Spagna: addio alle pubblicità dei giocattoli discriminatorie

Il governo spagnolo ha introdotto un nuovo codice etico che corre verso la parità dei diritti e che vieta tutte le pubblicità dei giocattoli a sfondo discriminatorio

Pubblicato: 3 Dicembre 2022 13:33

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Le differenze di genere, quelle che nascono dagli stereotipi e le discriminazioni, passano per la quotidianità. Coinvolgono il lavoro, il focolare domestico e i soldi, la genitorialità e i ruoli e poi, ancora, il linguaggio.

Non basta, però, soltanto individuare il problema che, è evidente, affonda le sue origini in un retaggio culturale che ancora vive e sopravvive nei meandri della società, ma bisogna parlarne, agire, ed educare le future generazioni affinché gli errori del passato e del presente non vengano più perpetuati.

Ed è proprio da questa consapevolezza che, la Spagna, ha fatto da apripista introducendo il divieto delle pubblicità, a livello nazionale, dei giocattoli per bambini che presentano discriminazioni o stereotipi di genere. Niente più distinzioni tra il rosa e l’azzurro, e neanche più tra le bambole e le macchinine: tutti, indistintamente dal sesso, possono e devono giocare con tutto. Ecco tutte le novità del regolamento già entrato in vigore.

Spagna: è entrato in vigore il divieto di diffusione di pubblicità discriminatorie

È successo nel mese di aprile del 2022 che, il Ministero del Consumo, in accordo con l’Associazione spagnola dei produttori di giocattoli e Autocontrol, ha firmato un nuovo codice etico che sostituisse quello del 2005. Si tratta sostanzialmente di un regolamento che abolisce la pubblicità discriminatoria dei giocattoli e che è entrato in vigore proprio in questi giorni. L’obiettivo è facilmente intuibile: abbattere gli stereotipi di genere.

Se è vero infatti che la strada verso la parità dei diritti tra uomini e donne passa anche per i bambini, è vero anche che fino a questo momento abbiamo sempre assistito a una netta distinzione tra le cose destinate alle bambine e quelle rivolte ai bambini. Basti pensare al rosa e all’azzurro, due colori utilizzati da sempre per distinguere abbigliamento e altri oggetti pensati, rispettivamente, per le femmine e i maschi. Ma lo vediamo anche nei giochi, appunto, dove quelli legati alla cura della casa, della famiglia o relativi alla bellezza sono sempre rivolti alle bambine.

Ed è proprio da questa consapevolezza che il governo spagnolo ha scelto di agire, per gettare le basi di una società fatta di eguali diritti, che non lascia indietro nessuno. Grazie al nuovo codice etico, infatti, non verranno più prodotte e diffuse pubblicità che utilizzano le figure femminili in modo discriminatorio. L’obiettivo è quello di rendere l’accesso al gioco, per i minori di 15 anni, egualitario, inclusivo e privo di stereotipi.

La parità di genere passa per i bambini

Il nuovo codice etico, approvato dal governo spagnolo, è caratterizzato da 64 regole che prevedono la diffusione della pubblicità destinata ai bambini di età inferiore ai 15 anni, con una maggiore attenzione alla fascia che va dai 0 ai 7 anni, priva di stereotipi sessisti.

Tra le nuove direttive c’è quella di porre fine alla distinzione dei colori rosa e azzurro, utilizzati da sempre per contraddistinguere i sessi. Ma non solo, il governo ha scelto di agire anche su tutte quelle pubblicità che vedono giocattoli legati alla bellezza, o alla cura della casa, della cucina e della famiglia, come una prerogativa esclusivamente femminile. Se è vero che infatti bambole e passeggini sono stati fino a questo momento proposti come giocatoli esclusivamente per bambine, la controparte maschile ha potuto giocare con macchine, soldati, guerrieri ed eroi.

Il codice etico, che entrato in vigore in questi giorni, permetterà la diffusione di pubblicità per giocattoli che contribuiranno a creare una maggiore consapevolezza nei bambini sulla parità tra uomo e donna.

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