Titanic, la vera storia del naufragio del transatlantico

Il 15 aprile del 1912, in occasione del viaggio inaugurale, l'RMS Titanic naufragò a seguito di una collisione con un iceberg. Il resto è storia

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Il 1997 è un anno che non dimenticheremo mai, perché è quello che ha dato alla luce una delle storie d’amore più romantiche, intense e struggenti mai viste sul grande schermo. Nel 1997, infatti, usciva nelle sale cinematografiche del mondo Titanic, il colossal epico e romantico scritto, diretto e prodotto da James Cameron.

Grazie alla magistrale interpretazione di Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, rispettivamente nei ruoli di Jack e Rose, abbiamo avuto tutte la conferma che l’amore, quello vero, non conosce limiti e ostacoli e che in un modo, o nell’altro, è destinato a durare per l’eternità.

La storia di Jack e Rose ha fatto sognare una generazione intera, e probabilmente lo farà anche con quelle future, anche se non è reale, ma solo frutto di finzione cinematografica. Reale, invece, è la storia del transatlantico britannico che naufragò proprio il 15 aprile del 1912 in occasione del suo viaggio inaugurale. Ripercorriamola insieme.

C’era una volta l’RMS Titanic

Correva l’anno 1909 quando la White Star Line decise di avviare i cantieri per la costruzione della nave del Titanic. L’obiettivo era quello di creare un trio di transatlantici capaci di competere con i mezzi di trasporto appartenuti alla compagnia rivale Cunard Line.

Un progetto ambizioso, questo, che vide la costruzione di uno scafo dalla lunghezza di 268 metri e una larghezza di oltre 30 metri. Nasceva così il Titanic, e insieme a lui anche i gemelli due gemelli RMS Olympic e HMHS Britannic, per offrire un collegamento settimanale via mare con l’America.

La costruzione di quella che doveva essere una nave memorabile, e il suo conseguente successo, avvenne a discapito delle stesse vite umane che lavoravano al progetto. Furono impiegati oltre 10000 uomini nel cantiere, costretti a lavorare senza le adeguate misure di sicurezza. Questo portò alla registrazione di più di 250 feriti e almeno 8 morti.

I lavori non si fermarono mai, neanche davanti a tutto questo, e il 31 maggio del 1911 lo scafo fu varato per la prima volta. Le sovrastrutture, invece, furono completate un anno dopo. Il Titanic era pronto.

Il viaggio inaugurale

All’alba del 15 aprile del 1912, fu così inaugurato l’RMS Titanic. Per l’occasione furono assunte 892 persone per far parte dell’equipaggio. Per capitanare il transatlantico fu scelto il comandate Edward John Smith, già operativo nella White Star Line, nonché uno dei più esperti e famosi navigatori del mondo. Secondo alcune fonti quello sul Titanic doveva essere l’ultimo viaggio del capitano, prossimo al pensionamento.

Scelse comunque di prendere in carico quella missione, orgoglioso di poter comandare una nave come quella. Fu lui stesso, secondo le fonti, a confermare la solidità della neve, dichiarando che nessun inconveniente avrebbe potuto fermare quel viaggio.

I passeggeri del primo viaggio del Titanic erano 1317, anche se la capienza del transatlantico era molto più grande. 324 erano in prima classe, 284 in seconda e 709 in terza. A bordo erano presenti un centinaio di bambini, la maggior parte dei quali appartenevano alla terza classe.

In questa c’erano poveri e immigrati provenienti da ogni parte del mondo. Alcuni raggiungevano le famiglie, altri desideravano solo concedersi una possibilità, quella del sogno americano. Diversi erano anche i personaggi illustri e facoltosi che, invece, popolavano la prima classe. Tra questi c’era anche John Jacob Astor IV, uno dei milionari più ricchi d’America, nonché il proprietario del  Waldorf-Astoria Hotel di New York.

Una volta terminati i lavori, la nave fu messa in movimento per raggiungere Southampton, nel Regno Unito. Dal molo 44, il 10 aprile del 1912, l’RMS Titanic partì per raggiungere New York.

