Una casa medievale nel cuore dell’Abruzzo, di appena 8 metri quadrati: disabitata da 140 anni, è stata riaperta da giugno 2024. Si trova precisamente a Goriano Valli, in provincia dell’Aquila. Gli ultimi ad averla abitata? Una coppia, fino alla scomparsa: Rachele Mariani e Pierfelice Capestrani. La sua porta, però, è stata riaperta per narrare come si viveva un tempo: si candida per essere la casa medievale più piccola al mondo, ma con un’umanità infinita.
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La casa medievale più piccola al mondo in Abruzzo
Un villaggio abruzzese ospita quella che ormai è un gioiello di architettura medievale, tanto piccola quanto “grande” per il suo valore: in una frazione del borgo di Tione degli Abruzzi, a Goriano Valli, si possono fermare le lancette dell’orologio e fare un tuffo indietro nel tempo. Dopo 140 anni dall’ultima volta che è stata abitata, è oggi una delle stazioni del MuDi, il museo diffuso del parco Sirente-Velino.
Gli ultimi ad aver vissuto qui, ovvero Rachele Mariani e Pierfelice Capestrani, erano una coppia di contadini, che vengono definiti “custodi di un’umanità dimenticata”, impegnati sul fronte dell’infanzia: si occupavano di aiutare i bambini orfani del convento francescani Osservanti di San Giorgio, vicino all’abitazione. Pochi gli oggetti, gli utensili, tutti raccontano la vita di un tempo, che ci appare così distante dai “comfort” di oggi e dalla tecnologia imperante.
L’ideatore di MuDi, Fausto Di Giulio, ha spiegato al Il Pescara il concept della riapertura: “Entrando in questa abitazione si ritorna magicamente alla quotidianità rurale del passato: un letto realizzato con tavole di legno e un materasso di paglia, un camino, due sedie, una cassapanca e una conca, ovvero oggetti che narrano le quotidiane fatiche dei contadini al servizio del barone locale. Priva di servizi igienici e acqua corrente, questa piccola struttura domestica conserva un’autenticità medievale che consente ai visitatori di immergersi in un’epoca lontana”.
Gli interni della casa medievale più piccola al mondo
Difficile immaginare la vita di un tempo, almeno oggi, in cui possiamo vantare di avere case sempre più moderne, domotiche, con la possibilità di comunicare con i nostri dispositivi. Eppure, niente come questa casa medievale di appena 8 metri quadrati ci restituisce un ritratto fedele dello stile di vita di un tempo: al suo interno è presente l’essenziale, e nulla di più. Mancano persino i servizi igienici – impensabile al giorno d’oggi – ma il suo valore è inestimabile.
C’è il letto, per dormire e riposarsi dopo la fatica nei campi. Un camino, per riscaldarsi negli inverni rigidi, che sanno essere piuttosto severi in questo luogo magico. Due sedie, per sedersi e mangiare. Una cassapanca, per custodire i pochi averi e mantenere in ordine l’ambiente, con dignità. Ed è l’autenticità a saltare subito all’occhio: la capacità, appena varcata la soglia, di prenderci per mano e condurci a un passato che, proprio no, oggi fatichiamo a immaginare, ma che fino a 140 anni fa era la “normalità”.
Fausto Di Giulio ha spiegato anche il suo intento, che è quello di preservare la casa medievale, ma al contempo di ispirare altri a fare lo stesso: “Premura mia e della mia famiglia è ispirare altri a fare meglio, di più e diversamente invitando chi possiede strutture storiche nella valle dell’Aterno e nel parco Sirente-Velino – come stalle, cantine o pagliai – a recuperarle e proteggerle per tramandarle alle generazioni future, offrendo l’opportunità di inserirle gratuitamente nel percorso museale per partecipare attivamente alla conservazione della memoria locale”.
Come visitare la casa medievale più piccola al mondo
La casa medievale è destinata a essere un capitolo della storia locale: il Museo Diffuso del parco Sirente-Velino è stato inaugurato a giugno 2024. Da allora, è possibile fare un “viaggio nel tempo” grazie al percorso museale, che mira a conservare e proteggere la storia e l’architettura locale, offrendo uno sguardo sul passato anche alle generazioni future. Al fianco della casa medievale, c’è un’abitazione risalente al 1494. Nei suoi interni è stato restaurato lo stemma dei Marchesi Sannesio-Malaspina, una scoperta che è avvenuta di recente. All’interno del MuDi c’è anche il Me-To-Me, il Ceo Museum for the Future.
“Il Me-To-Me sarà un luogo unico”, ha spiegato Di Giulio. “Uno scrigno nel quale regalarsi preziose pause di disconnessione, per riconnettersi con sé stessi e con la natura, per assaporare l’autenticità dei luoghi aquilani e svolgere i venti esercizi di Future thinking che aiutano a ‘ricordare il futuro’ e ‘prevedere il passato”. I fratelli Di Giulio hanno scelto di investire nella storia, un vero e proprio tributo al paese degli antenati. La valorizzazione del territorio è essenziale, soprattutto con l’obiettivo di salvaguardare la cultura contadina millenaria, ormai quasi estinta nei borghi minori del Sirente-Velino, dove però un tempo era realtà.
Le case nel Medioevo
Parliamo spesso di ville, come Villa Fontanelle o Villa Valguarnera, ma questa casa va ben oltre qualsiasi concetto di “abitabilità”, almeno al giorno d’oggi: è un vero e proprio scrigno. Del resto, sappiamo che le case nel Medioevo erano costruite in legno, di solito con pianta rettangolare – 6 metri per 12 – a volte a due, tre piani, ma pochi ambienti. Poi, dall’XI-XII secolo arrivarono le prime abitazioni in pietra, con facciate lisce e prive di qualsiasi decorazione.
Del resto, quando pensiamo agli edifici medievali, è molto facile immaginare la pietra come primo materiale, ben più resistente del legno, ma per la maggior parte parliamo di edifici di potere: il resto delle abitazioni, invece, era costruito mediante materiali deperibili, tra cui il legno, pertanto non è giunto molto fino a noi. Ben poco è sopravvissuto allo scorrere del tempo, ed è il motivo per cui questa casa medievale è un vero e proprio tesoro inestimabile, da vedere almeno una volta nella vita.