Cosa significa soffrire di celiachia e affrontare una gravidanza? Quanto questa patologia influisce sui nove mesi di gestazione, sia per quanto riguarda la salute della mamma che del bambino? Ad oggi le persone che soffrono di celiachia sono in aumento, la maggior parte di esse sono donne in età fertile e alla ricerca di una gravidanza.
Cos’è la celiachia
Cerchiamo prima di tutto di capire cosa sia la celiachia. Si tratta in sostanza di un’infiammazione cronica dell’intestino tenue provocata dall’ingestione di glutine. Ad oggi non esiste una cura per il disturbo nè un farmaco. Per annullare i problemi provocati dalla celiachia basta seguire una dieta priva di glutine.
Celiachia, fertilità e gravidanza
La celiachia non influisce sulla fertilità e non comporta alcun rischio specifico in gravidanza. Una minaccia per il bambino e per la mamma può esserci quando la malattia non viene diagnosticata. In quel caso il malassorbimento delle sostanze nutritive durante la gestazione potrebbe provocare nel piccolo delle carenze di calcio, ferro e folati particolarmente pericolose, in grado di provocare malformazioni del tubo neurale, anemia e problemi nello sviluppo scheletrico. Non solo: nelle donne incinta che continuano a consumare glutine nonostante la celiachia, aumenta il rischio di parti prematuri.
Una ricerca compiuta dal Policlinico Gemelli e pubblicata sull’American Journal of Gastroenterology ha mostrato come le donne celiache che non seguono un’alimentazione priva di glutine, siano più a rischio di andare incontro ad aborti spontanei nelle prime settimane di gravidanza. La reazione immunitaria che viene stimolata dal contatto del glutine con l’intestino sarebbe infatti in grado di inibire la capacità dell’embrione di annidarsi nell’utero. L’unico modo per evitare questo problema è quello di non consumare alimenti con glutine almeno sei mesi prima del concepimento e durante tutta la gravidanza. Per tutti questi motivi è importante che le donne affette da celiachia seguano una dieta particolare nel corso della gestazione, consultando il proprio medico e valutando varie opzioni per poter seguire un’alimentazione equilibrata, preservando la propria salute e quella del bambino.