Il naufragio del Titanic

L’impresa del Titanic era conosciuta a tutti, la missione era quella di portare i passeggeri a bordo in America, con un viaggio dalla durata di sette giorni. Il 14 aprile però, dopo soli quattro giorni di navigazione, successe qualcosa di inaspettato, destinato a entrare nella storia.

Verso le 13:30 di quel giorno, infatti, l’equipaggio ricevette un messaggio che segnalava la presenza di un iceberg sulla rotta del Titanic. Un messaggio, questo, che però venne ignorato, tanta era la sicurezza che sarebbe andato tutto bene.

Durante la giornata furono diverse le segnalazioni dell’iceberg arrivate via radio, ma tutte furono ignorate, fino a quando alle 23:40 fu avvistata una grande forma bianca proprio di fronte alla nave. Si trattava di quell’iceberg dal quale l’equipaggio era stato messo in guardia. Ormai, però, era troppo tardi.

A nulla servirono le manovre e i tentativi di evitarlo, il blocco di ghiaccio era così vicino che l’impatto fu inevitabile. Non restava altro che dare l’ordine di abbandonare la nave.

I sopravvissuti e la memoria collettiva

Ci era stato detto che non vi era alcun pericolo e, credendo che ciò fosse vero dal comportamento generale dei passeggeri e degli ufficiali che ho visto, ho insistito sul fatto che la mia famiglia rimanesse a letto e aspettasse sviluppi. Dopo essere andato ancora una volta da un amico chiesi al nostro steward che stava lì cosa avesse sentito. Rispose che era appena stato ordinato a tutti i passeggeri di indossare i salvagenti. (Testimonianza di Washington Dodge –  Eyewitness account of the sinking of the Titanic, , a cura di The Gilder Lehrman Institute of American History)

Non si sarebbero salvati tutti, questo era chiaro. Il transatlantico, infatti, era dotato di oltre 3000 salvagenti individuali, ma di sole 20 scialuppe di salvataggio, di cui 4 pieghevoli. Le donne e i bambini, così, furono fatti salire per primi sulle lance. Appartenevano, quasi tutti, alla prima e alla seconda classe.

I passeggeri della terza classe, infatti, ebbero diverse difficoltà a raggiungere il ponte delle scialuppe. Più della metà di questi non riuscì a salvarsi.

Dopo due ore dall’impatto con l’iceberg, il Titanic venne sommerso per gran parte da oltre 20 milioni di litri d’acqua. La drammaticità dello scenario, preservata negli occhi dei sopravvissuti, fu accompagnata dalla musica dell’orchestra di bordo che continuò a suonare fino al naufragio totale. I musicisti morirono tutti quel giorno, insieme a loro anche le persone che non erano riusciti a salire sulle scialuppe.

A causa infatti delle temperature sotto lo zero, la maggior parte dei passeggeri che non riuscì a salire sulle lance morì di ipotermia. La maggior parte dei sopravvissuti, invece, si trovava sulle scialuppe di salvataggio in attesa dei soccorsi.

Il naufragio del transatlantico RMS Titanic provocò la morte di 1500 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. È considerato uno dei più gravi incidenti marittimi mai avvenuti, nonché una delle più importanti catastrofi del ventesimo secolo.

“L’affondamento del Titanic rappresentò la fine di un’epoca, il sogno infranto della Belle Époque” –  Wikipedia – La maledizione del Titanic, su massimopolidoro.com – “Ha rappresentato il simbolo dello sgretolamento di orgogliosi imperi, con una simile mescolanza di ricchi, borghesi e poveri tutti destinati insieme all’abisso. Era la fine di una leggenda che sposava la tecnologia alla ricchezza, il materialismo al romanticismo, l’illusione alla fantasia.”

Naufragio del Titanic
Fonte: Getty Images
Naufragio del Titanic, una scena tratta dal film di Jean Negulesco