Carnevale: significato, origini e perché si festeggia

Significato, origini e perché si festeggia il Carnevale, la festa più colorata e divertente dell'anno

Pubblicato: 12 Febbraio 2021 14:43

Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

Irriverente, divertente e colorato: il Carnevale è una festa unica nel suo genere con origini e un significato particolari. Tanti, da Venezia a Rio De Janeiro, sino a Viareggio, ammirano le sfilate colorate e le celebrazioni, ma pochi sanno perché si festeggia. Non solo travestimenti, scherzi e dolci deliziosi, il Carnevale è legato a una tradizione antichissima, fra sacro e profano.

Questo termine deriva da “carnem levare”, una locuzione latina che significa letteralmente “privarsi della carne” e fa riferimento al banchetto che in passato veniva organizzato prima del periodo della Quaresima. Il calendario di Carnevale infatti è strettamente legato alla data in cui cade la Pasqua. Terminati i festeggiamenti sfrenati, rigorosamente in maschera, arriva infatti il Mercoledì delle Ceneri che indica l’inizio della Quaresima, un periodo caratterizzato, soprattutto per i credenti, da maggiore sobrietà.

Troviamo una differenza, anche se piccola, nel Carnevale ambrosiano, che termina il Sabato grasso, ossia quattro giorni dopo il Martedì grasso, giorno che precede la Quaresima e in cui, secondo la tradizione, si consumano dolci fritti preparati in casa in vista del digiuno successivo. Il cambiamento di date sembra legato al pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che in una lettera aveva annunciato che sarebbe tornato a Milano “in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri”. Ciò non accadde, per questo la popolazione decise di posticipare alla domenica successiva il rito.

Al d là delle sue origini, il Carnevale è una festività molto amata e celebrata in tutto il mondo. Quello italiano vanta la presenza di feste e sfilate famosissime, dal Carnevale di Venezia a quello di Viareggio, sino a Putignano e Ivrea. Ogni regione ha dolci tipici, come le frappe, le bugie o le chiacchiere, e maschere particolari, da Pulcinella ad Arlecchino. Fra i simboli indiscussi delle celebrazioni, oltre alle stelle filanti, ci sono i coriandoli di carta. Vennero introdotti nel 1875 da Enrico Mangili di Crescenzago che li realizzò partendo dalle carte che venivano usate per allevare i bachi da seta. In realtà l’invenzione dei coloratissimi coriandoli è contesa dall’ingegnere con Ettore Fenderlche che appena un anno dopo ritagliò, in occasione dei Carnevale, dei triangolini di carta.

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