravia e Morante provavano l’uno verso l’altro si trasforma in qualcosa di più profondo e di libero, che caratterizzerà il rapporto fino alla fine dei loro giorni. Innamorati di altre persone, anche se con grande sofferenza, nel 1961 decidono di divorziare ponendo fine al lungo matrimonio.
Mentre Alberto Moravia si lega alla giovane Dacia Maraini, Elsa a 47 anni incontra il pittore americano Bill Morrow che ha quasi la metà dei suoi anni. La donna si innamora perdutamente di Bill, un’anima fragile preda dell’alcol e delle droghe. Elsa si prende cura di lui, lo convince a trasferirsi a Roma e gli dona tutto l’amore di cui è capace, ma questo non basta. Durante una festa a New York il pittore cade da una finestra, non si sa se per un incidente o perché si sia suicidato.
Il rapporto indissolubile tra Alberto ed Elsa
La morte di Bill scuote profondamente Elsa Morante che fatica a riprendersi, e Alberto non la lascerà mai sola in un momento difficile come questo. Le rimane vicino quando lei decide di lasciarsi andare convincendola a mangiare, organizzando serate tra amici, tenendole sempre la mano, un gesto così semplice, ma così profondo.
Ritorna a scrivere ma il peso della perdita di Bill la perseguita, passando da stati di depressione a momenti di allegria, come se non bastasse una malattia al cervello peggiora il suo stato di salute. Decisa a porre fine alla sua vita tenta invano il suicidio. Sono anni molto difficili per la scrittrice che però, potrà contare sempre sulla presenza al suo fianco di Alberto Moravia che non la lascerà mai sola. In un freddo e grigio novembre si è scritto nuovamente il destino di Elsa: proprio in questo mese, a quasi cinquant’anni dal primo incontro con l’uomo della sua vita, la scrittrice si spegne nel 1985. Nonostante le incomprensioni, i litigi e i tradimenti l’amore di Elsa e Alberto non si è mai affievolito tanto da essere idealizzato e ammirato anche dopo la loro morte.