La maternità mancata che non pesa, ma è una scelta ben precisa di vita, da rispettare e comprendere. Lilli Gruber si racconta nel podcast Mama non mama del Corriere della Sera, parlando della sua decisione di non avere figli e dei tabù legati alla “non-maternità” che ancora oggi persistono. La convinzione è che l’identità femminile passi obbligatoriamente attraverso un figlio, l’unico modo per realizzare la capacità di dare amore e per dare un senso alla propria esistenza.
“Non sei mamma, non puoi capire”: è la frase che più spesso si sentono dire le donne che non hanno avuto figli. “Superficialmente si potrebbe allora dire: sei madre, non puoi capire – ha spiegato Lilli Gruber -. Ma capire cosa? Usare la maternità come un’illuminazione esistenziale rende un pessimo servizio alle donne”.
Ridurre una donna semplicemente al suo essere madre oppure no è un errore e un modo per applicare l’ennesima etichetta: madre o non-madre. Togliendo alle donne un diritto fondamentale: quello della libertà, senza vincoli e senza il rischio di essere guardate con sospetto. Perché spesso chi giudica non si ferma nemmeno a pensare a cosa ci sia dietro la decisione di non avere figli.
“Partiamo sempre dal presupposto che una donna che non ha figli abbia rinunciato a qualcosa — ha spiegato Lilli Gruber —, che sia meno realizzata, meno felice, meno completa. E ovviamente non facciamo lo stesso ragionamento per un uomo: è un assunto molto anacronistico e anche molto pernicioso”.
Lilli Gruber è sposata da diversi anni con il giornalista francese Jacques Charmelot, grande amore della sua vita. Insieme al marito, la conduttrice ha scelto di percorrere una strada che oggi è considerata (purtroppo) ancora “non convenzionale”. “Ovviamente anche io avrei potuto pensare di più a fare figli — ha confessato —. Quando arrivi a quarant’anni il tuo orologio biologico ti costringe comunque a fare qualche riflessione in più. Ma io non ho fatto figli per una scelta precisa. Sarei dovuta essere un’altra persona da quella che sono. Non era un questione di impegno o di tentativi, ma di scelte e priorità: i figli bisogna innanzi tutto volerli”.
Lilli parla perfettamente ben quattro lingue, è una giornalista di fama internazionale e conduce trasmissioni di successo. La maternità mancata non è stato un “treno perso”, ma una scelta consapevole che non la rende meno di nessun altro.