Acufene: che cos’è, sintomi, cause e cura

L'acufene è una condizione caratterizzata dalla percezione di suoni come ronzio, fischi, sibili o tintinnii nelle orecchie, senza una fonte esterna, spesso causata da danni all'orecchio interno, esposizione a rumori forti, infezioni o problemi circolatori

Pubblicato: 11 Giugno 2024 16:02

Antonina Distefano

Medico Chirurgo

Medico chirurgo abilitato presso l'Università degli Studi di Catania, è specializzata in Cure Palliative e Terapia del dolore.

Più che una vera e propria malattia, l’acufene è piuttosto un sintomo di potenziali patologie dell’orecchio o delle vie uditive centrali, che riguardano malattie neurologiche. Una forma grave di acufene che si accompagni a una riduzione dell’udito, può inficiare significativamente la qualità della vita del paziente.

Secondo un recente studio – condotto dall’Istituto Mario Negri in collaborazione con esperti dell’Università britannica di Nottingham, dell’Università di Ratisbona in Germania e dell’Università Watt in Malesia, un europeo su sette, circa 65 milioni di persone, soffrono di tinnito, e la previsione per il prossimo decennio è di sostanziale incremento.

Che cos’è l’acufene

L’acufene o tinnito è un disturbo dell’udito che si manifesta in forma di ronzii, fischi, brusii e fruscii, non generati da una reale sorgente acustica esterna.

In pratica si tratta di un rumore “fantasma”, debole o forte, continuo o intermittente, che può essere percepito:

Solo in Italia ne soffrono più di 6 milioni di persone, di cui circa 400 mila in forma grave. Questo fenomeno acustico, che ciascun paziente può percepire a diversi  volumi e tonalità, può verificarsi in modo transitorio, con frequenze ondulatorie, oppure in modo costante senza mai scomparire del tutto.

Sotto il profilo strettamente medico, l’acufene non è un disturbo dannoso. Tuttavia, la costante sollecitazione fastidiosa può col tempo avere ripercussioni psicologiche sulla persona che ne soffre. Alcuni soggetti, ad esempio, vivono il loro tinnito in modo fortemente invalidante, in quanto turba la concentrazione nelle ore diurne e compromette le ore di sonno durante la notte.

Se il rumore nell’orecchio è percepito dal paziente come opprimente o consistente, nel sistema limbico (un complesso di aree encefaliche con un ruolo chiave nelle reazioni emotive e nelle risposte comportamentali) vengono innescati meccanismi capaci di intensificare la percezione emotiva, producendo così un circolo vizioso per cui l’acufene è in sostanza permanente a livello cosciente. Ad ogni modo, non sempre le persone interessate da acufene soffrono per i rumori che rilevano nell’orecchio. Per tale ragione, si può parlare di:

Gradi e tipologie di acufene

In relazione alla gravità, gli esperti distinguono l’acufene in quattro gradi che identificano il grado di sofferenza percepito:

In base all’intensità e durata, invece, l’acufene può essere:

Ad oggi non è stato ancora chiarito definitivamente come si origini questo rumore fantasma. Esistono diverse teorie, ma nessuna è ancora stata dimostrata. È però chiara una cosa: solo in rari casi i fastidiosi rumori nell’orecchio sono del tutto immotivati. Le cause più frequenti dell’acufene sono lesioni, patologie e cambiamenti anatomici.

Sintomi dell’acufene

La sintomatologia principale con cui si manifesta l’acufene o tinnito è tipicamente un fischio in uno o entrambe le orecchie. A seconda del grado di rumorosità dell’ambiente in cui si trova il paziente, la percezione del disturbo può variare sensibilmente, a causa di un effetto definito “mascheramento” tale per cui l’acufene potrà apparire:

Dal momento che la diminuzione dell’udito o ipoacusia – in ascesa dopo i 60 anni – rappresenta il principale acceleratore per l’acufene, non sorprende che quest’ultima si manifesti più frequentemente con l’aumentare dell’età: circa un caso su tre, infatti, si registra nei pazienti tra i 60 e i 69 anni. Alcuni sintomi associati del tinnito possono essere:

