Politi: sono io la Iena positiva. E lo sono ancora dopo 30 giorni

Alessandro Politi, delle Iene, racconta di essere lui il caso positivo dentro il programma. E di esserlo ancora dopo 30 giorni, tanto da sollevare una polemica

La Iena Alessandro Politi ha raccontato in un video, andato in onda all’interno dell’ultima puntata delle Iene, di essere lui la famosa iena risultata positiva al Coronavirus. Quella che ha costretto, un mese fa, alla quarantena tutti i componenti del programma, da Nicola Savino ad Alessia Marcuzzi ai tecnici.

Ma la decisione di raccontare la sua storia in un video non è stata dettata dal desiderio di ricevere conforto o solidarietà, quanto piuttosto di sollevare, confessando di essere ancora positivo (seppure in buona salute) a distanza di 30 giorni, un paio di dubbi e domande rivolte alle istituzioni sanitarie. Questo il suo racconto:

Il 7 marzo mi sveglio alle 5 del mattino con un fortissimo mal di testa, febbre a a 38,5 mal di gola, un po’ di tosse. Eravamo all’inizio dell’emergenza, non c’erano ancora tutte le restrizioni attuali e io provo in tutti i modi a farmi fare un tampone. Non me lo vogliono fare, perché i miei sintomi  non sono così gravi. In ospedale spiego però che sono un giornalista, che sono stato a diretto contatto con moltissime persone. Il personale medico, inizialmente titubante, alla fine accetta. Sono positivo. La sera stessa prendendo una tachipirina la febbre da da 38, 5 scende a 36, mi faccio una sudata e mi sento bene. Il giorno dopo la temperatura è di 37, 4, e non prendo niente. Il terzo giorno non ho più nulla. Se non avessi fatto il tampone, avrei pensato di avere avuto una semplice influenza. A distanza di 17 giorni mi viene fatto il secondo tampone, per verificare la tua negativizzazione. Stavo bene , ero fiducioso. Eppure risulto “pienamente positivo ” (si può essere pienamente, lievemente o totalmente negativi).

Ovviamente mi sono spaventato, ma resisto e faccio passare altri 10 giorni. Il 3 aprile faccio il terzo tampone: anche in questo caso rsulto pienamente positivo. Eppure io sto bene, non ho più sintomi.
Decido quindi di fare questo video perché mi viene un dubbio: perché l’Oms e le istituzioni mediche permettono a persone che hanno le mie stesse condizioni (positive ma senza sintomi) di andare a fare la spesa, di uscire dopo 15 giorni? non è troppo poco? Quanti come me vanno a lavorare e magari diffondono il virus? Se io non avessi insistito per fare il tampone, in quanto giornalista, non lo avrei mai saputo.
Poi mi viene un secondo dubbio: tutte le persone con cui ho avuto un contatto diretto, che potrebbero essere asintomatici e a cui il tampone non è stato fatto, chi lo dice che anche per loro 15 giorni siano sufficienti per diventare negativi, se io dopo 30 giorni sono ancora positivo? Non è che queste linee guida andrebbero riviste e riadattate? Non è che questo contagio tarda a fermarsi anche per questo motivo?