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Cos’è
Molto diffusa rispetto a quel che si potrebbe pensare, la megalofobia rappresenta una forma di fobia generalizzata per gli oggetti di grandi dimensioni come possono essere aerei, navi, grandi palazzi, grattacieli, grandi animali, sculture, aereoplani. A volte il terrore colpisce anche di fronte a panorami come montagne o vette molto alte, colline estese, alberi enormi, attrezzature da costruzione, grandi specchi d’acqua. Si tratta di una paura irrazionale, completamente incontrollabile che travolge chi la prova. Il terrore si impadronisce del raziocinio in modo morboso.
Sembra qualcosa di trascurabile ma si tratta di una fobia che intacca davvero chi la prova, in quanto va a ostacolare potenzialmente l’andamento normale della vita quotidiana. Il sentimento di essere travolti/e prende il sopravvento e si manifesta sottoforma di vari sintomi come per esempio il mal di testa acuto e improvviso, la sudorazione eccessiva, la nausea acuta, il mal di stomaco, le palpitazioni forti, problemi a fare un ciclo respiratorio completo. A volte il malessere si estende ai processi digestivi dando anche diarrea unita a sensazioni di tremore.
Quando davvero la megalofobia raggiunge livelli importanti si parla di attacco di panico, che diventa ingestibile e va a procurare tachicardia a avolte anche a livelli molto alti. In molti casi questo problema deriva da disturbi psicologici riguardanti esperienze traumatiche vissute in infanzia o adolescenza.
Difficile da gestire, a volte questa paura viene forzatamente sdramatizzata o ridotta dagli altri, che sono estranei al senso di forte disagio che essa arreca. L’aspetto per molti difficile da comprendere sta nel fatto che si pensa che la si possa controllare agilmente, ma le cose non stanno in questo modo; chi soffre di questa fobia viene completamente travolto e perde la connessione con se stesso e con il prossimo.
Affrontare la paura
La psicoterapia risulta il modo migliore per affrontare questo problema, ovvero creare una relazione d’aiuto con qualcuno che possa aiutare ad approfondire e rientrare e sviscerare nel profondo eventuali traumi vissuti in fase infantile. A volte la terapia si basa sull’esposizione graduale a oggetti o immagini di oggetti di grandi dimensioni, in modo da andare piano piano a ridurre la reazione globale. Quando e se l’esposizione a oggetti di grandi dimensioni avviene per forza e la cosa va gestita nel breve periodo, al paziente possono essere somminustrati ansiolitici o rimedi per gestire l’ansia a corto raggio.
La terapia cognitivo-comportamentale spinge il paziente a sostituire i pensieri fobici con forme-pensiero razionali, costruttive, produttive. Lo psicoterapeuta va a guidare la persona nel capire che la paura potrebbe avere radici molto deboli rispetto a quelle percepite. Piano piano la terapia spinge la persona ad affrontare con attitudine realistica le proprie paure invece di evitare o procrastinare.
Il paziente non viene mai messo in pericolo, ma va a vivere una desensibilizzazione sistematica con tecniche graduali e rispettose della psiche, in modo da creare condizioni che abbassino il nervosismo e permettano di condurre la vita in modo normale. Per alcune persone la megalofobia prende completamente il sopravvento e in questo senso arriva a picchi difficili da gestire che possono anche spingerla a non uscire di casa. Anche con rimedi naturali come fiori di Bach o fiori australiani si possono affrontare le paure e le conseguenze fisiche delle stesse; la composizione e il dosaggio sono sempre molto personali e implicano un dialogo con i/lal farmacista, il/la naturopata o il/la parafarmacista che ci aiuta.
Accoglienza e trasformazione
Funzionano molto bene in caso di megalofobia anche le tecniche di rilassamento come la meditazione, condotta da una persona di fiducia. In generale, rivedere le abitudini quotidiane, capire quanto e come mangiamo, dormiamo, sotto quali pressioni mettiamo il nostro sistema nervoso, di che tipo sono le nostre relazioni e quanto ci sentiamo accolti dal prossimo anche nei nostri aspetti fragili. Evitare queste domande a lungo termine non conviene; bisognerebbe sempre fare i conti con le nostre fobie ma anche con quel che ci circonda e quello che scegliamo tutti i giorni per la nostra dimensione reale.
Il percorso per guarire da questo tipo di fobie a volte non avviene in tempi brevi, ma occorre mantenere fiducia e speranza, cercando sempre di spiegare alle persone intorno a noi cosa stiamo affrontando. A volte ci si deve mettere in gioco completamente per poter rinascere in pieno e vivere le paure in modo diverso. Questa trasformazione richiede di mantenere una mente positiva in qualsiasi caso, anche quando la paura sembra molto radicata e si esprime in modo molto intenso. Crearsi piccole sfide, mettersi alla prova, sentire il sostegno altrui sono tutti modi per vivere pienamente e cambiare abitudini nocive, oltre a sconfiggere fobie come la megalofobia che a tutti gli effetti rendono la vita impossibile e creano ostacoli consistenti.
Superare questa paura coincide con entrare su un piano del reale dove le fobie non prendono il sopravvento e dove si accetta l’esistenza di oggetti di grandi dimensioni come un dato di fatto oggettivo, indipendentemente da quel che suscitano. Il primo passo sta sempre nel mettersi in discussione e accettare aiuto, sostegno psicologico e predisporsi a cambiare per il bene del livello qualitativo della propria vita e quella delle persone che ci stanno vicino.