In base al fatto che il rumore sia percepito solo da parte del paziente, o al contrario, sia un suono reale proveniente dal canale uditivo (generato da strutture limitrofe all’orecchio), l’acufene viene distinto rispettivamente in:

Cause dell’acufene

Molto spesso l’acufene è riconducibile a un forte stress emotivo, piuttosto che a problemi relativi all’orecchio interno. Vari studi hanno dimostrato che i pazienti esposti a stress prima dell’insorgenza del disturbo, sono affetti da perdita improvvisa dell’udito e tinnito con un’incidenza maggiore rispetto ad altri pazienti non sottoposti a fonti di stress. 

In tanti casi l’acufene può ricondursi a stress cronico dovuto a preoccupazioni di carattere familiare o lavorativo, oppure a eventi traumatici, come ad esempio la morte di un familiare. Le principali cause dell’acufene sono classificabili in 4 categorieotologica (afferente l’orecchio), neurologicainfettiva legata all’assunzione di farmaci.

Tra le cause otologiche si possono annoverare:

L’esposizione prolungata a un rumore può provocare un danno alle cellule ciliate nella coclea, a seguito del quale determinati toni vengono trasmessi molto fievolmente al cervello, o potrebbero addirittura non essere più trasmessi; per una sorta di effetto compensazione, il centro dell’udito nel cervello aumenta il volume delle frequenze mancanti.

Questa è la ragione per cui il suono dell’acufene corrisponde spesso e ironicamente a quelle frequenze che il paziente sente male o non è più in grado di percepire. L’esposizione occasionale a rilevanti perturbazioni acustiche (ad es. un concerto musicale) può provocare un acufene temporaneo che, solitamente, passa entro 16-48 ore, dopo un periodo detto riposo acustico.

L’acufene pare sia il sintomo più comune dell’ipoacusia indotta dal rumore tra i musicisti professionisti. Tra le grandi star della musica che soffrono o hanno sofferto di acufene si ricordino ad esempio Eric Clapton e Neil Young. 

Le cause neurologiche più rilevanti sono:

In alcuni pazienti l’acufene può essere ricondotto ad una disfunzione del cervello. In questi casi, l’acufene non scompare neppure se viene reciso il nervo acustico. È raro che esistano cause concrete di questa disfunzione, talvolta potrebbe essere un’infiammazione delle meningi o un tumore cerebrale.

Tra le cause infettive troviamo:

Sono oltre 200 i farmaci (sia da banco sia su prescrizione) che possono generare ipoacusia o acufene (transitoria o permanente). Si tratta tipicamente di medicinali per trattare il dolore, le infezioni gravi, le malattie cardiache e renali, i tumori. Oltre queste classi di farmaci, anche gli antireumatici e antimalarici cosi come alcuni antidepressivi possono generare l’acufene. Sono sospetti anche diversi farmaci per l’ipertensione, tra cui gli inibitori di ACE e i betabloccanti.

Cure dell’acufene

L’acufene, come si può dedurre da quanto esposto fin qui, è un disturbo piuttosto complesso le cui cause possono variare sensibilmente da soggetto a soggetto; per tale ragione ad oggi non esiste una terapia univoca efficace e risolutiva. 

La cure valide disponibili puntano da un lato ad alleviare il fastidio causato da tale disturbo, dall’altro ad agire sulle cause che l’hanno provocato. Ottenuta la diagnosi di acufene, tipicamente si opta per un approccio terapeutico multidisciplinare, che può prevedere una o più tecniche come:

Laddove non regrediscano entro i primi mesi dalla loro insorgenza, vi è la possibilità che gli acufeni, se non trattati con una terapia adeguata, persistano negli anni successivi, divenendo cronici a tutti gli effetti, sebbene molte persone riferiscano ancora l’incostanza del disturbo anche dopo anni dal suo esordio e frequenti sono le remissioni spontanee o comunque lunghe fasi di assenza dell’acufene anche dopo anni.

Fonti bibliografiche:

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