Non abbiamo mai smesso, e dico mai, di festeggiare la festa del papà insieme perché quello era il nostro momento, mio, tuo. E di tutta la famiglia. Ci siamo sempre ritrovati seduti a tavola a ridere e scherzare e ad aspettare il momento che mamma sfornasse le tanto attese zeppole di San Giuseppe.
Caro papà, ora siamo lontani e mi ritrovo nel giorno in cui ogni figlia dovrebbe stare con il proprio padre, lontana chilometri da te. E non posso mettere in moto la macchina e raggiungerti, non posso salire sul treno e tornare da te e da mamma. Così ho deciso di scriverti la lettera che non ti ho mai scritto.
Perché più delle parole a noi ci sono bastati gli sguardi d’amore incondizionato che hanno annullato tutte le incomprensioni che ci sono state. Perché se è vero che quando ero piccola eri il mio supereroe indiscusso è altrettanto vero che, crescendo, ho iniziato a guardare altrove.
E vedevo in te dei difetti che mi sembravano insopportabili mentre tu con fatica accettavi la ribellione adolescenziale che era arrivata improvvisamente. Per un po’ non ci siamo parlati, non ci siamo compresi e mamma con fatica cercava di fare da mediatrice. Ma sai che io quei momenti neanche li ricordo più?
Perché sei tornato ad essere il mio supereroe, come prima, più di prima. Con qualche ruga in più e il viso un po’ stanco, ma sempre bello come allora. Oggi che sono grande comprendo le battaglie e i sacrifici che hai fatto ogni giorno insieme a mamma per far crescere me e mia sorella e consentirci di essere le donne che oggi siamo.
Mai nessun limite, mai nessuna imposizione. “Fai quello che ti rende felice”, mi ripetevi sempre e la colpa dei miei sogni così grandi è anche la tua. Ma oggi guardando la mia vita e pensando alla a te, a voi, alla mia famiglia, posso ritenermi davvero fortunata.
Ma sono un po’ triste papà, questo devo ammetterlo perché più mi sforzo meno riesco a trovare un regalo che possa renderti felice. Quando te lo dico tu sorridi perché mi dici che la tua felicità siamo noi, le tue figlie. Perché allora a me sembra così poco? Vorrei che per una volta facessimo a modo mio, che tu smettessi di preoccuparti di me e che pensassi solo a te recuperando tutto il tempo al quale hai rinunciato per corrermi dietro.
Oggi sono triste papà perché non passeremo la tua festa insieme. Ma ho un’idea, ho deciso di mettermi comunque ai fornelli e provare la ricetta di mamma delle zeppole di San Giuseppe. Papà anche se non ci sono, fagliele preparare anche a lei. Così questa sera, dopo cena, possiamo video chiamarci e mangiarle insieme come abbiamo sempre fatto.
Perché nessuna distanza ti porterà mai lontano dal mio cuore, perché questo è il tuo posto. Caro papà, auguri per la tua festa.