Svetta imponente nel cuore di Milano, in quello che oggi è considerato uno dei luoghi più alla moda della città: stiamo parlando di Palazzo Bagatti Valsecchi, una dimora storica che è stata accuratamente ristrutturata seguendo i dettami del Rinascimento lombardo. Proprio per il suo valore architettonico e culturale, l’abitazione è stata recentemente inserita nel circuito delle Case Museo di Milano. Scopriamo insieme la sua storia e gli interni meravigliosi.
Dove si trova Palazzo Bagatti Valsecchi
Il centro storico di Milano offre scorci mozzafiato su alcune delle più suggestive architetture della città. Ed è qui, tra via Gesù e via Santo Spirito, che sorge una dimora di grandissimo pregio: si tratta di Palazzo Bagatti Valsecchi, una delle case museo più importanti – e meglio conservate – di tutta Europa. Situata in quello che è diventato il Quadrilatero della Moda, quartiere noto a livello internazionale per le sue gioiellerie, boutique e showroom di lusso, conserva il suo fascino antico e fornisce un meraviglioso contrasto tra passato e presente.
Palazzo Bagatti Valsecchi, la storia
Per raccontare la storia di Palazzo Bagatti Valsecchi, dobbiamo prima ripercorrere brevemente quella dei due fratelli che ne coordinarono i lavori, facendone un vero e proprio gioiello. Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi appartennero ad una famiglia molto conosciuta nella Milano dell’epoca: il loro papà, Pietro Bagatti Valsecchi, era un famoso pittore e miniaturista. Sin da bambini, dunque, entrambi respirarono aria intrisa di arte e cultura. Così, pur studiando Giurisprudenza e laureandosi senza alcuna difficoltà, i due fratelli decisero di non mettere mai in pratica i loro titoli e di dedicarsi piuttosto ad un progetto architettonico per loro ben più importante.
Fausto e Giuseppe, accomunati dall’amore per l’arte rinascimentale, presero la dimora di famiglia e ne fecero qualcosa di speciale. Siamo alla fine dell’800: la loro idea consisteva nel trasformare un anonimo palazzo milanese in un’abitazione ispirata a quelle signorili del ‘400 e ‘500 lombardo, seguendo i canoni di uno stile architettonico rivolto al passato, ma pur sempre mescolato al futuro. Entrambi vollero infatti che il risultato fosse un insieme armonico caratterizzato da ricche decorazioni e numerosi oggetti d’arte collezionati nel corso della loro vita, ma anche da impianti che – almeno per l’epoca – erano considerati futuristici.
I fratelli Bagatti Valsecchi riuscirono così a ricreare un ambiente rinascimentale di grande raffinatezza ed eleganza, nel quale tuttavia non mancavano i confort più moderni: riscaldamento, acqua corrente e luce elettrica (ricordiamo che siamo ancora a fine ‘800, e questi erano davvero lussi impensabili per la maggior parte dei cittadini). Fausto e Giuseppe fecero ampliare la dimora di famiglia e la arricchirono con preziose decorazioni, aggiungendo man mano le opere d’arte che costituivano la loro collezione. Palazzo Bagatti Valsecchi venne abitato dai fratelli fino alla loro morte, avvenuta nel 1914 per Fausto e nel 1934 per Giuseppe.
In seguito, i loro eredi preservarono questo immenso patrimonio artistico e architettonico sino al 1974, anno in cui venne costituita la Fondazione Bagatti Valsecchi. Pasino, uno dei figli di Giuseppe, le donò il palazzo e tutte le opere in esso contenute. Solo nel 1994, tuttavia, l’abitazione venne aperta al pubblico come Museo Bagatti Valsecchi, una delle case museo meglio conservate in Europa, sempre gestita dalla Fondazione – nel suo consiglio di amministrazione, in passato, troviamo anche il nome di Vittorio Sgarbi.
Le Case Museo di Milano
Nel 2008, la Regione Lombardia ha istituito il circuito delle Case Museo di Milano, nel quale sono raggruppati quattro edifici storici situati nel cuore del capoluogo meneghino. Si tratta della Casa-museo Boschi Di Stefano, di Villa Necchi Campiglio, del Museo Poldi Pezzoli e – naturalmente – del Museo Bagatti Valsecchi. La rete museale nasce con l’obiettivo di promuovere il patrimonio artistico e culturale di Milano attraverso duecento anni di storia delle più note famiglie della città, il XIX e il XX secolo.
Gli interni meravigliosi di Palazzo Bagatti Valsecchi
Al suo interno, il Museo Bagatti Valsecchi ospita ancora gli arredi originali e le più preziose opere d’arte raccolte nel corso dell’800 dai due fratelli Fausto e Giuseppe. È un vero e proprio percorso alla scoperta delle sale meravigliosamente decorate, ognuna delle quali prevede la presenza di schede mobili redatte in italiano e in numerose lingue, nonché di schede mappa per i più piccoli, così da fornire loro uno strumento per imparare giocando. E ora, non ci resta che immergerci negli ambienti più suggestivi del museo.
Lo Scalone d’Ingresso è il punto d’accesso al piano nobile del palazzo, contiguo alla biglietteria che accoglie tutti i visitatori: si tratta di un’ampia scala con una splendida ringhiera in ferro battuto. Il primo ambiente nel quale approdiamo è la Sala dell’Affresco, che fa parte dell’appartamento di Fausto: vi è un bellissimo dipinto quattrocentesco di Antonio Boselli che raffigura la Madonna della Misericordia, ed è questo a dare il nome alla stanza. La successiva è la Sala Bevilacqua, elegante salottino privato di Fausto, con la sua tappezzeria originale e alcune opere meravigliose.
Uno degli ambienti comuni ai due fratelli è la Biblioteca, cinta da armadi in legno e da decorazioni pittoriche d’ispirazione cinquecentesca. Al centro vi è un lungo tavolo che ospita preziosi manufatti in avorio e degli antichi strumenti scientifici. La Camera del Letto Valtellinese è un altro ambiente privato di Fausto, dove si trovano alcune delle opere più pregiate del museo. È il caso del letto con rilievi lignei e del pavimento in marmo, oltre che del polittico della Vergine col Bambino e Santi del Giampietrino.
Alzando gli occhi al soffitto, il Passaggio del Labirinto lascia tutti a bocca aperta: vi è infatti una decorazione che ricorda quella del Palazzo Ducale di Mantova. Tra una stanza da bagno e l’altra, arriviamo poi alla Galleria della Cupola, con un’ampia cupola dotata di lucernario che la sovrasta. È da qui che si passa al primo ambiente dell’appartamento di Giuseppe, la Sala della Stufa Valtellinese: il salotto, interamente rivestito in legno, vede protagonista un bellissimo camino antico. Nella Camera Rossa, appartenuta a Giuseppe e a sua moglie Carolina, troneggia invece un grande letto siciliano in ferro battuto, decorato a foglia d’oro.
L’attigua Camera Verde, come usanza dell’epoca, era del solo Giuseppe, un ambiente privato e di grande confort. Passiamo adesso al Salone, un luogo di rappresentanza a doppia altezza con soffitti abbelliti da cassettoni lignei e da un impianto di illuminazione molto suggestivo. Vi fa seguito la Sala da Pranzo, che ospita un grande camino e quattro arazzi cinquecenteschi. Dal vicino Studio si raggiunge infine la Loggia, un’ampia terrazza che si affaccia da un lato su uno dei cortili interni del palazzo e dall’altro su via Santo Spirito.