Gonartrosi: cos’è, cause, sintomi e terapie

La gonartrosi è una forma di artrite che colpisce il ginocchio, causando dolore, rigidità e perdita di mobilità

Pubblicato: 9 Maggio 2024 09:02

Ivan Shashkin

Medico

Medico appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

La gonartrosi è una particolare forma di artrosi che colpisce il ginocchio.

Diffusa prevalentemente tra gli anziani, e tra chi è in sovrappeso, è una delle più comuni forme d’artrosi. Vengono proposti al pazienti trattamenti conservativi e chirurgici, ma non esiste una cura definitiva per tale patologia. L’artrosi, in tutte le sue forme, è infatti una malattia degenerativacol passare del tempo la cartilagine (una sorta di cuscinetto che riveste le ossa e le rende elastiche, riducendo l’attrito tra l’una e le altre all’articolazione) si assottiglia, e le ossa sono più esposte al rischio di infiammazione.

La terapia della gonartrosi è dunque volta a trattare i suoi sintomi, tipicamente rappresentati da dolore al ginocchio, con arrossamento della cute e gonfiore, rigidità articolare e “scrosci articolari”.

Cos’è la gonartrosi

Per gonartrosi si intende l’osteoartrite del ginocchio. E’ una delle più frequenti cause di dolore e gonfiore al ginocchio.

Si verifica quando le cartilagini site sulla superficie superiore della tibia e inferiore del femore si usurano e si assottigliano, esponendo le ossa ad un maggior attrito: al movimento dell’articolazione, queste sfregano dunque l’una contro le altre e ciò è responsabile di una infiammazione che tende a cronicizzare.

Il ginocchio è infatti un’articolazione sinoviale sita tra il femore, la rotula e la tibia. La superficie inferiore del femore è rivestita e protetta dalla cartilagine articolare, che svolge un ruolo primario nell’evitare i danni da sfregamento; l’articolazione è poi rivestita dall’interno dalla membrana sinoviale, che produce liquido sinoviale. Questo non solo riduce le frizioni tra le componenti dell’articolazione, ma svolge anche un’azione lubrificante che agevola il funzionamento di tendini e legamenti. Una funzione anti-sfregamento e lubrificante è svolta anche dalle borse sinoviali (piccole sacche di membrana, ripiene di liquido), mentre la stabilità del ginocchio è garantita dal menisco interno ed esterno che – siti sulla parte superiore della tibia – sono costituiti da cartilagine.

La sintomatologia dolorosa causata dalla gonartrosi si verifica quando a carico del ginocchio si scatena un processo infiammatorio. L’equilibrio tra la sintesi e la degradazione della cartilagine vira verso la degradazione, ed ecco che questa si consuma piano piano. Il dolore non è generato però dalla cartilagine, che è priva di recettori, ma dai recettori siti a livello dell’osso subcondrale (sottostante l’articolazione): è il motivo per cui, quando arriva il dolore, l’artrosi è già in fase avanzata.

Cause della gonartrosi

In genere la gonartrosi è bilaterale (colpisce cioè entrambe le ginocchia).

L’infiammazione è dovuta alla degenerazione e al progressivo assottigliamento della cartilagine: il femore nella sua parte inferiore e la tibia nella sua parte superiore si toccano e si danneggiano, infiammandosi.

A scatenare la gonartrosi è un’associazione di cause:

Sintomi della gonartrosi

Il sintomo tipico della gonartrosi è il dolore.

Il ginocchio si compone di tre aree: la zona interna (compartimento femoro-tibiale mediale), la zona esterna (compartimento femoro-tibiale laterale) e la zona tra il femore e la rotula (compartimento femoro-rotuleo). Nell’88% dei casi l’artrosi colpisce il compartimento femoro-tibiale mediale, mentre gli altri due compartimenti sono interessati rispettivamente dal 67 e dal 16% dei casi.

Il dolore che si avverte è un dolore di tipo meccanico, cioè peggiora col movimento e con l’attività fisica. E si accompagna in genere ad altri sintomi:

Tipologie di gonartrosi

Non esiste un solo tipo di gonartrosi. A seconda della tipologia di cui si soffre, si avverte un dolore tipico:

Diagnosi della gonartrosi

Quando si avverte un dolore al ginocchio molto forte, associato ad una rigidità articolare che compromette le quotidiane attività, è bene rivolgersi al proprio medico di base. Questo lo indirizzerà ad un ortopedico specializzato in patologie del ginocchio, che formulerà la sua diagnosi e stabilirà la terapia più corretta.

Lo specialista andrà ad analizzare la sintomatologia del paziente e la sua storia familiare, prima di prescrivere un esame diagnostico: la radiografia oppure la risonanza magnetica. Nello specifico, la radiografia serve a verificare la presenza di osteofitosi (gli osteofiti sono escrescenze a livello delle articolazioni, piccoli speroni ossei simili ad un artiglio che caratterizzano le ossa colpite da osteoartrite). La risonanza magnetica nucleare, più completa rispetto ai raggi X, consente di valutare il livello di degenerazione e di assottigliamento della cartilagine, nonché lo stato dei legamenti e dei menischi e la presenza di eventuale versamento articolare.

Terapia della gonartrosi

Non esiste, ad oggi, una cura definitiva per la gonartrosi. Esistono solo terapie volte a tenere sotto controllo o a risolvere la sua sintomatologia, affinché la persona non avverta più dolore e si riappropri della normale funzionalità del ginocchio. L’obiettivo è infatti quello di ridurre il dolore quando si flette e si stende la gamba, e di ristabilire almeno parzialmente la mobilità articolare.

La terapia conservativa comprende:

Qualora la terapia conservativa non producesse risultati, l’unica opzione rimane l’intervento chirurgico. Tre sono le opzioni:

La terapia, sia essa conservativa o chirurgica, dà risultati apprezzabili in termini di miglioramento o risoluzione della sintomatologia. Tuttavia, guarire dalla gonartrosi non è ancora possibile.

Esistono alcuni approcci innovativi ma per adesso sono nello stadio di sperimentazione come per esempio:

Fonti bibliografiche:

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