Alla scoperta del sexting: cos’è e come farlo senza rischi

Il sexting consiste nell'invio di messaggi, immagini o video sessualmente espliciti. Come praticarlo in modo sicuro e limitare eventuali rischi?

Foto di Roberto Bernorio

Roberto Bernorio

Ginecologo, Psicoterapeuta e Sessuologo clinico

Medico specializzato in Ostetricia e Ginecologia, Psicoterapeuta e Sessuologo clinico, si dedica in particolare ai disturbi del dolore sessuale femminile e ai problemi di coppia.

Il sexting è una pratica che consiste nell’inviare messaggi, immagini e video a contenuto sessualmente esplicito, tramite cellulare o attraverso altri mezzi informatici come app, social network e Internet. Il termine deriva dall’unione delle parole inglesi sex (sesso) e texting (inviare messaggi elettronici).

Le tecnologie al giorno d’oggi hanno un ruolo importante, ma nonostante le potenzialità di questi strumenti è bene fare attenzione anche ai rischi che si nascondono dietro. Soprattutto tra i più giovani c’è curiosità nell’esplorare, sperimentare e scoprire se stessi e la propria sessualità, cosa che le app e i social network permettono di fare con molta facilità. Oltre che per il piacere di condivisione con il proprio partner, infatti, il sexting viene spesso usato per sentirsi più “maturi” o per gestire le insicurezze nella scoperta della propria identità: attraverso la condivisione affettiva e lo scambio informativo, infatti, i social forniscono un supporto in grado di generare un miglioramento della sensazione di benessere.

Ma se da una parte gli strumenti tecnologici permettono di compensare alcune carenze e favorire l’avvicinamento, dall’altra rischiano di avere l’effetto esattamente opposto: l’intimità di coppia può risultare compromessa dall’utilizzo dei cellulari e portare i partner ad isolarsi e non comunicare anche quando sono fisicamente vicini.

Come farlo in sicurezza?

Visti i possibili rischi che si possono correre nell’utilizzo delle nuove tecnologie, è importante tenere a mente alcune linee guida per la sicurezza online.

Prima di tutto è fondamentale proteggere la propria privacy: ciò che le altre persone in Rete possono sapere di noi dipende da ciò che rendiamo pubblico, motivo per cui è consigliabile esporsi con criterio nell’ottica di difendere la nostra reputazione.

Ciò che mettiamo online non è privato, può essere condiviso a nostra insaputa. Le nuove tecnologie permettono un’ampia diffusione dei contenuti che possono raggiungere miliardi di destinatari contemporaneamente e diventare virali in un attimo: non abbiamo quindi controllo sulla diffusione del materiale che avviene tramite Internet.

Il materiale pubblicato in Rete, inoltre, può rimanere accessibile per molto tempo e non essere mai rimosso definitivamente: questo perché è possibile salvare offline il contenuto, così come decidere di condividerlo su altre piattaforme o utilizzarlo come ricatto. Foto e video, quindi, potrebbero essere tirati fuori anche a distanza di anni, col rischio di danneggiare la reputazione della persona in diversi contesti, aspetto da non sottovalutare in vista del proprio futuro: è quindi consigliabile pensarci bene prima di esporsi troppo.

Fare sexting in modo completamente sicuro non è possibile, ma ciò che si può fare è comunque prestare attenzione a ciò che si condivide per ridurre i rischi e prendere delle scelte consapevoli e responsabili. Tra i buoni accorgimenti da seguire rientrano:

  • scegliere di praticare il sexting con una persona che si conosce e di cui ci si fida;
  • evitare che compaia il volto o altri particolari riconoscibili, come tatuaggi, piercing o segni particolari, di modo da poter parzialmente tutelare la propria privacy nel caso in cui le foto inviate dovessero essere condivise;
  • sempre con il fine di tutelare la propria privacy e sicurezza, scegliere come contesto un ambiente neutro, ovvero privo di oggetti o particolari riconoscibili;
  • cancellare periodicamente video e foto intime o comunque conservarli lontano da occhi indiscreti, come in cartelle o archivi protetti da password e/o non facilmente accessibili a persone terze.

Revenge porn e come prevenirlo

Si parla di revenge porn (cosiddetto “pornovendetta”) in presenza di quelle condotte che prevedono la divulgazione non consensuale di immagini o video sessualmente espliciti.

Il revenge porn sottopone l’interessato ad un’esposizione pubblica che comporta una sofferenza e violenza psicologica tale che, in alcuni casi, può condurre anche a scelte estreme. Per questo motivo, se non fatto con attenzione, il sexting rischia di diventare una pratica pericolosa: il materiale condiviso potrebbe essere reso pubblico e in quel caso non si può più tornare indietro. Alla luce di questo, è necessario prendere consapevolezza di quanto siano preziosi i nostri dati personali, specie quelli sensibilissimi come la vita sessuale, in modo da compiere delle scelte consapevoli e responsabili per la tutela della nostra persona.

È bene inoltre ricordare che in Italia, in seguito all’entrata in vigore della legge Codice Rosso approvata nel 2019, la diffusione illecita di contenuti sessualmente rilevanti e destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, costituisce un reato.

Per segnalare preventivamente atti di revenge porn, poi, dall’8 marzo 2021 è stato attivato uno strumento con cui è possibile, per tutti i maggiorenni che temono che le loro foto o i loro video intimi possano essere diffusi senza il loro consenso su Facebook o Instagram, segnalare al Garante per la Privacy tale rischio e ottenere che le immagini vengano bloccate. La procedura è semplice e strettamente confidenziale: cliccando qui è possibile accedere a tutte le informazioni su come procedere.

Il Garante per la privacy e la Polizia Postale rimangono i primi interlocutori anche nel caso in cui sia un minorenne ad imbattersi in proprie foto o video intimi su qualsiasi piattaforma: partendo dalla consapevolezza del fatto che non si è dalla parte del torto, il coinvolgimento dei genitori è altrettanto importante per ricevere un supporto nella gestione della situazione.

È bene infine ricordare sempre che chi ha sbagliato non è chi ha condiviso o mandato quella foto o quel video al proprio partner: il sesso è una cosa naturale ed il sexting ne è un forma di espressione ormai molto diffusa. Ha sbagliato chi ha violato il patto di riservatezza interno al rapporto.