Domenico Vacca rappresenta l’eleganza italiana nel mondo. E non solo perché è lo stilista preferito dalle star di Hollywood o perché ha vestito nella stessa notte degli Oscar il vincitore come miglior attore protagonista, Daniel Day-Lewis, e la presentatrice, Ellen DeGeneres. Domenico Vacca è infatti l’ideatore di un’idea di lusso che è simbolo di bellezza e di ricercatezza, che è un recuperare il tempo per star bene con se stessi. In altre parole, il suo è più che un marchio, è un vero e proprio stile di vita, esclusivo e raffinato.
Da avvocato a designer e ideatore di un brand di lusso il cui successo è in continua espansione: come è arrivata la svolta nella sua carriera?
La mia famiglia, in particolare mia nonna materna, era una sarta molto brava in Andria, in Puglia e aveva una sartoria con 20 dipendenti già nel 1940. Praticamente sono cresciuto tra sarte che cucivano a mano bellissimi vestiti. Mia nonna mi consigliò di non fare il suo lavoro perché duro e senza grandi ritorni economici, a quel tempo la moda non era ancora diventata un fenomeno di business global. Seguii quindi l’altro lato della famiglia, quello paterno, dove erano invece tutti professionisti e optai per la carriera di avvocato per uno studio americano, quattro anni nella loro sede di Milano e sei anni nella loro sede di New York dove diventai l’avvocato di marchi della moda come Tod’s, Versace, Ermenegildo Zegna, Hugo Boss, Malo e tanti altri. Dopo dieci anni di attività legale …il richiamo delle radici di famiglia. Investì in una azienda di Napoli di abbigliamento sartoriale, mi dedicai a sviluppare le collezioni uomo e donna e all’apertura di punti vendita negli Stati Uniti e dopo quattro anni mi ritenni pronto a lanciare il mio marchio, questa volta con il mio nome, e ad aprire la prima boutique Domenico Vacca sulla prestigiosa Fifth Avenue e successivamente altre due boutique a New York e poi Miami, Palm Beach, Beverly Hills, Londra, Doha in Qatar and Mosca.
Lei ha lavorato con tantissime star di fama internazionale, con chi ha preferito collaborare?
Tra le miei star preferite Daniel Day-Lewis, unico attore al mondo ad aver vinto tre Oscar nel ruolo di attore protagonista, grande talento e grande umiltà ed appassionato di tessuti e di capi fatti a mano. Dustin Hoffman, grande amante dell’Italia, che mi chiese, con i miei capi di abbigliamento di renderlo elegante come …Marcello Mastroianni. E poi Al Pacino, Mickey Rourke, Glenn Close, Ivana Trump e poi atleti come Scottie Pippen e cantanti come Husher, tutte persone estremamente interessanti.
Sui suoi profili social ci sono diverse foto che la ritraggono in compagnia di celeb, come Mickey Rourke, Riccardo Scamarcio o Daniel Day-Lewis, può svelarci qualche dettaglio sui loro gusti in fatto di moda e non solo?
Mickey Rourke è molto eclettico e creativo nell’abbigliamento come nel suo modo di recitare. Ama mescolare colori e capi casual con capi più formali. È molto “Hollywood”. Daniel Day-Lewis da un punto di vista moda è molto British, anche se è irlandese. L’ho vestito per gli Oscar quando ha vinto per la sua interpretazione di Abraham Lincoln, per lui abbiamo creato un fantastico smoking con collo a scialle e pantaloni a vita alta in un bellissimo colore royal blue.
Nel suo Palazzo di Manhattan, nel cuore di New York, unisce moda, arte, bellezza, relax: che cosa sono per lei l’eleganza e il lusso?
Eleganza è non farsi notare ma farsi ricordare, il lusso vero è dedicare tempo a se stessi e sentirsi bene mentre lo si fa, un capo di abbigliamento fatto bene, in tessuto morbido, una barba fatta con il panno caldo nella giungla di New York, un buon cappuccino, un club dove fumare un sigaro circondati da bellissimi pezzi d’arte fanno parte del mio concetto di lusso, ed è per questo che nel mio nuovo palazzo a New York, The Domenico Vacca, sulla 55th Street e Fifth Avenue, oltre alla nostra boutique uomo e donna ho creato anche un bar, una galleria d’arte, un barbiere, un parrucchiere, un club privato e trenta appartamenti residence arredati Domenico Vacca.
Chi secondo lei oggi potrebbe essere definita un’icona di stile?
Purtroppo non è ancora nato un nuovo Gianni Agnelli o un Cary Grant, nell’attesa viviamo in un mondo dove molti pensano che vestirsi da clown voglia dire essere una icona di stile, ma a volte ci sono dei periodi storici bui, ma poi ci si riprende sempre e pertanto ho una grande fiducia nel futuro dello stile.
Ci svelerebbe qualche tendenza moda per l’estate 2018?
Più che una tendenza una speranza, la speranza di vedere gente meglio vestita nel 2018 che nel 2017, forse meno pantaloni tagliati e più eleganza.
Vorrebbe dare qualche suggerimento in fatto di eleganza alle lettrici di DiLei?
Indossate quello che vi sta bene addosso e non quello che vi propone il business della moda. Abbinate alla vostra personalità i capi che indossate e non viceversa. Createvi un guardaroba che parli di voi e non degli stilisti da cui avete acquistato i capi. Fate modo che chi incontrate sia attratto da voi e non dai loghi che indossate. Questa è l’eleganza vera.
Quali progetti ha per il futuro?
Tanti. Aprire lo stesso concetto del nostro palazzo a New York nelle più importanti capitali del mondo, aprire una catena di alberghi Domenico Vacca, e realizzare il guardaroba degli attori principali per una serie televisiva americana e due film molto importanti di cui non posso ancora rivelare i nomi.