Il sesso in gravidanza fa bene, anzi benissimo, e vi spieghiamo perché

La gravidanza è un momento di grandi cambiamenti fisici e umorali, e anche nella coppia cambiano gli equilibri. E il sesso? È rischioso per il bambino o ne godono tutti?

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

Un corpo che cambia, una vita in arrivo e una trasformazione in atto. La gravidanza porta con sé momenti di grande intensità e consapevolezza, di maturazione e maturità, di dubbi e insicurezze, da trasformare in risorsa, possibilmente in coppia.

La sessualità è una dimensione che fa parte integrante della gravidanza e, più in generale, della salute e del benessere della donna e della coppia, e anche del bambino. Abbiamo chiesto a Manuela D’Ambrosio, ostetrica da 20 anni che oggi pratica la libera professione in Casa maternità a Torino. Lei, che si occupa di gravidanza, travaglio e parto in ottica PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia), è convinta che i sistemi nervoso, ormonale, immunitario insieme alla psiche lavorino in modo coordinato, e che il sesso in gravidanza faccia bene, anzi benissimo; ecco perchè.

Sessualità: uno dei pilastri della salute in gravidanza

“Ci sono diversi miti da sfatare sulla sessualità in gravidanza – anticipa immediatamente Manuela, con voce calda e decisa- perché sessualità, alimentazione sana e movimento fisico sono pilastri della salute”, anche per la donna in attesa. “Quando stiamo bene con il nostro compagno, in una sfera sessuale che include gli abbracci, le coccole, fino ad arrivare al rapporto completo, produciamo i cosiddetti ormoni dell’amore. C’è l’ossitocina, che produciamo quando stiamo bene con l’altra persona, e poi ci sono le endorfine, ormone del piacere e del benessere, e a cascata altri ormoni che ci fanno sentire bene, appagate e amate”. Questi ormoni producono felicità, amore e benessere e non possono in alcun modo fare male. “Per questo possiamo dire senza esitazione che la sessualità fa parte della salute della coppia e della donna e che gli ormoni che la mamma produce arrivano al bambino, che ne beneficia e gode”.

Cosa cambia

Non possiamo nascondere però che il cambiamento psichico e fisico della mamma condizioni anche la sfera sessuale e la relazione della coppia. “La sessualità durante la gravidanza è molto soggettiva e le dinamiche, insicurezze e paure cambiano da persona a persona e da coppia a coppia”, continua Manuela. “A volte la mamma vive un desiderio più acceso in gravidanza, perché sente questa immensa energia, gli ormoni prodotti, e perché il corpo, nel senso più istintivo e mammifero del termine, prende la guida, lasciando indietro i pensieri. Altre volte invece il desiderio cala: non ci si vede belle, si è insicure di un corpo morbido che a fatica si riconosce”. L’uomo ha un ruolo determinante però. “Spesso i papà sono inibiti, hanno paura e sono impressionati dalla presenza del bambino in pancia o dalle nuove forme. Una paura immotivata, perché non esistono rischi reali”.

Nessun rischio

Proprio così, con il sesso non si può fare male al bambino. “È importante nei vari corsi di accompagnamento alla nascita ricordare alle coppie e specialmente ai padri che il collo dell’utero è chiuso, che il bambino rimane alto, custodito e protetto nella sua casetta. Per questo il rapporto sessuale non è pericoloso e non può fare danni”, afferma con decisione l’ostetrica. Anche le mamme sono da tranquillizzare, perché spesso si allarmano o temono per le contrazioni dell’utero durante l’orgasmo. “È vero, l’utero fisiologicamente si contrae con l’orgasmo, ma sono piccole contrazioni sane, che massaggiano il bambino e lo inondano di ormoni del piacere: non devono fare paura tanto da astenersi dal rapporto”.

