La morte di Fabrizio Frizzi ha sconvolto moltissime persone e ha provocato tanto dolore, soprattutto in chi lo conosceva bene. Fra i colleghi che hanno sofferto di più nel dirgli addio c’è senza dubbio Carlo Conti. I presentatori si conoscevano da tempo ed erano prima di tutto grandi amici.
Ogni anno si alternavano alla guida dell’Eredità, senza nessuna rivalità, ma scherzando e prendendosi in giro come due fratelli. Per questo dopo la morte del volto Rai, Carlo Conti non è riuscito a dire molto e solo ora, a distanza di quasi tre settimane, ha scelto di raccontare il suo dolore.
“Quando un dolore è così forte non puoi fare proclami – ha spiegato a Chi -, è un strazio che hai dentro fortissimo e ti toglie le parole. Non riesco a commentare una cosa che mi tocca così da vicino, preferisco il silenzio per cercare di metabolizzarlo”.
Il dolore di Carlo Conti è stato ancora più forte quando gli è stato chiesto di sostituire Fabrizio Frizzi alla guida dell’Eredità. La prima puntata dello show senza il collega è stata particolarmente difficile per il conduttore che, visibilmente commosso, ha ammesso che sarebbe voluto essere da qualsiasi altra parte in quel momento.
“Andare in onda è stato triste – ha raccontato -: ho messo il ‘pilota automatico’, ma è stato difficile andare avanti perché eravamo veramente legati. Mi chiamava “fratellone” e questo dice tutto…”.
Presto Carlo Conti approderà in prima serata con La Corrida con Ludovica Caramis, ma il suo pensiero continua ad essere rivolto a Frizzi. “L’affetto che ha ricevuto è la dimostrazione che il buonismo lascia il tempo che trova, conta ciò che il pubblico ha visto ed è quello che il pubblico ama – ha svelato -. Fabrizio ha seminato amore e ci ha fatto capire che essere normali non è mai un difetto”.
Nel frattempo la famiglia del conduttore continua ad essere vicinissima a Carlotta Mantovan e alla piccola Stella. Qualche giorno fa Francesca Vaccaro, la moglie di Conti, aveva pubblicato un post su Instagram dedicato alla giornalista: “In questi giorni non faccio altro che pensare alla forza e al dolore composto di una gran donna – aveva scritto -. Quanto assurda sarebbe la vita se non ci fosse Dio, conforto di tutti noi. Carlotta ti voglio bene”.