Il vuoto come lusso, come progettare case che respirano

Spazio, calma e armonia stanno ridefinendo i confini del lusso. Non più abbondanza, ma design consapevole e ambienti che valorizzano il vuoto come presenza

Pubblicato:

Chiara Guarino

Service e product designer

Designer del prodotto con un occhio allenato a cogliere dettagli, finiture e armonie tra estetica e funzionalità. Crede che la bellezza stia nelle relazioni ben calibrate tra le cose.

In un mondo sempre più saturo di stimoli, oggetti e informazioni, il vero lusso sta ridefinendo i suoi confini. Non è più sinonimo di abbondanza come è stato negli anni ’60-’70, ma di spazio, calma e armonia.

Questa evoluzione ci invita a considerare il design degli interni non solo come una questione puramente estetica, ma come un linguaggio profondo che riflette la nostra anima collettiva e il nostro bisogno di riconnessione con la realtà tangibile, con degli spazi realmente capaci di accoglierci e darci sollievo rispetto al caos della città e degli ambienti esterni.

Ma cosa significa esattamente “il vuoto come lusso” e come possiamo “progettare case che respirano”? Su questo ci sono piccole strategie che vi consigliamo.

Il vuoto: un lusso riscoperto

Siamo spesso abituati a riempire ogni angolo della nostra casa con mobili e decorazioni, temendo che lo spazio vuoto possa apparire come una mancanza. In realtà, nel design contemporaneo, il vuoto non è assenza, ma una presenza silenziosa e attiva.

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Il soggiorno minimalista valorizza il concetto di armonia tra pieni e vuoti, rendendo lo spazio accogliente e luminoso

Un elemento non va solo inserito nell’ambiente, ma va anche valorizzato: è l’aria e la tranquillità intorno a lui che lo valorizzano e gli danno il peso visivo di cui necessita.

Per comprendere meglio, consideriamo una sala da pranzo con un grande tavolo in legno massello: se lo spazio intorno è eccessivamente riempito, il tavolo perde il suo valore. Al contrario, se viene lasciato più spazio, la sua presenza diventa più evidente e scenografica.

Questo è il paradosso dello spazio: il vuoto bilancia la composizione, creando un’armonia tra pieni e vuoti e dando risalto agli elementi chiave.

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Pochi oggetti decorativi e uno specchio dalle linee organiche: il vuoto diventa presenza, equilibrio e stile

Questo concetto affonda le sue radici nella filosofia orientale. Alla base c’è il “Ma” giapponese, che si riferisce allo spazio tra le cose, un elemento che permette di apprezzare ogni singolo oggetto e creare un ritmo armonioso. Allo stesso modo, il Wabi-Sabi celebra la bellezza dell’incompleto e dell’imperfetto, utilizzando il vuoto per mettere in risalto materiali naturali e oggetti vissuti, evitando l’eccesso e cercando di trovare il valore estetico nella storia degli oggetti, non nell’abbondanza.

Nel design moderno, il minimalismo ha dimostrato come il vuoto possa migliorare la vivibilità di uno spazio, rendendolo più pratico ed efficiente. Ridurre il numero di elementi significa migliorare l’ergonomia, ma anche favorire il benessere psicologico: meno caos visivo si traduce in maggiore serenità e concentrazione.

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Il design essenziale del tavolo in vetro e delle sedie neutre mostra come il vuoto sappia esaltare materiali e forme

Tecniche pratiche per progettare case che respirano

Come possiamo applicare questi principi nella nostra quotidianità? Non servono grandi interventi, ma piccole scelte consapevoli:

In conclusione, arredare con il vuoto e progettare case che respirano significa progettare con intelligenza, cura e attenzione per il dettaglio.

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