Trimestre per trimestre

La sessualità fa bene durante tutta la gravidanza e non ci sono controindicazioni particolari. Chiaramente se si percepiscono movimenti strani, se ci sono perdite o dolori, è bene consultare la professionista che sta seguendo la gravidanza, ma non approcciamoci ai nove mesi di gravidanza autolimitandoci e con terrore. Quindi sesso si, si e ancora si! “Il primo trimestre è quello più delicato, perché è il tempo dell’annidamento e della formazione della placenta. In condizioni fisiologiche il sesso fa bene anche in queste prime settimane e non va evitato; semplicemente suggeriamo un po’ di cautela e soprattutto dolcezza. Il sesso fa benissimo nel secondo trimestre, quando l’energia è all’apice, e anche nel terzo, perché favorisce la nascita”, ci spiega Manuela. “In Africa si dice che il papà apre la via al parto – sorride l’ostetrica, che da tempo promuove il parto fisiologico per le coppie, anche in casa – perché il liquido seminale contiene le prostaglandine, che sono gli ormoni che preparano il collo dell’utero. Quindi una buona sessualità in gravidanza, anche a termine, favorisce il benessere e l’avvio del travaglio spontaneo”.

Preliminari e coccole

C’è un consiglio però che ci sentiamo di dare, partendo dal presupposto che il momento della gravidanza è un’occasione per riscoprirsi e ritrovarsi: “bisogna allargare il concetto di sessualità, leggerlo nel suo significato più ampio, che va ben oltre il rapporto sessuale. È sessualità la coccola, la tenerezza, gli abbracci, i preliminari. Avvicinarsi a un corpo che cambia, con il rispetto che merita e la pazienza dovuta, è una preziosa occasione. La sessualità allora passa per l’accoglienza e l’ascolto di un corpo che in questo caso ospita una nuova vita in arrivo. La dolcezza e la scoperta sono una conquista da portare anche oltre il parto e di cui godere”. Una possibilità di crescita per la coppia, quindi, che si prepara a vivere un post parto di ricostruzione, durante il quale ricavare un tempo a due cercando un equilibrio completamente nuovo e non sempre facilissimo.

Controindicazioni e posizioni

In caso di gravidanza fisiologica non esistono controindicazioni. “Il discorso cambia in caso di minacce reali di parto prematuro o patologie importanti, come una dilatazione del collo dell’utero già avanzata; ma senza allarmismi”. Sarà una professionista a monitorare la salute della donna e del bambino, valutando eventuali rischi e limiti. Se la mamma ha bisogno di rimanere a letto e di riposo assoluto potrebbe essere sconveniente avere rapporti completi, ma questo non esclude la dimensione sessuale “altra”. Anzi. “Soprattutto in situazioni difficili e delicate, la donna può avere bisogno di conferme, di accudimento e di tenerezza e la sessualità può essere anche quello, di stimolazioni diverse, massaggi, parole dolci, preliminari e sperimentazioni”.

L’imprinting e parte arcaica

Proviamo però ad andare ancora oltre; osiamo. La gravidanza fa parte a tutti gli effetti della sfera sessualità di una donna proprio a partire dagli ormoni: “gli ormoni sessuali sono gli stessi prodotti nelle varie fasi sessuali, durante il rapporto e l’orgasmo, durante la gravidanza, ma anche in travaglio e in allattamento”, ci spiega Manuela D’Ambrosio. “L’ossitocina comanda il ritmo delle doglie e delle contrazioni, porta calore e invita alla nascita; le endorfine favoriscono il riposo nei momenti di pausa tra le contrazioni. Sono gli ormoni dell’empatia, dell’amore per l’altro, gli stessi prodotti anche durante l’allattamento”. Non solo gli ormoni sono gli stessi, ma anche il corpo si comporta allo stesso modo, con la voce che emette suoni di piacere e sfogo sia durante l’orgasmo che durante il parto; con la lubrificazione e l’irrorazione degli organi sessuali. Quindi in una concezione più globale di benessere, la sessualità in gravidanza non può essere esclusa, anzi determina un imprinting positivo sulla nascita e sul nascituro. “Tutto questo mette il corpo al centro e attiva la parte arcaica e istintiva, mammifera, nel sesso, in gravidanza e nel parto. Questa parte più antica si attiva quando stimoliamo la parte sessuale e corporea, sollecitando anche il sistema parasimpatico, che ci aiuta a stare bene con noi stesse”. Il bambino non può che giovarne, non ci sono dubbi.