IKEA celebra la magia della condivisione: quando siamo noi l’ingrediente che fa la differenza

Una campagna nazionale che rimette al centro la tavola come luogo di incontro e di storie, perché il vero segreto di ogni momento speciale sono le persone che lo vivono insieme

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DiLei

Redazione

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Settembre è da sempre il mese dei nuovi inizi. IKEA ha così deciso di inaugurare questa stagione con una riflessione profonda su quello che davvero conta nelle nostre case. Non i mobili o gli accessori più desiderati, ma qualcosa di molto più prezioso: noi stessi e la capacità di creare connessioni attorno a una tavola.

Il colosso svedese ha lanciato una campagna nazionale che coglie l’essenza di quello che significa stare insieme, a partire da una grande verità: “L’ingrediente segreto siamo noi“. E non si tratta di una semplice frase pubblicitaria, ma di una visione più ampia che celebra la possibilità di ognuno di noi di rendere straordinario anche il più ordinario dei pasti.

La ricerca che conferma la visione di IKEA

I numeri parlano chiaro e confermano quello che in molti sentono istintivamente. Una ricerca condotta da IKEA Italia insieme a Doxa rivela che l’84% degli italiani considera la propria abitazione il posto ideale per socializzare. Ma c’è di più: per oltre la metà di noi, cucinare non è solo una necessità quotidiana, bensì un vero momento di relax e condivisione.

Questi dati ci raccontano di un’Italia che, nonostante i ritmi frenetici della vita moderna, continua a credere nel valore dell’intimità domestica e nel potere trasformativo di una tavola imbandita con amore.

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Milano, la tavola in quartiere Argonne

“Le tavole in giro”, la città che diventa casa

Ma il progetto più affascinante è senza dubbio “Le tavole in giro”, un’operazione di guerrilla marketing che ha trasformato otto città italiane – Milano, Roma, Napoli, Pisa, Parma, Pescara, Bari e Catania – in un grande palcoscenico della condivisione.

Tavole suggestive sono apparse nei luoghi più inaspettati di ogni città, portando con sé storie che vanno ben oltre il semplice consumo di cibo. Ogni installazione racconta di persone, comunità e creatività, invitando i passanti a riscoprire il piacere dello stare insieme.

Le tavole traggono ispirazione da racconti veri, radicati nel territorio locale. Alcune portano la firma della designer Elena Salmistraro, altre nascono dalla collaborazione con influencer e content creator legati alle diverse città. Ma le più toccanti sono quelle che raccontano le storie dei dipendenti IKEA e delle associazioni coinvolte nel progetto “Un Posto da Chiamare Casa”.

Le tavole ideate in collaborazione con la designer Elena Salmistraro, uniscono soluzioni di arredamento IKEA e grafiche esclusive firmate dalla designer. I tessili con elementi grafici firmati da Elena Salmistraro non sono disponibili per l’acquisto.

Un’iniziativa benefica, attiva da oltre dieci anni, ha realizzato più di 800 progetti sociali su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo nobile di supportare chi necessita di riscoprire cosa significhi sentirsi a casa. Ogni tavola diventa così testimonianza di come la condivisione possa trasformarsi in strumento di cambiamento sociale.

Milano, la culla delle identità contemporanee

Nel capoluogo lombardo, epicentro della multiculturalità italiana, le installazioni celebrano la capacità di una metropoli di reinventarsi costantemente attraverso l’incontro. A CityLife, “Il Tavolo della Terra” evoca gli orti urbani che stanno ridisegnando il paesaggio sociale milanese: cassette di ortaggi e un lungo tavolo trasformano lo spazio in una riflessione sulla comunità che nasce dal coltivare insieme. Nel quartiere Forlanini, presso la Parrocchia San Nicolao, l’installazione sul co-housing rivela volti di persone diverse unite dalla quotidianità condivisa, trasformando la parrocchia in mappa vivente delle relazioni contemporanee.

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Tavola di Milano – City Life

Piazza Gae Aulenti ospita invece una creazione firmata Elena Salmistraro: un ovale perfetto che accoglie quattro sedute diverse, dove piatti convivono con ciotole e posate si mescolano alle bacchette. Un dialogo visivo tra culture che non segue protocolli prestabiliti, ma invita all’esperienza libera e sperimentale che caratterizza la Milano di oggi.

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Milano, il tavolo metropolitano in Piazza Gae Aulenti

Roma, il significato profondo del tempo

La Capitale propone una narrazione più contemplativa, dove ogni installazione diventa invito a rallentare i ritmi. Sul Ponte della Musica, “Il Tavolo che ferma l’ora” materializza il social eating attraverso menu in tessuto che riportano frasi nate tra sconosciuti, trasformando ogni posto a sedere in apertura al dialogo. A Trastevere, “Il Tavolo tra i Libri” richiama invece le librerie indipendenti dove lettura e conversazione si incontrano per dare vita a spazi di incontro e resistenza culturale.

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La tavola in giro di Piazza Re di Roma

Piazza Re di Roma accoglie una seconda creazione di Elena Salmistraro: un lungo rettangolo dalle tonalità calde che richiama la luce romana, dove ogni superficie respira la città millenaria e il tempo rallenta naturalmente. In Piazza dell’Immacolata, nel quartiere San Lorenzo, “Il Tavolo che sa guardare” utilizza oggetti pellicolati con scritte nere su bianco per raccontare frammenti di vita dell’Associazione Binario 95, invitando a vedere oltre i pregiudizi.

