Cos’è l’emorragia cerebrale che ha colpito Fabrizio Frizzi

L'emorragia cerebrale prevede una perdita di sangue all'interno del cervello causata dalla rottura di un vaso sanguigno cerebrale

Il popolare conduttore televisivo Fabrizio Frizzi è deceduto nella notte tra il 25 e il 26 marzo per un’emorragia cerebrale. Ecco quel che c’è da sapere su questa grave malattia.

L’emorragia cerebrale può essere provocata da un trauma cranico, da anomalie dei vasi sanguigni (si pensi ad aneurisma), dalla formazione di emboli e ictus ischemico o ancora da malformazioni congenite a danno dei vasi sanguigni cerebrali che ne provocano la rottura. Fra le cause di questa patologia anche l’uso di farmaci anticoagulanti, problemi riguardanti la coagulazione del sangue (come emofilia e leucemia), ipertensione, tumori cerebrali, malattie del fegato. Ma l’emorragia cerebrale può anche essere spontanea e non dovuta alle cause precedentemente elencate. L’età e le condizioni di salute di chi ne è colpito hanno la loro importanza.

Sintomi
L’emorragia cerebrale può riguardare un solo emisfero cerebrale o essere più esteso. Può verificarsi in superficie o in profondità. A seconda dei casi si avranno sintomi diversi che possono comparire repentinamente oppure manifestarsi in modo graduale e via via sempre più inteso.

I sintomi più comuni di emorragia cerebrale sono mal di testa e vomito, ma anche letargia, stato confusionale, debolezza, formicolio o intorpidimento (in genere al viso, a un braccio o a una gamba), perdita di coscienza, calo della vista, convulsioni, problemi a parlare, leggere, scrivere, deglutire, muovere gli arti normalmente, essere coordinati e stare in equilibrio, fino ad arrivare al coma. Talvolta, a seguito di un aumento della pressione nel cervello, si possono manifestare anche gonfiore ed ematoma.

Cure
In presenza di questa patologia, i medici intervengono cercando di ridurre la pressione nel cranio e limitare la perdita di sangue, agendo sul vaso lesionato. Generalmente chi ne è colpito viene sottoposto a terapia intensiva. Il trattamento dipende dall’entità e dalla posizione dell’emorragia cerebrale e può normalmente prevede un intervento farmacologico e/o chirurgico (alla chirurgia si ricorre in genere per ematomi di dimensioni superiori ai tre centimetri).