Perché non riesco a buttare via nulla: la sindrome dell’accumulatore compulsivo

Accumulare oggetti e non riuscire a liberarsene quando sono inutili o privi di valore può essere sintomo di disturbo psicologico, la disposofobia.

Pubblicato: 9 Marzo 2022 10:49

Andrea Carubia

Psicologo e sessuologo

Psicologo Psicoterapeuta specializzato in Sessuologia Clinica, si occupa di promozione del benessere psicologico e sessuale dell'individuo e della coppia, con lo scopo di migliorare il rapporto con sé stessi e gli altri.

La disposofobia, conosciuta anche con il nome di “disturbo da accumulo”, è un disturbo comportamentale caratterizzato dalla tendenza ad accumulare un gran numero di oggetti, senza essere in grado di buttare via nulla. Infatti, coloro che soffrono della cosiddetta sindrome dell’accumulatore comprano in maniera compulsiva un gran numero di oggetti e, soprattutto, li conservano per anni e anni, anche quando questi non possono essere più di alcuna utilità.

Questa condotta porta il soggetto non solo a vivere in un ambiente disordinato, ma anche ad “affezionarsi” così tanto ad oggetti vecchi e inutili da avere paura di liberarsene e, in alcuni casi, agire in maniera violenta quando qualcuno cerca di convincerli a buttarli. Chi soffre di questo disturbo, giustifica il suo comportamento con la classica frase “non lo butto perché potrebbe servirmi”.

Ovviamente, non c’è niente di sbagliato nel conservare oggetti di valore e ricordi speciali; tuttavia, quando conservare oggetti diventa un’ossessione è necessario correre ai ripari.

Come affrontare la disposofobia

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