Napoli, l’energia vitale che trasforma l’ordinario in arte

La città partenopea esprime la sua essenza attraverso installazioni che celebrano il caos ordinato e la vitalità spontanea. Nella Piazza della Sanità, “Il Tavolo che profuma di caffè” materializza il rito del caffè sospeso con elementi discreti ma evocativi. La Galleria Umberto I ospita “Il Tavolo al Mercato”, dove la celebre borsa FRAKTA si reinventa come simbolo di scambio e comunità, che richiama le cucine condivise dei Quartieri Spagnoli.

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Napoli, il Caffè Sospeso in Piazza della Sanità

Rotonda Diaz presenta la terza creazione di Elena Salmistraro: tavoli frammentati in piccoli elementi colorati, ciascuno apparecchiato con piatti vivaci e sgabelli leggeri. Limoni lucenti, pomodori e peperoncini rapiscono i sensi e la memoria cittadina, trasformando il rito del cibo in performance artistica che celebra l’identità napoletana.

Le altre città, tessere di un mosaico identitario nazionale

Ogni centro coinvolto porta la propria specificità culturale. Catania onora le Minne di Sant’Agata in Piazza dell’Università, dolci che hanno conquistato l’attenzione internazionale mantenendo radici profonde nella tradizione locale. Parma, a Palazzo della Rosa Prati, è cultura gastronomica e musica con tavolate scenografiche che ci accompagnano la notte di San Giovanni. Pisa, in Piazza Garibaldi, materializza l’accoglienza della Via Francigena con una tavola essenziale pensata per chi cammina.

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La “tavola in giro” di Pisa

Bari trasforma Via Sparano in spazio di dialogo tra passato e presente, valorizzando le ceramiche artigianali pugliesi di Enza Fasano accanto alle orecchiette tradizionali. Pescara, alla Madonnina del Porto, ricrea la convivialità abruzzese con tovaglie a quadri e arrosticini che celebra il ritorno alla manualità artigianale.

Tra musica e cucina, la tavola in giro di Parma

“Un giro di tavolo”, quando l’arte incontra i sentimenti

L’iniziativa ha preso vita con un’installazione interattiva davvero emozionante, approdata prima a Milano in Largo Treves e poi a Roma in Piazza della Repubblica. Immaginate un grande schermo che mostra scene di convivialità, ma con un dettaglio che fa la differenza. Una sedia vuota che aspetta di essere dedicata a qualcuno di speciale.

Attraverso un semplice QR code, chiunque può inviare una dedica personalizzata e vederla apparire sul ledwall. Un gesto simbolico ma che racchiude il vero significato di riservare un posto a chi non dovrebbe mai mancare alle nostre tavole. Perché la vera convivialità nasce dall’unicità di chi la vive, e ogni persona porta con sé una storia, un sapore, un’emozione che arricchisce l’esperienza di tutti.

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Milano, tavola in co-housing del Quartiere Forlanini

La filosofia dietro il progetto

“Le tavole in giro” diventa così l’ espressione concreta di una filosofia aziendale che mette al centro l’essere umano. IKEA non si limita a vendere mobili e accessori ma propone uno stile di vita basato sulla convinzione che ogni momento attorno alla tavola possa diventare unico e speciale grazie alle persone che lo vivono.

Come spiega Edoardo Posani, Country Commercial Manager di IKEA Italia: “Crediamo che il cibo sia molto più che nutrimento: è un linguaggio universale fatto di emozioni, relazioni e storie condivise”. Una visione trasforma la cucina da semplice ambiente funzionale a luogo di incontro ed espressione di sé.

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La tavola di casa – Milano, Porta Romana

Il vero significato di “L’ingrediente segreto siamo noi”

Ma cosa significa davvero questo slogan che IKEA ha scelto come manifesto della sua campagna? “L’ingrediente segreto siamo noi” rappresenta un invito a riconoscere finalmente il valore delle emozioni che proviamo, dei piccoli gesti quotidiani che compiamo e di tutto ciò che rende ogni singolo pasto un momento speciale.

Non si tratta solo di cucinare o di apparecchiare la tavola ma di riconoscere che la vera magia nasce dalla nostra presenza consapevole, dalla nostra capacità di trasformare un semplice “Cosa hai fatto oggi?” in una conversazione che può cambiare la nostra giornata. È la risata spontanea che scoppia mentre si mescola la pasta, è lo sguardo complice mentre si assaggia una ricetta nuova, è il silenzio confortevole che si crea mentre si sparecchia insieme.

Il messaggio di IKEA arriva come una carezza in un momento storico delicato, in cui sentiamo il bisogno di rallentare e riscoprire il valore delle relazioni vere. E in uno scenario sempre più digitale e frammentato, l’azienda svedese ci sussurra una verità fondamentale: la vera ricchezza non sta negli oggetti che possediamo, ma nelle relazioni che sappiamo intrattenere con le persone che amiamo.

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La tavola in giro di Pescara

Il futuro della condivisione secondo IKEA

Questa campagna rappresenta solo l’inizio di una strategia più ampia che vedrà IKEA protagonista di nuovi contenuti, eventi e collaborazioni sul tema della cucina e della tavola. L’azienda, con la collaborazione delle agenzie creative Ogilvy, DUDE, MSL, Think Cattleya e la pianificazione media di Wavemaker, ribadisce il proprio impegno nel mettere al centro le persone e i loro bisogni più veri.

Il 13 settembre, tutti i negozi IKEA d’Italia hanno ospitato un evento speciale dedicato ai consumatori con un pranzo svedese gratuito per celebrare insieme il piacere dello stare a tavola. Un gesto semplice che trasforma i punti vendita in luoghi di condivisione reale.

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